Polonia
Silvana Silvestri
Cinematografia
Due nomi sono da ricordare tra i pionieri del cinema polacco: il fotografo Piotr Lebiedzinski, che montò cinque fotografie su un cliché di vetro proiettandole [...] e vittima. Man mano che passavano gli anni (e fu chiarissimo all'epoca di Solidarność), il nazismo divenne la grande metafora con cui ci si riferiva all'autoritarismo del regime. Le nouvelles vagues che in quell'epoca percorrevano l'Europa, con uno ...
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Cuba
Francesco Salina
Cinematografia
Il periodo del muto, 1897-1930
Nel gennaio 1897 un rappresentante e operatore dei Lumière, Gabriel Veyre, effettuò all'Avana le prime proiezioni, e in febbraio realizzò [...] buona parte della sua produzione; in questo film, la caccia ai diamanti nascosti in una sedia si fa metafora sarcastica delle debolezze dell'uomo, che perdurano qualunque ruolo sociale si rivesta.
Ma i veri laboratori dei cineasti cubani ...
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GALLONE, Carmelo (detto Carmine)
Emanuele Del Monaco
Nacque a Taggia (Imperia) il 10 sett. 1885 da Pasquale e Rosa Langery. Nel 1911 si recò a Roma per partecipare al concorso drammatico nazionale bandito [...] del regime fascista.
Sorta di monumento alla vittoriosa conclusione della guerra etiopica, il film voleva essere una metafora del progetto imperiale del regime. Si rivelò una brutta copia dei film storici realizzati in Italia negli anni ...
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Newman, Paul
Monica Trecca
Attore cinematografico statunitense, nato a Cleveland (Ohio) il 26 gennaio 1925. Ultimo emblematico divo della Hollywood più tradizionale, nonché significativo nuovo esponente [...] (1977; Colpo secco) di Hill, e per i più complessi personaggi dei film di Robert Altman: Buffalo Bill nella lucida metafora sul mondo dello spettacolo Buffalo Bill and the Indians, or sitting Bull's history lesson (1976; Buffalo Bill e gli indiani ...
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Balázs, Béla
Marco Vallora
Pseudonimo di Hermann Bauer, scrittore, teorico del cinema e sceneggiatore ungherese, nato a Szeged il 4 agosto 1884 e morto a Budapest il 17 maggio 1949. Con capillare completezza [...] ripresa e sulla mobilità dell'inquadratura). In realtà, B. non parla mai esplicitamente di montaggio, ma usa una metafora più fiorita, quella di Bilderführung, di guida delle immagini (oppure di "forbici poetiche"). Un regista autentico deve essere ...
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Capra, Frank
Monica Trecca
Regista cinematografico, naturalizzato statunitense, nato a Bisacquino (Palermo) il 18 maggio 1897 e morto a La Quinta (California) il 3 settembre 1991. Convinto sostenitore [...] modello di riferimento. Soprattutto per il tema del viaggio, sviluppato in tutta la complessità dei suoi significati, compreso quello metaforico di presa di coscienza di sé da parte della figura femminile. E per lo schema che propone l'incontro ...
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Navigazione
Margherita Zizi
L’arte di percorrere fiumi, laghi, mari e oceani
La navigazione ha dato un contributo determinante allo sviluppo delle civiltà umane, ampliando gli orizzonti geografici e [...] di Robert Louis Stevenson e, più tardi, di quelli di Joseph Conrad. In questi romanzi il confronto col mare diventa una metafora dell’esistenza stessa e delle sfide che essa pone all’uomo.
Un mare di film
Oltre che fonte di ispirazione letteraria ...
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Ophuls, Max
Sandro Bernardi
Nome d'arte di Maximilian Oppenheimer, regista cinematografico tedesco, naturalizzato francese, nato a St. Johann (od. Saarbrücken) il 6 maggio 1902 e morto ad Amburgo il [...] essere stata amante del re di Baviera, Ludwig I di Wittelsbach, finisce in un circo americano a interpretare sé stessa, diviene metafora e analisi spietata del mondo dello spettacolo e dell'industria del falso. Il film è in primo luogo la crudele ...
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Testimonianze - Gary Cooper
Raffaele La Capria
Gary Cooper
Gli dei dell'Olimpo avevano tutti una loro precisa fisionomia che corrispondeva a un tratto umano e riconoscibile immediatamente, bastava [...] A volte ‒ e qui non voglio esagerare ‒ quando ci penso, mi sembra che quel passo nascondesse qualcosa di metafisico, una metafora di come dovremmo affrontare ciò che ci può da un momento all'altro annientare.
Con quel passo Gary Cooper andò incontro ...
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Wyler, William (propr. Willy)
Guido Fink
Regista cinematografico tedesco, di famiglia ebrea, naturalizzato statunitense, nato a Mulhouse (Alsazia) il 1° luglio 1902 e morto a Los Angeles il 29 luglio [...] da un romanzo di J. Fowles, che a W. concesse inedite variazioni sullo spazio e si tradusse in una moderna e ossessiva metafora del cinema come impotenza dell'erotismo visivo, gli ultimi film del regista, realizzati fra il 1955 e il 1970, spaziano in ...
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metafora
metàfora s. f. [dal lat. metaphŏra, gr. μεταϕορά, propr. «trasferimento», der. di μεταϕέρω «trasferire»]. – 1. Processo linguistico espressivo, e figura della retorica tradizionale, basato su una similitudine sottintesa, ossia su...
metaforico
metafòrico agg. [dal gr. μεταϕορικός] (pl. m. -ci). – Di metafora, che costituisce metafora: espressione m.; anche, ricco di metafore: modo di parlare metaforico. È spesso sinon. di figurato, in senso generico: linguaggio m.; significato...