Regista cinematografico statunitense, nato a Minneapolis (Minn.) il 29 novembre 1954; rappresenta, con il fratello Ethan, sceneggiatore (nato il 21 settembre del 1957), una delle coppie più anomale e creative [...] bei personaggi di poliziotto.
The big Lebowski (1998; Il grande Lebowski) è un omaggio al noir volutamente surreale, curiosa metafora di un cinema (quello hollywoodiano) ormai del tutto chiuso su se stesso, in un corto circuito dell'immaginario che ...
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MICHALKOV KONCALOVSKIJ, Andrej
Grazia Paganelli
Michalkov Končalovskij, Andrej (propr. Andrej Sergeevič Michalkov)
Regista e attore cinematografico russo, nato a Mosca il 20 agosto 1937. Ha rappresentato [...] che, nel raccontare con abilità la vicenda intima di tre personaggi, trasforma però il microcosmo rappresentato in una metafora della società russa contemporanea. Lo stile, particolarmente asciutto, si rivela al contempo capace di aprirsi al pathos e ...
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Cronenberg, David
Giona Antonio Nazzaro
Regista cinematografico canadese, nato a Toronto (Ontario) il 15 marzo 1943. Il cinema di C. rovescia la prospettiva tradizionale del cinema horror, secondo la [...] es., quelli di George A. Romero), avviava un'indagine sulle forme teratomorfe del corpo e una riflessione sulla metafora del contagio e della mutazione, che già rimandavano all'opera letteraria e teorica di William Seward Burroughs, poi affrontata ...
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Zapponi, Bernardino
Serafino Murri
Sceneggiatore e scrittore, nato a Roma il 4 settembre 1927 e morto ivi l'11 febbraio 2000. Il suo stile fortemente ironico con ampie incursioni nel popolaresco, attraversato [...] Vedo nudo, Z. si dedicò al progetto televisivo di I clowns per Fellini, con il quale elaborò una nuova amara metafora dell'umanità stretta tra melanconia e ridicolo, chiusa in regole immodificabili. Il successivo La moglie del prete (1970), scritto ...
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Poitier, Sidney
Demetrio Salvi
Attore e regista cinematografico statunitense, nato a Miami il 20 febbraio 1927. Negli anni Sessanta, con i ruoli interpretati e il grande successo ottenuto, P. ha rappresentato [...] molto regolare: l'iniziale odio che caratterizza il rapporto dei due uomini evolve fino a una necessaria solidarietà, evidente metafora di un pensiero dichiaratamente antirazzista. Nel 1961 fu accanto a Paul Newman in Paris blues (1961) di Martin ...
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Syberberg, Hans Jürgen
Bruno Roberti
Regista e sceneggiatore cinematografico tedesco, nato a Nossendorf l'8 dicembre 1935. La sua opera (solo in parte assimilabile al Neuer Deutscher Film) si è spinta [...] e scene corali, la stravagante vita e l'opera di un celebre scrittore di avventure esotiche facendone una metafora delle utopie totalizzanti e autodistruttive dello spirito germanico. Il successivo Hitler ‒ Ein Film aus Deutschland (1977), fluviale ...
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Young, Gig
Daniela Angelucci
Nome d'arte di Byron Elsworth Barr, attore cinematografico statunitense, nato a St. Cloud (Minnesota) il 4 novembre 1913 e morto a New York il 19 ottobre 1978. Prevalentemente [...] e ambientato nel periodo della Grande depressione, racconta di una gara di ballo ‒ denuncia delle spietate leggi dello spettacolo e metafora della lotta per la sopravvivenza ‒ di cui Y. è il cinico conduttore. Dopo essere stato il protagonista della ...
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Regista cinematografico danese (Copenaghen 1889 - ivi 1968); uno degli autori di maggiore rilievo della storia del cinema. Fuori da ogni prospettiva di generi, coerente nel portare fino alle ultime conseguenze [...] della pittura e dell'architettura. Nel 1964 riuscì a girare Gertrud, una storia d'amore che diventa quasi una metafora della tensione umana verso l'assoluto, dell'affermazione della possibilità di scelta. L'eccezionalità senza drammi della storia ...
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Trauberg, Leonid Zacharovič
Ornella Calvarese
Sceneggiatore e regista teatrale e cinematografico ucraino, nato a Odessa il 17 gennaio 1902 e morto a Mosca il 14 novembre 1990. Il nome di T. resta indissolubilmente [...] con rapidità. Anche il tema della rinascita era molto caro ai membri della FEKS; per T. questo andava inteso come una metafora atta a spiegare al pubblico che il teatro era morto e che i feksy lo avevano fatto risorgere. I feksy erano strettamente ...
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Martone, Mario
Bruno Roberti
Regista cinematografico e teatrale, nato a Napoli il 20 novembre 1959. La sua attività, che ha raccolto prestigiosi riconoscimenti, si è sviluppata tra teatro e cinema in [...] , il film si divarica tra il disegno di un destino individuale irriducibile, pervaso da un disagio esistenziale, e la metafora collettiva di un'intera città, Napoli, colta nel mezzo di una trasformazione civile e morale tra speranze e disinganni ...
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metafora
metàfora s. f. [dal lat. metaphŏra, gr. μεταϕορά, propr. «trasferimento», der. di μεταϕέρω «trasferire»]. – 1. Processo linguistico espressivo, e figura della retorica tradizionale, basato su una similitudine sottintesa, ossia su...
metaforico
metafòrico agg. [dal gr. μεταϕορικός] (pl. m. -ci). – Di metafora, che costituisce metafora: espressione m.; anche, ricco di metafore: modo di parlare metaforico. È spesso sinon. di figurato, in senso generico: linguaggio m.; significato...