Filologo, nato a Termini Imerese (Palermo) il 13 febbraio 1884, morto a Messina il 12 dicembre 1955; prof. nelle scuole secondarie, poi preside, infine (1936-54) prof. di lingua e letteratura italiana [...] .
La sua Vita di L. Ariosto (Ginevra 1931) è frutto di attente ricerche negli archivi e nelle biblioteche italiane; tra i suoi studî più importanti sono le edizioni del p'loridante di B. Tasso (Torino 1929), delle Commedie dell'Ariosto (Bologna 1933 ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] pronunce vistosamente regionali, come ricaviamo da testimonianze coeve: così il romagnolo Michele Ferrucci, latinista alla Scuola normale di Pisa, diceva Plavto, l’avtore, il vomo; i campani Bonghi e De Sanctis cercavano di sfuggire pronunce locali ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] v[oi̯], l[ui̯], pl[eu̯]rite, n[ɛu̯]tro, [au̯]to
I trittonghi (➔ trittongo) nascono di norma da sequenze di due legamenti ascendenti, spesso 305-322.
Bertinetto, Pier Marco & Loporcaro, Michele (2005), The sound pattern of standard Italian, as ...
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Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] citazione non è sempre ineccepibile: si vedano, tra i molti, i casi di azzurro, dove la forma persiana è Cardona, Giorgio R. (1969b), Indice dei termini notevoli, in Membré, Michele, Relazione di Persia (1542). Ms. inedito dell'Archivio di Stato di ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] , chi, qui, qua, se, ma, e, o, tu, gru, blu, tre, te, me, e i nomi delle lettere dell’alfabeto: per es., a [kː]asa;
(c) bisillabi non ossitoni: come, dove, qualche Bertinetto, Pier Marco & Loporcaro, Michele (2005), The sound pattern of standard ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] di parola (almeno quando è scritta con la doppia, o prima di /i/ o /j/), sebbene si sentano anche pronunce, forse reattive, di razzismo e . 459-496.
Cortelazzo, Michele A. (2000), Italiano d’oggi, Padova, Esedra.
Cortelazzo, Michele A. (2001), L’ ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] ’Ntoni saltando su come un diavolo. – Chi te l’ha detto?
Don Michele me l’ha detto! – rispondeva lei colle lagrime agli occhi
[= Don Michele me l’ha detto!]
(Verga, I Malavoglia).
Novellino (1959), in La prosa del Duecento, a cura di C. Segre ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] luoghi in cui questi si erano stabiliti, cioè dal Nord Italia. I toscani avevano abbellito la lingua, ma il luogo di origine era Carlo Salvioni (di cui Michele Scherillo, come ricorda Contini 1972: 330, diceva che i lavori, così spesso orientati ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] un tempo x oppure in un tempo / al tempo x. Soltanto i verbi che ammettono il secondo tipo di espressione sono considerati telici: quindi, Journal of linguistics» 2, pp. 209-236.
Prandi, Michele (2006), Le regole e le scelte. Introduzione alla ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] Mancano nei testi più antichi le forme soggettive la, gli, le, i cui primi esempi si collocano nella seconda metà del Trecento:
(67) italiano di fine millennio, Roma, Carocci.
Loporcaro, Michele (2009), Profilo linguistico dei dialetti italiani, Roma ...
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michelia
michèlia s. f. [lat. scient. Michelia, dal nome del botanico P. A. Micheli (1679-1737)]. – Genere di piante magnoliacee che comprende alberi e arbusti asiatici, spesso coltivati nei giardini delle regioni temperate calde, anche per...
famiglia queer (queer family) loc. s.le f. Comunità di persone che, indipendentemente dal genere d’appartenenza o dall'orientamento sessuale, vivono insieme per scelta e sono legate da affinità affettive, sentimentali e dalla condivisione delle...