VALIER (Valerio), Giovan Francesco
Giacomo Vagni
VALIER (Valerio), Giovan Francesco. – Nacque probabilmente a Venezia intorno al 1485, figlio illegittimo del patrizio Carlo (di Girolamo).
Escluso dai [...] prestito a Isabella d’Este, nel novembre del 1511, di «dui testi delle cento novelle antichi» (p. 111). Alla misoginia del tema andrà imputata la menzione sarcastica di Valier quale difensore delle donne in un passo aggiunto nella seconda redazione ...
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LIVIGNI, Filippo
Mario Armellini
Nulla si conosce con certezza dei natali e della vita del L.: è tuttavia probabile che la nascita si debba collocare intorno alla metà del sec. XVIII.
Il L. è a tutt'oggi [...] e cervelli; arie catalogo (numerosissime, nelle forme più varie "del giramondo", "della battaglia", ecc.); arie della misoginia; arie o assiemi che rifanno parodicamente il verso al paludato dramma per musica metastasiano, talvolta con citazioni ...
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SCARAMELLA, Pierina
Paola Govoni
– Nacque a Parma il 18 febbraio 1906 da Gino e da Paolina Levi, entrambi di cultura ebraica.
Figura interessante della botanica italiana dei decenni centrali del Novecento, [...] dell’Università di Bologna, Scaramella, 23 maggio 1945).
Tra il 1945 e il 1946 – ma anche in seguito – tenne testa alla misoginia di Roberto Savelli, direttore dell’istituto di botanica fino al 1965. Come dopo la prima guerra mondiale, anche dopo la ...
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VESPASIANO DA BISTICCI
Eva Rammairone
Nacque a Bisticci tra il 26 giugno 1422 e i primi mesi del 1423 da Filippo di Leonardo da Bisticci, di professione stamaiolo, e da Mattea di Piero Donato Balducci. [...] redazionale, sotto un’unica rilegatura, oggi rappresentata dal manoscritto di Bologna, Biblioteca Universitaria, 1452.
L’accusa di misoginia che, a detta dell’autore, gli venne comminata dopo la redazione delle biografie maschili gli dettero lo ...
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GENNARI, Giuseppe
Paolo Preto
Nato a Padova il 10 nov. 1721 da Giovanni Antonio, orafo di buone fortune, e da Lucietta Airoldi, ricevette un'ottima educazione letteraria da Alberto Calza, seguace dell'indirizzo [...] e curioso di tutto, ma tradizionalista e conservatore, talvolta addirittura misoneista nelle sue preferenze: esemplari la sua aspra misoginia e l'aperta avversione alle idee dell'Illuminismo e della Rivoluzione francese.
Benché in più occasioni il G ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giuseppina Brunetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Durante il XVII secolo, la lirica e la prosa spagnole, pur non elevandosi allo splendore [...] , sfiducia nelle sue possibilità di realizzarsi e di fare il bene, sofferto disagio di fronte alla vita e marcata misoginia sono alcune delle peculiarità del pensiero e del carattere di Quevedo. Egli, sempre tormentato e contraddittorio, tenta nelle ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
A partire da Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf, prima riflessione sulla specificità [...] , grazie alla sua storia d’amore con il pittore Umberto Boccioni, allontanandosene però per via della sbandierata misoginia del movimento d’avanguardia. In realtà, nonostante Marinetti identifichi femminile ed estetismo – contro cui si scaglia ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Coluccio Salutati
Nicola Lorenzo Barile
Accanto al disprezzo e al sospetto con cui una parte della società medievale guardava i mercanti, vi sono anche elogi sulla loro utilità. Si viene a riconoscere [...] . Intellettualismo ascetico e condanna dell’avidità di denaro propria di una società di mercanti si saldano in una misoginia generica che nega l’istituto matrimoniale e la procreazione legittima, «sostrato e sostanza dell’etica coeva del mercante ...
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MARINELLI, Lucrezia
Paolo Zaja
MARINELLI (Marinella), Lucrezia. – Nacque a Venezia, nel 1571, da Giovanni; non si conosce il nome della madre.
La formazione culturale della M. avvenne in ambito familiare, [...] cui fa esplicito riferimento nella Divisione di tutto il discorso, dopo aver indicato in Aristotele l’origine prima della misoginia imperante nella tradizione occidentale. Nella prima parte, la più originale, la M. discute la nobiltà e l’eccellenza ...
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Piacere
Salvatore Natoli
Il piacere è il senso di viva soddisfazione che deriva dall'appagamento di desideri, fisici o spirituali, come pure di aspirazioni di vario genere. Nel suo significato più immediato [...] e rapisce la mente anche di chi è molto saggio", verso citato da Aristotele (Etica Nicomachea, 1149b, 17-18). La misoginia della tradizione è qui tanto evidente quanto immotivata. Ma non è questo il problema: per dar conto dell'impiantarsi di questa ...
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misoginia
miṡoginìa s. f. [dal gr. μισογυνία; v. misogino]. – Atteggiamento di avversione generica per le donne, o di repulsione, da parte dell’uomo, verso i rapporti sessuali con donne.