. Soprannome con cui sono noti otto poeti dell'antichità araba e che generalmente s'interpreta "l'eccellente". Il più famoso è an-Nābighah adh-Dhubyānī Ziyād ibn Mu‛āwiyah (v. arabi: Letteratura, III, p. 845), le cui poesie furono edite e tradotte in francese da H. Derenbourg (Le Dîwân de Nâbiga Dhobyânî, Parigi 1869; suppl. 1899). Rinomato poeta fu anche an-Nābighah al-Gia‛dī, morto verso il 70 eg. ...
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Ī ‛Alī ibn ‛Abd ar-Rahmān detto al-Ballanūbī, cioè nativo di Villanuova, fu buon poeta arabo-siciliano, morto in tarda età nel principio del sec. XII. Fuggì dalla Sicilia alla conquista normanna e si rifugiò alla corte di al-Mu‛tamid in Siviglia; lo seguì poi quando egli fu deportato prigioniero in Africa, dopo la vittoria degli Almoravidi (v. arabi: Letteratura, § 37).
Bibl.: M. Amari, Bibl. Arabo-Sicula, ...
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Orientalista inglese, nato in Scozia nel 1865, il migliore conoscitore contemporaneo della filologia, letteratura e storia copte. Studiò a Parigi con il Maspero, a Berlino con l'Erman e lo Steindorff. Le sue pubblicazioni sono numerosissime: tra cui principali, i varî cataloghi di collezioni di manoscritti copti, provenienti dal Fayyūm (1893), quelli del British Museum (1902) e della Rylands Library ...
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Ī ‛Abdallāh ibn ‛Omar al-Baiḍāwī è noto tra gli scrittori arabi specialmente per un suo famoso commento al Corano, che gode di grande favore presso i sunniti. Scrisse anche di diritto e di metafisica, e compose, in persiano, una storia universale. Morì forse nel 716, 1386 della nostra era (v. islamismo).
Bibl.: Beidhawii Commentarius in Coranum ex codd. Paris., Dresd. et Lips., ed. H. O. Fleischer, ...
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. Poeta arabo cieco, d'origine persiana. Scettico e libero pensatore, fu annoverato tra i zanādiqah, parola che vale in origine "manichei" o "dualisti" (come erano generalmente i Persiani prima delle conversioni più o meno sincere all'Islām) e poi anche "libero pensatore, eretico" (v. zindīq). Fu messo a morte dal califfo al-Mahdī tra il 783 e il 785. d C. (v. arabi: Letteratura, § 32) ...
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Poeta arabo che visse alla corte degli Ayyūbidi in Egitto, e morì nel 656 èg. (1258 d. C.). La raccolta delle sue poesie è assai letta ed amata dagli Orientali (v. arabi: Letteratura, 37).
Bibl.: E. H. Palmer, The poetical works of B. Z. of Egypt, with metrical english translation, notes and introduction, Cambridge 1876 ...
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. Poeta arabo, di mediocre ispirazione, partigiano di ‛Alī ibn Abī Ṭālib, che, divenuto califfo, gli diede molte cariche. Il suo nome è famoso, perché dalla tradizione araba egli è ritenuto inventore dell'arte grammaticale. Morì vecchio di più che 80 anni nel 69 èg. (680-681 d. C.). Le poesie furono tradotte da O. Rescher, Die Qassîden des Abū 'l - Aswad ad-Du'alî, Greifswald 1914 ...
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Soprannome ("clamoroso, chiassoso") di ‛Abd Allāh ibn Ru'bah, poeta arabo nato nel 25 èg. (646 d. C.), morto nel 97 èg. (715 d. c.), vissuto nell'Arabia orientale e nella Mesopotamia meridionale, famoso per le sue lunghe composizioni in metro ragiaz o giambico. (v. arabi: Letteratura) ...
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ORIENTALISMO
MichelangeloGUIDI
Mario GIORDANI
Antonino PAGLIARO
Ettore ROSSI
Giovanni VACCA
. È il complesso degli studi, condotti con uso diretto delle fonti indigene, sulle lingue, letterature, [...] del Dillmann (morto nel 1891) e specialmente dalla sua grammatica e dal suo dizionario. Tra i continuatori del Dillmann sono I. Guidi (che inoltre, con la sua grammatica e il suo dizionario, con le edizioni di testi ha fondato gli studî di filologia ...
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NESTORIO e NESTORIANI
MichelangeloGuidi
. N., patriarca di Costantinopoli dal 428 al 432, morto nel 451 nel suo esilio della Grande Oasi (oggi di Khārga) e le cui dottrine furono condannate dal concilio [...] di Efeso nel 431, diede il nome all'eresia nestoriana o nestorianismo, che ancora oggi divide dalla Chiesa cattolica una parte dei cristiani di Oriente; il maggiore gruppo di tali dissidenti si trova ora ...
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