BURGUNDI
P. Calabria
Popolazione germanico-orientale, la cui provenienza dalla Scandinavia deve essere intesa, al pari di quanto accade nel caso di altre stirpi, come un tópos, giacché il fenomeno non [...] appare degno di nota rispetto ad altri fenomeni di migrazione testimoniati archeologicamente - sulla base dei corredi tombali, a 69.V. Bierbrauer
Monetazione
Come tutte le popolazioni barbariche, i B. non ebbero inizialmente una propria monetazione ...
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GRECIA
A. Paribeni
(gr. ῾ΕλλάϚ; lat. Graecia)
Stato dell'Europa sudorientale, la G., che costituisce la parte meridionale della penisola balcanica, presenta un composito sistema geografico: il nucleo [...] e proseguite nei primi anni del sec. 7°, le migrazioni degli Slavi provenienti dalle regioni a N del Danubio si Miracula sancti Demetrii, nella narrazione dei ripetuti assedi portati dai barbari a Tessalonica, mostrano come la città, nella quale la ...
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VENEZIE, TRE
Roberto ALMAGIA
Claudia MERLO
Giuseppe CARACI
Raffaello BATTAGLIA
Giuseppe FIOCCU
Carlo BATTISTI
Arnaldo FERRIGUTTO
Alfredo BONACCORSI
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M. T. D.
. L'espressione Tre Venezie è [...] da pesca: zone delle lagune dove, sfruttando le migrazioni naturali del pesce (anguille, muggini), che esce ogni mondo ignorato che così risorge e si allea a quelle costruzioni barbariche che nel Veneto, centro di alcuni dei più ambiti dominî ...
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Vedi ROMANA, Arte dell'anno: 1965 - 1997
ROMANA, Arte
R. Bianchi Bandinelli
Red.
H. J. Eggers
F. Coarelli
I. I problemi dell'arte romana. La sua importanza storica. - II. Dalle origini a circa il [...] i confini dell'ellenismo, i Romani. È da questi varî fermenti intersecantisi nei grandi rivolgimenti dell'età delle migrazioni dei popoli barbarici, che nascerà, non senza costante memoria della forma antica, ma con tutt'altro contenuto, l'arte dell ...
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ANIMALISTICI, Stili
A. Melucco Vaccaro
La definizione di stile a. (o anche ornamentazione animalistica) si applica a quelle decorazioni dove le raffigurazioni di animali non sono di tipo naturalistico, [...] solo con la fine della Tarda Antichità, nell'età delle Migrazioni.
Origini
Gli inizi degli stili a. germanici sono individuabili nelle o di scambi di doni tra le aristocrazie barbariche; resta anche aperto il problema della possibile divaricazione ...
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Vedi CELTICA, Arte dell'anno: 1959 - 1994
CELTICA, Arte
P.-M. Duval
Red.
P.-M. Duval
P.-M. Duval
Con questa espressione si designano quelle forme di arte e quel gusto che si son manifestati nel corso [...] Impero quest'arte rifiorisce all'epoca delle invasioni barbariche che, come disse con felice espressione Albert Grenier Medioevo, sull'arte nordico-germanica (v.) dell'età delle migrazioni. L'arte scitica elaborò lo stile animalistico eurasiatico, che ...
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Alto Medioevo
V.H. Elbern
Si definisce A. il periodo compreso tra la fine della Tarda Antichità romana e la formazione di un insieme di organismi statali a base etnica nei territori dell'Europa centrale [...] arte italiani. In esse l'arco di tempo "dall'arte barbarica alla romanica" (Venturi, 1902) è interpretato in tutta e nella cultura dell'epoca dei Carolingi il coronamento delle migrazioni dei popoli, senza che nello stesso tempo avesse inizio una ...
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Vedi LA TENE, Civilta di dell'anno: 1961 - 1995
LA TÈNE, Civiltà di
H. Müller-Karpe
La Tène è una stazione sulla riva orientale del lago di Neuchätel, nella Svizzera occidentale, dove, nel 1855, furono [...] in patria. Tali rapporti vennero particolarmente intensificati dalle migrazioni che condussero i Celti nel IV, III e mediterranee ellenistico-romane da una parte, e le culture interamente barbariche, come quella germanica, dall'altra. Non vi è dubbio ...
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Vedi FIBULA dell'anno: 1960 - 1994
FIBULA
M. Pallottino
Il nome latino, inalterato o con qualche adattamento a seconda delle lingue moderne (francese fibule, tedesco Fibel), è impiegato come termine [...] anche figurate. Ma ulteriori ed ancor più ricche filiazioni di questo motivo si avranno nelle fibule barbariche dell'età delle migrazioni, con la protezione o la sostituzione del "capo a balestra", mediante un elemento trasversale talvolta terminante ...
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UNGHERIA
J. Gy. Szilágyi
J. Fitz
I. Gyszilágyi
A. Kiss
I. Gy. Szilágyi
T. Szantéleky
J. Gy. Szilágyi
Raccolte archeologiche. - Data la scarsa conoscenza che si ha generalmente nella cultura archeologica [...] del Bronzo, scite, celtiche, sarmatiche e dell'epoca della migrazione dei popoli.
11. - Mosonmagyaróvár. - Museo Hanság. Ferro), a Várpalota, a Öskü, a Jutas (età delle invasioni barbariche). Le più antiche tracce di vita umana sono venute alla luce ...
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barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...
migrare
v. intr. [dal lat. migrare] (aus. essere). – Lasciare il luogo di origine per stanziarsi, anche solo temporaneamente, altrove. È più generico di emigrare (di cui non ha i sign. specifici), e si dice sia di masse umane e di gruppi etnici...