Lynch, David
Daniele Dottorini
Regista cinematografico statunitense, nato a Missoula (Montana) il 20 gennaio 1946. L. è senza dubbio uno dei registi più innovativi del cinema contemporaneo. I suoi film [...] d'incontro con Herbert ‒ in cui i corpi e gli sguardi subiscono continue e molteplici trasformazioni. L'idea di una metamorfosi del corpo come forma per indagare i livelli molteplici della realtà troverà spazio anche in Blue velvet (1986; Velluto blu ...
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Gitai, Amos (propr. Gitai Weinraub, Amos)
Daniela Turco
Regista cinematografico israeliano, nato a Haifa l'11 ottobre 1950. Regista anomalo, inquieto, apolide per necessità e per vocazione, G. ha fatto [...] di finzione. Nel 1992 G. si è misurato per la prima volta con il teatro, mettendo in scena a Gibellina lo spettacolo Metamorfosi di una melodia, dall'opera dello storico Giuseppe Flavio, con brani dell'Ecclesiaste e di altri autori (R.M. Rilke, O ...
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The Silence of the Lambs
Claudio Bisoni
(USA 1990, 1991, Il silenzio degli innocenti, colore, 118m); regia: Jonathan Demme; produzione: Ron Bozman, Edward Saxon, Kenneth Utt per Orion; soggetto: dall'omonimo [...] la metafora del lepidottero suggerisce, ogni evento produce una trasformazione, non solo interiore. Il fine ultimo è la metamorfosi. Quando tutte le prove sono state affrontate, Clarice è definitivamente passata all'età adulta. Lecter, da parte sua ...
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Bāb al-ḥadīd
Giuseppe Gariazzo
(Egitto 1958, bianco e nero, 90m); regia: Youssef Chahine; produzione: Gabriel Talhami; sceneggiatura: Abdel Hay Adib, Mohamed Abou Youssef; fotografia: Alvise Orfanelli; [...] il film, lo slittamento costante del realismo verso l'ossessione, il persistere del lavoro sul dentro e il fuori, la metamorfosi dei personaggi, le loro reazioni ora dolci ora violente.
Ben sorretto dalla colonna sonora di Fouad El Zahiry, che spazia ...
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Kitano, Takeshi
Giona Antonio Nazzaro
Regista, sceneggiatore, montatore, attore cinematografico e presentatore televisivo giapponese, nato a Tokyo il 18 gennaio 1948. Si è affermato come regista grazie [...] Dolls l'intersecarsi di più situazioni e di intensi e commoventi ritratti femminili dà luogo a un'ulteriore decisa metamorfosi del cinema di K. nella direzione di una matericità coloristica e di una fisicità dei paesaggi incardinate ai comportamenti ...
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Auric, Georges
Enzo Siciliano
Compositore francese, nato a Lodève il 15 febbraio 1899 e morto a Parigi il 24 luglio 1983. La sua produzione sinfonica e cameristica va collocata nella cornice del cosiddetto [...] serie televisiva dal titolo Les zingari.Il cinema non assorbì l'intera vena creativa del compositore. Contribuì però a una metamorfosi in A., il quale con il tempo diede prove vigorosamente profonde e drammatiche in altre musiche da balletto, come Le ...
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Stato dell’Africa settentrionale, di cui occupa l’estremo lembo occidentale. Confina a E e SE con l’Algeria e a S con il Sahara Occidentale: confini puramente convenzionali e in buona parte rettilinei; [...] Ostinatamente attaccati alla lingua berbera sono rimasti soltanto gli abitanti del cuore dei massicci montuosi. Una ulteriore metamorfosi della realtà berbera si è registrata durante il periodo coloniale, con l’arabizzazione dei montanari scesi verso ...
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Dietrich, Marlene (propr. Marie Magdalene)
Marzia G. Lea Pacella
Attrice teatrale e cinematografica tedesca, naturalizzata statunitense nel 1939, nata a Schöneberg il 27 dicembre 1901 e morta a Parigi [...] partì per New York (lasciando il marito e la figlia avuta nel 1925). Negli Stati Uniti ebbe inizio la sua metamorfosi: grazie a von Sternberg e alla schiera di truccatori, parrucchieri e direttori della fotografia (soprattutto Lee Garmes), nonché al ...
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The Misfits
Morando Morandini
(USA 1960, 1961, Gli spostati, bianco e nero, 125m); regia: John Huston; produzione: Frank E. Taylor per Seven Arts/United Artists; sceneggiatura: Arthur Miller; fotografia: [...] ammirevole. Nella partita finale di caccia ai cavalli, dove The Misfits diventa la lirica accensione di una metafora sulla metamorfosi di un mondo, Huston trova lo stato di grazia stilistica dei suoi film migliori. La metafora non è limpida ...
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Percorsi introduttivi - Fantasie del cinema prima del cinema
Lucilla Albano
Fantasie del cinema prima del cinema
Quando si parla di 'cinema prima del cinema' o di 'pre-cinema', termine che appare ufficialmente [...] la morte. Secondo Edgar Morin (1956) il cinema risuscita esperienze magiche primordiali come quelle del doppio e della metamorfosi, per cui si può paragonare lo spettatore al bambino e all'uomo primitivo. In Das Unheimliche infatti Sigmund Freud ...
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metamorfosi
metamòrfoṡi s. f. [dal gr. μεταμόρϕωσις, der. di μεταμορϕόω «trasformare», comp. di μετα- «meta-» e μορϕή «forma»]. – 1. Trasformazione, e in partic. trasformazione di un essere o di un oggetto in un altro di natura diversa, come...
metamorfico
metamòrfico agg. [tratto da metamorfosi] (pl. m. -ci). – Di metamorfosi, relativo a metamorfosi, soggetto a metamorfosi: sviluppo m., di organismi animali o vegetali; o modificato per metamorfismo: rocce metamorfiche. In petrografia,...