DE TITTA, Cesare
Ottavio Giannangeli
Nacque a Sant'Eusanio del Sangro (Chieti) il 27 genn. 1862 da Vincenzo Vito, notaio, e da Maria Sofia Loreto. Rimasta vedova, la madre intraprese il lavoro di sarta, [...] disposti ad abbandonare la loro ferinità: qui i metri sono felicemente riassunti dai ritmi del latino medievale. III Congr. naz. di studi rom., IV, Bologna 1935 (poi in Tra classici ed umanisti, Pescara 1936, che contiene anche un Profilo di C. D.); O ...
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BARATELLA, Antonio
Baccio Ziliotto
Nacque a Loreggia, nel Padovano, poco prima del 1385, da agiata famiglia. Il padre Zanino gli fece studiare forzatamente il diritto, ed egli esercitò senza troppo [...] la prolissità, l'imitazione pedissequa dei modelli classici, il continuo ricorso al repertorio mitologico. manoscritte, tredici opere: 1) Ecatometrologia, ovvero, come egli spiega, "cento metri di carmi", in 3 libri (1420 circa). 2) Elegiae, 5 libri ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il fiorire di cattedrali in tutto l’Occidente porta con sé l’introduzione di elementi tecnici e architettonici [...] di Reims e Amiens, quest’ultima alta oltre 42 metri. La statica dell’intero edificio dipende adesso dalla distribuzione uomini di chiesa che si dedicano allo studio dei classici fornendone un’originale interpretazione. Sintomatica l’opera svolta dai ...
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satira Composizione poetica che rivela e colpisce con lo scherno o con il ridicolo concezioni, passioni, modi di vita e atteggiamenti comuni a tutta l’umanità, o caratteristici di una categoria di persone [...] Varrone) trassero la loro denominazione dalla varietà dei loro metri (per analogia con la lanx satura, piatto ricco di Italia la poesia satirica, che si era presto rifatta all’esempio dei classici con A. Vinciguerra, L. Ariosto, P. Nelli, L. Alamanni ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] mentre il Primate e gli anonimi goliardi cantano la natura e la spensierata vita giovanile, adottando metri rapidi e leggeri, di tradizione classica.
In Francia l’epistolografia ebbe maestri famosi, primo tra tutti Pietro di Blois, e la storiografia ...
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Poeta tedesco (Quedlinburg 1724 - Amburgo 1803). Ritenuto tra i fondatori della poesia tedesca moderna, l'opera che ne segnò l'esordio e la consacrazione fu il poema in 20 canti Messias (1748-73), monumentale [...] con straordinario senso religioso della poesia i temi più varî, evitando la strofa rimata e, progressivamente, i metri derivati dai classici, per ricorrere ai versi liberi, in cui la sua forza creativa aveva miglior gioco di esplicarsi. In seguito ...
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Poetessa greca di Lesbo (fine sec. 7° - prima metà sec. 6° a. C.). Nacque ad Ereso, ma visse nella principale città di Lesbo, Mitilene. Era di famiglia nobile e secondo una notizia antica fu, tra il 607 [...] interpretazione che non urtasse la sensibilità morale dei tempi classici e poi dei nostri tempi; ma non è dai grammatici alessandrini in nove libri, tenendo conto in parte del metro, in parte del contenuto: il primo libro, per es., raccoglieva ...
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Forma metrica che riproduce il suono e la misura dei versi latini nella poesia italiana. Il nome, coniato da G. Carducci (Odi barbare, 1877) in quanto questa poesia suonerebbe «barbara» all’orecchio dei [...] del 16° sec., tuttavia, G. Chiabrera lavorò su metri lirici a sistema strofico, che hanno un numero di Carducci. Una quarta soluzione si basa sulla lettura dei versi classici secondo la scansione, facendo corrispondere rigidamente a ogni tesi una ...
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(gr. Γανυμήδης)
Mitologia
Mitico giovinetto, figlio del dardanide Tros, o di Laomedonte o di Ilo, e di Calliroe; fu rapito in cielo, per la sua bellezza, dall’aquila di Zeus o da Zeus stesso in forma [...] degli dei. Il mito, ricordato di frequente dagli scrittori classici, fu trattato spesso nelle arti figurative; famoso fu il attraversate da lunghe catene collinose alte qualche centinaio di metri. Le regioni oscure differiscono da quelle chiare anche ...
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Poeta (n. 1093 circa - m. 1160 circa), uno dei più caratteristici rappresentanti della letteratura goliardica. U., che fu dai suoi amici e condiscepoli detto Primas, "primate", è un vagante che incontriamo [...] sono motivi che tornano insistenti nella sua opera, con grande varietà di metri e di ritmi (De non miscenda aqua vino; De vita mundi; dilectus, ecc.). Ebbe una notevole conoscenza degli autori classici. La sua fortuna fu larghissima, e molti dei suoi ...
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-metro
[dal gr. μέτρον «misura», in composizione -μετρον]. – Secondo elemento, atono, di molte parole composte derivate dal greco o formate modernamente, sia col sign. generico di «misura» (come in perimetro e in ipermetro), sia per indicare...
salto1
salto1 s. m. [lat. saltus -us, der. di salire «saltare, danzare», supino saltum]. – 1. a. L’atto di saltare; insieme di movimenti mediante i quali il corpo dell’uomo, spinto dall’azione estensiva dei muscoli, abbandona rapidamente il...