GIANNINI, Ettore
Claudia Campanelli
Nacque a Napoli il 15 ott. 1912 da Emilio e Luisa Nicolardi. Figlio di un avvocato, compì studi regolari, conseguendo la laurea in giurisprudenza. Abbandonata l'idea [...] bianco, mentre nel 1944 esordì nel genere della rivista con Ma dov'è questo amore, scritto in collaborazione con V. Metz e Steno, e rappresentato al teatro Valle dalla compagnia Merlini-De Sica-Melnati. Nel 1944-45 si avvicinò nuovamente alla radio ...
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The Hanging Tree
Edward Buscombe
(USA 1959, L'albero degli impiccati, colore, 106m); regia: Delmer Daves; produzione: Martin Jurow, Richard Shepherd per Baroda; soggetto: dall'omonimo romanzo di Dorothy [...] .
J. Petley, The Hanging Tree, in The BFI Companion to the Western, a cura di E. Buscombe, London 1988.
W. Metz, Have Your Written Your Ford Lately? Gender, Genre, and the film adaptations of Dorothy Johnson's Western Literature, in "Literature/Film ...
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TOGNAZZI, Ugo
Michele Sancisi
(Ottavio Ugo). – Nacque a Cremona il 23 marzo 1922, primogenito di una famiglia piccolo borghese, seguito da Ines due anni dopo.
Il padre Ermenegildo, detto Gildo, un assicuratore [...] I cadetti di Guascogna (1950) di Mario Mattoli, basato sul mondo della rivista con una sceneggiatura di Marchesi e Vittorio Metz, in compagnia di affermati comici dell’epoca, tra i quali Chiari, Carlo Campanini, Mario Riva, Riccardo Billi, Carlo ...
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Cohen-Séat, Gilbert
Monica Trecca
Scrittore e teorico del cinema francese, di famiglia ebrea (suo padre era il Gran rabbino di Bordeaux), nato a Sétif (Algeria) il 26 luglio 1907 e morto a Parigi il [...] sollecitazioni e non meramente autoreferenziale.
Bibliografia
G. Aristarco, Storia delle teoriche del film, Torino 1951, pp. 173-74.
Ch. Metz, Langage et cinéma, Paris 1971, pp. 8 e segg. (trad. it. Milano 1977).
G. De Vincenti, Alle origini della ...
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Tempo
Daniela Angelucci
Il tempo nel cinema
Nel periodo della nascita del cinema venne messa in crisi, in seguito alle scoperte della fisica moderna e della riflessione filosofica, la nozione classica [...] pittore protagonista del capolavoro Andrej Rublëv, premiato al Festival di Cannes del 1969).
Nell'ambito della semiologia, Christian Metz (Essais sur la signification au cinéma, 1968; trad. it. Semiologia del cinema, 1972) distingue tra un t. del ...
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Formalismo
Pietro Montani
Con il termine formalismo ci si riferisce a un insieme di innovative ricerche sulla letteratura e la poesia elaborate in Unione Sovietica nel corso degli anni Venti del Novecento [...] conclusioni che la semiotica moderna avrebbe raggiunto non senza sforzi e ripensamenti (è il caso, per es., di Christian Metz), dall'altro l'intransigenza sulla "povertà" del cinema precludeva a Tynjanov (ma il rilievo vale per l'intera concezione ...
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Cahiers du cinéma
Giorgio De Vincenti
Rivista francese con periodicità mensile, nata nel 1951 (il primo numero ad aprile), sulle orme della seconda serie di "La revue du cinéma" (1946-1949) diretta [...] . Barthes, C. Lévi-Strauss e P. Boulez, volute da Rivette tra il 1963 e il 1964, seguirono i primi due saggi di Christian Metz, sull'impressione di realtà (nr. 166-167, maggio-giugno 1965) e sul cinema moderno e la narratività (nr. 185, dicembre 1966 ...
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Totò
Goffredo Fofi
Nome d'arte di Antonio De Curtis, attore teatrale e cinematografico, nato a Napoli il 15 febbraio 1898 e morto a Roma il 15 aprile 1967. Attraverso la centralità della 'maschera' [...] Zampa, episodio del film collettivo Questa è la vita (1954), con L. Pirandello; in Sette ore di guai (1951) di Vittorio Metz e Marcello Marchesi e nei tre film di Mattoli Un turco napoletano (1953), Miseria e nobiltà e Il medico dei pazzi, entrambi ...
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Sceneggiatore
Giuliana Muscio
Lo sceneggiatore è colui che scrive la sceneggiatura di un film, o alcune sue parti, da solo o in collaborazione. Nel cinema statunitense di solito viene scelto dal produttore, [...] costruzione della sceneggiatura, con le storie firmate a due mani di Age e Scarpelli, Steno e Mario Monicelli, Vittorio Metz e Marcello Marchesi, Leo Benvenuti e Piero De Bernardi (continuato negli anni successivi da Stefano Rulli e Sandro Petraglia ...
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Canzone
Gianni Borgna
La canzone e i suoi usi cinematografici
Uno dei più attenti studiosi dell'argomento, Ermanno Comuzio (1987), ha classificato almeno cinque tipi possibili di uso della c. nel film, [...] è la prima c.) fino al secondo dopoguerra.
L'altra novità è offerta da quei film, spesso firmati da Vittorio Metz e Marcello Marchesi, che introdussero una nota di surrealismo nella nostra commedia rosa, ancora troppo dominata, anch'essa, dagli ...
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