Cohen, Morris Raphael
Filosofo russo, naturalizzato statunitense (Minsk 1880 - Washington 1947). Emigrato giovanissimo negli Stati Uniti, insegnò filosofia e matematica prima a New York, poi (1938) a [...] e Woodbridge, si è venuta configurando come un naturalismo razionalistico, anche se talora non alieno da spunti metafisici (formulazione di un principio generale di «polarità», come implicazione reciproca di opposti, nell’Universo). La sua concezione ...
Leggi Tutto
Figlio di Fanostrato del demo di Falero, nato intorno al 350 a. C., si formò alla scuola peripatetica, seguendo, più ancora che Aristotele, il successore Teofrasto. Lo dimostrano studioso di molteplici [...] ' intende che egli si preoccupasse più dei problemi etici, politici, filologici, retorici che non di quelli logici e metafisici. Come filologo scrisse ricerche sui poemi omerici e raccolse favole esopiche e "massime utili" (χεῖαι), una parte cospicua ...
Leggi Tutto
SCOLASTICA
Francesco Pelster
. Nome e carattere. - Il termine di filosofia "scolastica" è stato introdotto nell'uso generale, a designare la filosofia e la teologia medievali, solamente dagli umanisti, [...] De plantis, Michele Scoto (morto verso il 1236) nuovamente la Fisica e il De caelo et mundo, inoltre il De anima, la Metafisica (I-X, 12) e il De animalibus, oltre ai relativi commenti di Averroè, che dovevano costituire il modello per i commenti d ...
Leggi Tutto
Feng Youlan
Filosofo cinese (Tanghe 1895 - Pechino 1990). Compiuti gli studi all’univ. di Pechino, ottenne poi il dottorato dalla Columbia University, dove studiò, all’inizio degli anni Venti del Novecento, [...] xin lixue («nuova dottrina del principio»). In partic., in Una nuova filosofia del li (Xin lixue, 1939) elaborò i concetti metafisici basilari del suo pensiero, vale a dire il «mondo della realtà» (zhenji), il «principio» (li), la «materia» (qi) e la ...
Leggi Tutto
Poetessa (Amherst, Massachusetts, 1830 - ivi 1886). Ebbe vita priva di eventi esteriori, scegliendo, dopo i trent'anni, il volontario isolamento nella casa paterna. Non ebbe contatti diretti col mondo [...] della D. tradiscono altri e più lontani influssi. Da quello shakesperiano, addirittura dominante, a quello dei poeti "metafisici" del Seicento inglese, per giungere infine alla Bibbia da cui questa poetessa del dubbio ontologico e dell'angoscia ...
Leggi Tutto
Poeta inglese (Londra 1591 - Dean Prior, Devon, 1674). Pubblicò anonima (1635) la fiaba in versi Oberon's feast, cui seguirono: His Mistris shade (1639, insieme con poesie di Shakespeare) e The sev eral [...] ., edizione, curata dall'autore, delle sue poesie che superano il migliaio. Prosodista di delicatissimo orecchio e lirico squisito, seppe unire allo spirito dei grandi poeti classici la complessità di visione poetica propria dei "metafisici" inglesi. ...
Leggi Tutto
Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] f. ‘prima’, dedicata cioè alle nozioni più generali. Da ciò l’immagine del sapere come di un albero, «di cui le radici sono la metafisica, il tronco è la fisica, e i rami che sortono da questo tronco sono tutte le scienze».
T. Hobbes, B. Spinoza, G.W ...
Leggi Tutto
INGHILTERRA (ingl. e ted. England; fr. Angleterre; sp. Inglaterra; denominazioni che si equivalgono per il significato, che è "terra degli Angli"; in lat. Anglia; A. T., 47-48)
Roberto ALMAGIA
Pietro [...] e The Waste Land (1922). Ispirandosi alla poesia dotta e filosofica di quelli che egli ha definito i tre momenti metafisici della tradizione europea (lo "stil nuovo", la maniera di John Donne, la maniera del Laforgue), e lasciando libero giuoco alle ...
Leggi Tutto
Dottore ebreo della prima metà del sec. II d. C. Insegnò nelle accademie tannaitiche, ed ebbe tra i suoi scolari Rabbī Mē'īr; ma poi abbandonò l'ebraismo, e da allora fu designato nelle cerchie ebraiche [...] congettura largamente accolta dagli studiosi moderni, specialmente perché il suo distacco dall'ebraismo è posto in connessione con studî metafisici; è però possibile pensare che egli non avesse sostituito l'ebraismo con alcun sistema religioso, e che ...
Leggi Tutto
Cosi parlo Zarathustra, un libro per tutti e per nessuno
Così parlò Zarathustra, un libro per tutti e per nessuno
(Also sprach Zarathustra, ein Buch für Alle und Keine) Una delle maggiori opere di [...] , le cui idee fondamentali sono la «morte di Dio», vale a dire l’inaccettabilità di fondamenti e valori metafisici tradizionali, il «superuomo», ossia la necessità di superare l’uomo quale è venuto determinandosi storicamente per produrre l ...
Leggi Tutto
metafisi
metàfiṡi s. f. [comp. di meta- e (dia)fisi]. – In anatomia, ciascuna delle due congiunzioni della diafisi con le epifisi, nelle ossa lunghe, costituita da un nucleo di tessuto osseo spugnoso coperto da uno strato sottile di osso compatto.
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...