Filosofo greco (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia [...] . Il tardo sviluppo dell'estetica, nei secoli successivi, ha tra le sue cause precipue l'influenza negativa di quel concetto della mimèsi.
In A., l'amore dell'assoluto e dell'eterno (che caratterizza la personalità del suo maestro) cede sempre più di ...
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Letteratura e arti visive
Giorgio Patrizi
Se il Novecento può dirsi il secolo delle avanguardie - nel senso che da esse derivano le sue espressioni meglio caratterizzanti il percorso della modernità [...] alterazioni suffissali, sequenze nominali, l'uso dell'astratto come "possibilità di enucleare dall'interno medesimo della mimesi descrittiva, nel dettaglio via via messo a fuoco, le categorie generali di una caratterizzazione stilistica" (Mengaldo ...
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Letteraria, critica e storiografia
Nino Borsellino
È insistente la denuncia di una crisi che sembra ormai chiudere quell'età della critica scandita in Italia, forse più che altrove, sulla durata di [...] , P. Ricoeur, non ha mai omesso il riferimento alla parola e alla sua articolazione formale, al suo costituirsi come mimesi di sentimenti, pensieri, figure, situazioni. Per questo essa è una teoria oltre che inesauribile, dilatabile, fino al punto ...
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BERNI, Francesco
Claudio Mutini
Nacque da Nicolò, notaio, e da Isabella di Francesco Baldi in data non precisabile, ma compresa tra il 1497 e il '98. Per quel che riguarda il luogo, Lamporecchio, di [...] del B. come individualità fisica corrisponde alla vanificazione della poesia in quanto oggetto d'esperienza, possibilità di mimesi naturalistica. Il B. è diventato senz'altro Francesco da Bibbiena, i versi recentemente composti per Antonio Dovizi ...
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DEBENEDETTI, Giacomo
Renato Bertacchini
Nacque a Biella (Vercelli) il 25 luglio 1901 da Tobia e da Elena Norzi. Di origine "ebraica al cento per cento", visse nella città natale fino a quando nel 1913. [...] nuova misura del "racconto critico" (secondo la esatta, suggestiva definizione di E. Sanguineti), pronto a diventare confessione, autoanalisi, mimesi, prospetta alcune linee progettuali e di tendenza che per il momento, in fase di proemio 1946-49, si ...
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PONA, Francesco
Fabrizio Bondi
PONA, Francesco. – Nacque a Verona l’11 Ottobre 1595, primogenito di Giovanni e Camilla di Nicola Gipsi.
Famiglia di origine trentina che aveva goduto nella prima metà [...] resoconto degli orribili sconvolgimenti vitali portati dall’epidemia nella città. Lo scritto, che fonde suggestioni classiche e mimesi dei fatti, farà da modello a molti resoconti posteriori della peste nell’Italia settentrionale, ispirando forse ...
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DEL TUFO, Giovanni Battista
Rosario Contarino
Nacque a Napoli intorno al 1548, ottavo dei diciannove figli di Fabrizio e Lucrezia Carafa, esponenti di illustri ed antiche famiglie partenopee; i Del [...] recupera l'oralità; la lingua che aspira alla creazione personale). Il bilinguismo del testo, giocato costantemente tra mimesi vernacolare e coiné colta, riproduce in effetti una divaricazione eticosociale. Il dialetto si pone perciò come l'"altra ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] realismo della Commedia è dato anche dalla capacità mimetica di riprodurre nel parlato dei personaggi la loro personalità; mimesi che si esplica soprattutto ma non solo nell’Inferno.
L’onnipotenza linguistica della Commedia è ciò che fonda ...
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Dante Alighieri, Opere minori: De vulgari eloquentia - Introduzione
Pier Vincenzo Mengaldo
Scritto successivamente all'esilio (I, VI, 3) e alla pace di Caltabellotta (II, VI, 4), preannunciato anzi [...] la natura delle esemplificazioni dialettali del De vulgari è certamente composita, vi domina tuttavia il gusto della mimesi e deformazione parodistica dei vernacoli, il quale va inserito nella vivace tendenza all'improperium della letteratura delle ...
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DELLA SCALA (Scaligero), Giulio Cesare
Giorgio Patrizi
Sul luogo di nascita del D. e sul suo stesso nome è stato vivo, a lungo, un dibattito critico teso a far luce sulla reale identità di un letterato [...] , viene a porsi come elemento centrale del rapporto poesia-realtà. In quanto imagines rerum, le parole non sono una "mimesi" della natura ma piuttosto sono strumenti per cogliere, di questa, l'anima riposta: le res universales pluribus communicabiles ...
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mimesi
mimèṡi s. f. [dal gr. μίμησις der. di μιμέομαι «imitare»], letter. – Propriam., imitazione. Il termine (anche nella forma traslitterata mìmesis) viene usato soprattutto nel linguaggio filosofico, dove acquista importanza con Platone...
mimesia
mimeṡìa s. f. [der. del gr. μίμησις «imitazione»]. – In cristallografia, fenomeno consistente in un particolare tipo di geminazione di due o più cristalli che porta alla formazione di poliedri convessi simulanti un unico individuo...