Della Volpe, Galvano
Edoardo Bruno
Filosofo, nato a Imola il 24 settembre 1895 e morto a Roma il 13 luglio 1968. Il suo apporto a una riflessione teorico-critica sul cinema si rintraccia tanto nel suo [...] ed emozione, e si rivela così in grado di inseguire una "possibile fantasticazione" nella serie di costruzioni metaforiche che identificano il concetto dell'interpretazione, con la sottolineatura del valore polisenso della parola e dell'immagine ...
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Cerami, Vincenzo
Bruno Roberti
Scrittore e sceneggiatore, nato a Roma il 2 novembre 1940. Nelle sue scritture per il cinema emerge il piacere del racconto, un forte senso della struttura narrativa, [...] (1977), Il minestrone (1981), Mortacci (1989), C. ha intessuto strutture circolari in cui la coralità dei personaggi e la metafora dell'unità di luogo (la cabina balneare, la strada, il cimitero) si liberano nel mosaico delle storie narrate con il ...
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Marzot, Vera
Sabina Tommasi Ferroni
Costumista cinematografica e teatrale, nata a Milano il 22 giugno 1931. Per il grande schermo ha lavorato con registi come Luchino Visconti, Mario Monicelli e Vittorio [...] film, contrastano vistosamente con quelli da lei indossati nella seconda parte, poveri e sciupati, che diventano una sorta di metafora delle sue disillusioni; La caduta degli dei (1969) e Gruppo di famiglia in un interno (1974), entrambi di Visconti ...
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Danza
Sergio Miceli
La danza nel cinema
Eventi, temi e modelli coreutici nel cinema subentrano alla gestualità 'naturale' ‒ così definita per necessità di distinzione, benché frutto essa stessa di un [...] motivata a un movimento potenzialmente o inequivocabilmente coreuti-co ‒ fa ricorso all'allegoria, al simbolo o alla metafora con gradi di evidenza del processo retorico molto diversi a seconda del contesto narrativo e del genere cinematografico ...
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Kubrick, Stanley
Sandro Bernardi
Regista cinematografico statunitense, di origine ebraica, nato a New York il 26 luglio 1928 e morto a Harpenden (Gran Bretagna) il 7 marzo 1999. Cineasta-filosofo, grande [...] delle immagini. Ispirandosi alla Vienna di Schnitzler, ma ambientando la storia ai giorni odierni, fa di New York una metafora del Novecento e un grande baraccone teatrale, emblema della società dello spettacolo. Tutto è vero e nello stesso tempo ...
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Yol
Gianfranco Cercone
(Turchia/Francia/Svizzera 1982, colore, 111m); regia: Yılmaz Güney, Şerif Gören; produzione: K.L. Puldi, Edi Hubschmid per Güney/Cactus; sceneggiatura: Yılmaz Güney; fotografia: [...] figurato, il 'cammino della vita'), non è solo il luogo di provenienza dei cinque viaggiatori, ma è anche metafora applicabile all'intera società turca. Non soltanto perché ricorrono nel film riferimenti a violenze perpetrate dalla polizia e dall ...
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The Hanging Tree
Edward Buscombe
(USA 1959, L'albero degli impiccati, colore, 106m); regia: Delmer Daves; produzione: Martin Jurow, Richard Shepherd per Baroda; soggetto: dall'omonimo romanzo di Dorothy [...] Skull Creek, il dottor Frail passa accanto al cupo e minaccioso albero degli impiccati: è questa un'appropriata metafora del suo passato, che incombe sul personaggio annientandone ogni manifestazione emotiva. I western degli anni Cinquanta sono pieni ...
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Rye, Stellan
Serafino Murri
Sceneggiatore e regista danese, nato a Copenaghen il 14 luglio 1880 e morto a Ypres, nella Fiandra occidentale, il 14 novembre 1914. Autore e regista teatrale di precoce [...] pronto a vendere l'anima al diavolo per poter conquistare una nobile fanciulla (Lyda Salmonova), costituisce una potente metafora, forse la prima nell'arte cinematografica, dell'inconscio e del conflitto interiore: lo studente, perseguitato dal suo ...
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Scrittore, poeta, autore e regista cinematografico e teatrale italiano (Bologna 1922 - Ostia, Roma, 1975). Dopo aver seguito nell'infanzia gli spostamenti del padre, ufficiale di carriera, compì gli studî [...] delle Mille e una Notte (1974). L'ultimo film, uscito postumo, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1976), luttuosa metafora del potere e interpretazione in chiave provocatoria del libro omonimo di Sade. Non vanno dimenticati Che cosa sono le nuvole ...
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Regista cinematografico statunitense, nato il 16 gennaio del 1948 a Carthage (N.Y.). Nel 1970 ha vinto l'Oscar per il miglior soggetto con il cortometraggio The resurrection of Broncho Billy, scherzoso [...] di terrore, mentre il secondo è forse il film più polemico di C., in cui gli 'yuppies' rappresentano una metafora del cannibalismo sociale della destra americana al potere. Con Memoirs of an invisible man (1992; Avventure di un uomo invisibile ...
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metafora
metàfora s. f. [dal lat. metaphŏra, gr. μεταϕορά, propr. «trasferimento», der. di μεταϕέρω «trasferire»]. – 1. Processo linguistico espressivo, e figura della retorica tradizionale, basato su una similitudine sottintesa, ossia su...
metaforico
metafòrico agg. [dal gr. μεταϕορικός] (pl. m. -ci). – Di metafora, che costituisce metafora: espressione m.; anche, ricco di metafore: modo di parlare metaforico. È spesso sinon. di figurato, in senso generico: linguaggio m.; significato...