Caratteristica propria di piante e fitocenosi che vivono in territori nei quali le precipitazioni annue raggiungono 200-500 mm, con un minimo estivo e con un massimo che può coincidere con la primavera, [...] con l’autunno o con l’inverno. Al giungere del caldo la vegetazione erbacea si secca e rimane la vegetazione legnosa, come accade lungo le coste del Mediterraneo ...
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Nel linguaggio economico, il limite massimo di una tariffa, di un fido, dell’aliquota di un premio, in opposizione al limite minimo (o minimale). Nel linguaggio bancario si parla così di m. di sconto; [...] nella tecnica assicurativa m. (o m. di rischio), la somma massima che l’assicuratore è tenuto per contratto a garantire sopra ogni rischio assicurato ...
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autarchia
In economia politica, la tendenza di un Paese all’autosufficienza economica: produrre tutto o quasi all’interno, riducendo al minimo gli scambi con l’estero. Mentre l’a. assoluta e permanente [...] è pensabile soltanto in teoria, in quanto nessun Paese può rinunciare a qualsiasi collaborazione con il resto del mondo, l’a. relativa e temporanea ha avuto realizzazioni storiche e concrete, sia a fini ...
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equazione di Euler-Lagrange
Daniele Cassani
Per funzioni reali di variabile reale f: ℝ→ℝ una condizione necessaria per avere un massimo o un minimo in un punto x0 dove f è derivabile, è che x0 risolva [...] [a,b] le condizioni u(a)=α, u(b)=β. Condizione necessaria affinché z(x) (nella classe di funzioni considerata) sia un massimo, un minimo o più in generale un punto critico per il funzionale F, è che z risolva l’equazione di Euler-Lagrange
Al di là ...
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Veicolo composto essenzialmente di un piano destinato a sostenere un carico e da ruote che ne permettono la trazione con sforzo minimo in confronto a quello che sarebbe necessario per trascinare lo stesso [...] carico direttamente sul terreno.
Cenni storici
Il c. e la ruota sono un prodotto del mondo antico. La loro scoperta dovrebbe essere attribuita al ciclo culturale pastorale: nell’Asia Anteriore il c. era ...
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tutto o niente In elettronica, tipo di controllo (➔) automatico, che entra in funzione se la grandezza di comando (ingresso) supera un valore minimo di soglia e genera una risposta la cui entità è indipendente [...] dall’entità del comando ...
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Povertà
Pasquale Lucio Scandizzo
Marco Zupi
(App. V, iv, p. 226)
Il concetto di povertà
La p. è un concetto allo stesso tempo intuitivo e ambiguo. Esso dipende dalla società cui si fa riferimento, [...] di grandi diseguaglianze sociali. Più precisamente, il concetto di p. è legato all'idea che è necessario raggiungere un livello minimo di reddito (o di altri diritti di uso o consumo dei beni) per poter vivere normalmente, ossia per non soffrire ...
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problema limite
problema limite nel calcolo delle variazioni, locuzione con cui si indica un problema di ricerca di un valore estremale (minimo o massimo) che approssima una famiglia di problemi dipendenti [...] da un parametro “catturando” la parte essenziale del comportamento dei valori estremali dei problemi approssimanti.
La locuzione è utilizzata anche in altri contesti nei quali situazioni “al limite” permettono ...
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Vuoto quantistico
Alessandra Andreoni
Si definisce stato di vuoto di un sistema quantistico, o semplicemente vuoto quantistico, lo stato caratterizzato dal valore minimo dell'energia. In meccanica classica, [...] ΔxΔp=(n+1/2)ℏ, che per lo stato di vuoto vale (ΔxΔp)o=ℏ/2, dove ℏ=h/(2π), costituisce il valore di minima indeterminazione e rappresenta il compromesso tra i valori di energia cinetica e potenziale che minimizza la loro somma.
Nel formalismo della ...
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Sistemi complessi, fisica dei
Giorgio Parisi
Sommario: 1. Che cos'è un sistema complesso. 2. Il prototipo di un sistema complesso. 3. I sistemi amorfi. 4. I vetri di spin: a) Considerazioni generali. [...] che
dove Q è una matrice n × n, con tutti gli elementi diagonali uguali a zero (Qa, a = 0); F(n) (β) è il minimo della funzione F (β, Q) al variare della matrice Q. La funzione F(n) (β Q) è la generalizzazione della funzione F (m) precedentemente ...
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minimo
mìnimo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. minĭmus, superl. di minor «minore»; v. meno]. – Piccolissimo, il più piccolo. Funge da superlativo di piccolo (come il lat. minĭmus rispetto a parvus) e si contrappone direttamente a massimo. 1....
minima
mìnima s. f. [femm. sostantivato dell’agg. minimo, per ellissi da semibreve minima]. – Figura musicale di durata equivalente a una metà della semibreve, introdotta nella notazione nel sec. 14°.