LONGOBARDI
E.A. Arslan
Popolazione germanica convenzionalmente accolta, sulla base della prevalente area di migrazione, nel novero dei Germani occidentali, insieme ad Alamanni, Bavari, Franchi.
Storia [...] luogo di origine dei L., alla ricerca della preistoria delle stirpi germaniche; i principali specialisti dell'età delle Migrazionibarbariche, quali Peter Paulsen e Herbert Jahnkuhn, furono a capo di reparti speciali che, al seguito delle armate del ...
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RENO
K. van der Ploeg
Fiume dell'Europa centro-occidentale di grande importanza storica, politica ed economica. Il R. nasce nelle Alpi svizzere, attraversa quindi diversi stati (Svizzera, Lichtenstein, [...] articolate strutture urbane di epoca romana riuscirono per lo più a conservarsi durante il precario periodo delle migrazionibarbariche, finché la relativa stabilità conseguita sotto i Merovingi non produsse una nuova fase di fioritura, inizialmente ...
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GOTI
F. Panvini Rosati
Popolazione germanica insediata all'inizio dell'età augustea nell'area baltica, i G. furono protagonisti della più ampia serie di spostamenti che interessarono le genti indoeuropee [...] nel periodo delle migrazionibarbariche, essendosi prima espansi fino alle pianure moldave, ucraine, del basso Danubio e alla Crimea, per venire successivamente risospinti, a causa della pressione esercitata dagli Unni, verso l'area carpatica e poi ...
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LUSITANIA
G. C. Susini
Provincia romana. Con questo nome, o con quello più proprio di Lusitania et Vettonia, si designò la parte occidentale della provincia repubblicana dell'Hispania ulterior, costituita [...] imperiale di rango pretorio; la sua circoscrizione restò immutata con la riforma tetrarchica. Tra le migrazionibarbariche quella dei Visigoti diede il colpo decisivo alla organizzazione provinciale romana, determinando anche il temporaneo passaggio ...
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BELGRADO
Dj. Mano-Zissi
Museo Nazionale. - Il museo fu fondato nel 1844 subito dopo la liberazione dello Stato serbo e nel clima di ridestato sentimento nazionale, e fu installato, insieme alla Biblioteca [...] emerge il grande cammeo in sardonice detto Cammeo di Belgrado. Oreficerie bizantine (di Višnjica) e dell'età delle migrazionibarbariche, tra le quali un elmo dorato e gemmato da Sirmium-Berkasovo.
Bibl.: Edizioni del museo: M. Grbić, Ploćnik ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] segnala con ogni evidenza l’arrivo in I. di più migrazioni (2°-1° millennio a.C.), non particolarmente ricche di anni, si conservò stabile anche per il seguito. Le incursioni barbariche e le fasi di predominanza politica dell’uno o dell’altro ...
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Stato dell’Europa centro-orientale, che si affaccia per circa 500 km sul Mar Baltico. I confini terrestri corrono a S lungo la linea spartiacque delle catene montuose dei Sudeti e dei Beschidi, che separano [...] In conseguenza delle pesanti devastazioni della guerra e delle migrazioni di massa postbelliche, la popolazione polacca si ridusse a prodotti romani; verso il 5° sec. le invasioni barbariche portarono un notevole accrescimento di opere d’arte e di ...
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Stato dell’Europa centrale, esteso prevalentemente sul versante N della sezione centro-occidentale del sistema alpino. Stato interno, senza sbocco al mare, confina a N con la Germania, a E con l’Austria [...] degli Elvezi nacquero vaste colonie e città dove l’influenza romana fu predominante. Nel periodo delle migrazioni e invasioni barbariche molti insediamenti si trasformarono in fortezze (Basilea, Losanna, Coira, Zurigo ecc.). Sono notevoli i resti di ...
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(gr. βάρβαρος)
Storia
Secondo i Greci, chi parlava un linguaggio incomprensibile e perciò sgradevole, e poi, in genere, lo straniero (similmente, nell’antico indiano barbarāḥ erano «i non arii», propr. [...] . Nemmeno alla scoperta del continente americano fu usato e si preferì parlare di selvaggi.
Invasioni barbariche Sono così comunemente designati le migrazioni e gli spostamenti dei popoli germanici che, a cominciare dai sec. 4°-5° d.C., entrarono ...
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ASIA
C. Silvi Antonini
L'attuale distinzione, convenzionale, fra Europa e A. risale al congresso di Vienna del 1815, nel quale furono fissati i confini della Russia europea sulla linea Ural-Caspio-Caucaso [...] noto alle fonti cinesi con il nome di Hsiung-nü e le migrazioni verso O che intraprese dal 132 d.C., in seguito alle Atlas of World Mythology, VI, London 1983; Magistra Barbaritas. I barbari in Italia (Antica Madre, 7), Milano 1984; L'uomo di ...
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barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...
migrare
v. intr. [dal lat. migrare] (aus. essere). – Lasciare il luogo di origine per stanziarsi, anche solo temporaneamente, altrove. È più generico di emigrare (di cui non ha i sign. specifici), e si dice sia di masse umane e di gruppi etnici...