Soderbergh, Steven. – Regista statunitense (n. Atlanta 1963). Ha esordito sul grande schermo con Sex, lies and videotape (1989), commedia complessa sui temi del sesso e del voyeurismo che diventano pretesto [...] per una raffinata metafora sull'essenza stessa del cinema, con la quale ha vinto la Palma d’oro a Cannes. A questo folgorante esordio hanno fatto seguito una serie di film di scarso rilievo (King of Hill, Piccolo grande Aaron, 1993; The Underneath, ...
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(App. III, I, p. 596; IV, I, p. 766)
Regista cinematografico italiano; nella sua successiva produzione ha continuato a rileggere il proprio passato e il mondo contemporaneo con lucida fantasia, rinverdendo [...] il proprio linguaggio e avviandolo a ricerche figurative e visionarie di straordinaria qualità.
Ne abbiamo un esempio nella metafora terribile del mondo di oggi affrontata in Prova d'orchestra (1979), con accenti, questa volta, anche di forte impegno ...
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Regista e sceneggiatore cinematografico serbo (n. Belgrado 1947). Formatosi artisticamente nel clima della nová vlna, ha diretto alcuni film per la televisione prima di esordire nel lungometraggio con [...] dei giovani protagonisti. I suoi film sono spesso concentrati sulla dimensione umana dei personaggi. L'utilizzo del simbolo, della metafora e dell'ironia contraddistingue molte sue opere successive: Pas koji je voleo vozove (Il cane che amava i treni ...
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Corea
Fernanda Moneta
Cinematografia
La cinematografia coreana, a causa delle vicende politiche che hanno segnato il Paese, almeno a partire dalla guerra civile degli anni Cinquanta, è risultata nettamente [...] straniere, a esprimere un'identità precisa. Si può dire in generale che nel cinema della C. sono caratteristici l'uso della metafora, l'allegoria e l'ibridazione disinvolta di registri contrastanti.La C. del Nord è uno dei Paesi più chiusi al mondo ...
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Regista e sceneggiatrice francese (n. Parigi 1983). Diplomata alla scuola nazionale francese di cinema La Fémis, dove ha studiato sceneggiatura, con il suo primo cortometraggio Junior presentato al Festival [...] del Festival di Cannes ricevendo il Premio FIPRESCI. Nel 2021 con il film Titane, tra fantascienza e horror, considerato una metafora di inclusività, ha vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes, seconda regista donna ad aggiudicarsi il premio. ...
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Regista cinematografico statunitense (Kansas City 1925 - Los Angeles 2006). Personaggio atipico del panorama hollywoodiano, dagli anni Settanta A. portò avanti con coerenza la sua ricerca stilistica, sperimentando [...] Quintet (1978), A perfect couple (1979). La capacità di descrizione si unisce al gusto intellettuale dell'allusione o della metafora fantasiosa (Brewster McCloud, Anche gli uccelli uccidono, 1971) e porta A. a cimentarsi con classici di genere (The ...
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Buñuel, Luis
Edoardo Bruno
Regista cinematografico spagnolo, nato a Calanda il 22 febbraio 1900 e morto a Città del Messico il 29 luglio 1983. Fin dai suoi primi film, esempi di potente immaginazione [...] de la bourgeoisie agisce in maniera binaria: il pasto continuamente interrotto di un gruppo di ricchi borghesi, è metafora in una metafora, nel senso che riflette immagini illusorie a loro volta rinvianti ad altre immagini significanti. In Le fantôme ...
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(App. IV, I, p. 765)
Drammaturgo e regista teatrale e cinematografico tedesco, morto a Monaco di Baviera il 10 giugno 1982. Come regista e autore cinematografico proseguì il suo cammino personalissimo [...] delle migliori espressioni del Nuovo cinema tedesco: film chiave della sua produzione, melodramma con punte sarcastiche, metafora dichiarata della Germania del dopoguerra; Berlin Alexanderplatz (1980), film televisivo in tredici puntate e un epilogo ...
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Browning, Tod (propr. Charles Albert Tod)
Leonardo Gandini
Regista cinematografico statunitense, nato a Louisville (Kentucky) il 12 luglio 1882 e morto a Hollywood il 6 ottobre 1962. Nel cinema statunitense [...] fisiche. La mutilazione/menomazione, sottoponendo a dura critica i canoni estetici hollywoodiani, diviene da un lato una trasparente metafora dell'impotenza sessuale (per es. in The unknown, 1927, Lo sconosciuto), e dall'altro la legittimazione della ...
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Fábri, Zoltán
Silvana Silvestri
Regista e scenografo cinematografico ungherese, nato a Budapest il 15 ottobre 1917 e morto ivi il 24 agosto 1994.
Considerato il più autorevole rappresentante della cinematografia [...] Karlovy Vary per Hannibál tanár úr (1956, Il professore Annibale), un film che, alludendo al culto della personalità, era una metafora del presente. Venne inoltre premiato al Festival di Mosca nel 1965 per Húsz óra (Venti ore), nel 1977 per Az ötödik ...
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metafora
metàfora s. f. [dal lat. metaphŏra, gr. μεταϕορά, propr. «trasferimento», der. di μεταϕέρω «trasferire»]. – 1. Processo linguistico espressivo, e figura della retorica tradizionale, basato su una similitudine sottintesa, ossia su...
metaforico
metafòrico agg. [dal gr. μεταϕορικός] (pl. m. -ci). – Di metafora, che costituisce metafora: espressione m.; anche, ricco di metafore: modo di parlare metaforico. È spesso sinon. di figurato, in senso generico: linguaggio m.; significato...