Poeta catalano (Roda del Ter, Barcellona, 1929 - Vic, Barcellona, 2003). Evolvendo da iniziali posizioni metafisiche ed esistenziali verso un atteggiamento realista, pubblicò le prime raccolte di versi: [...] Paraules al vent (1954); La fàbrica (1959); El poble (1966). Colpito da una grave malattia, ha continuato la sua vasta opera lirica, che si caratterizza per l'ironica semplicità, i toni intimi e una particolare ...
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Poeta portoghese (Porto 1826 - ivi 1860); fondatore (1851) del giornale Novo Trovador di indirizzo romantico e liberale, è fra i migliori poeti romantici. Nelle sue Poesias (1858) esprime ansie metafisiche [...] e preoccupazioni filosofiche ...
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Poeta e drammaturgo ceco (Praga 1910 - České Budějovice 1971). L'impressionismo delle sue prime raccolte di versi (Zpíváno z dálky "Cantato di lontano", 1933; Krásná po chudobě "Bella dopo la povertà", [...] 1935) assurge poi a visioni metafisiche (Země sudička "La terra parca", 1941). Echi della catastrofe boema e della rivoluzione si trovano nei volumi Chléb s ocelí ("Pane con acciaio", 1945); Nesmírný krásný život ("L'immensa vita bella", 1947). Altre ...
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Poeta sudafricano di lingua inglese (Oudtshoorn 1942 - Oxford 1970). Dopo gli studî in patria e a Oxford, insegnò in Canada, quindi visse in esilio a Oxford, dove si suicidò. Nella sua raccolta Dead roots, [...] apparsa postuma (1973), l'angoscia per la perdita delle radici si accompagna all'aggressività della denuncia e a una passione civile che assume connotazioni quasi metafisiche. ...
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Poeta (La Stellata, presso Ferrara, tra il 1500 e il 1503 - ivi 1543 circa). Noto fino al sec. 18º con lo pseudonimo Marcello Palingenio Stellato. Sotto Paolo III, in seguito a processo di eresia, le sue [...] : la causa di ciò fu il poema Zodiacus vitae, scritto tra il 1520 e il 1534, costituito da divagazioni morali, metafisiche, astronomiche, con frequenti spunti satirici contro gli ecclesiastici. Posto all'Indice nel 1558, il poema fu molto letto e ...
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Scrittore belga (Mons 1919 - Rhode-Saint-Genèse 2002). Drammaturgo, prediligeva temi e figure grandiosi: in Don Juan (1948), la solitudine e la ricerca dell'assoluto, in Christophe Colomb (1958), la passione [...] la grâce (1947) e Chant noir (1949) ha per tema la dolorosa nostalgia della fede. Nei romanzi riflette inquietudini metafisiche d'ascendenza dostoevskiana (come in Journal d'un crime, 1961) o psicologiche di sapore flaubertiano (come in Le bel âge ...
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MACRÌ, Oreste
Anna Dolfi
Ispanista, nato a Maglie (Lecce) il 10 febbraio 1913. Titolare dell'insegnamento di Lingua e letteratura spagnola presso l'università di Firenze dal 1952 al 1983, italianista, [...] movimento è rimasto sempre strenuamente fedele, sottolineandone le ragioni e radici religiose ed esistenziali, umane e lariche, ontologiche e metafisiche. Lungo la linea romantico-simbolista, aperta in Italia da Vico (a cui M. dedicò la sua tesi di ...
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Scrittore russo (n. Mosca 1962), tra i più noti e amati della Russia post-sovietica; schivo e appartato, cultore delle filosofie orientali e della meditazione zen, ha interrotto gli studi di ingegneria [...] secondo le regole della science-fiction, fondono la rappresentazione grottesca della società moderna (di ascendenza gogoliana) con meditazioni metafisiche sul senso della vita e sul destino dell'uomo. Tra questi: Čapàev i Pustotà (1996; trad. it. Il ...
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Poeta, romanziere e drammaturgo belga, nato a Mons nel 1919; membro dell'Accademia reale di lingua e letteratura francese. Nella sua produzione teatrale, B. ha affrontato i grandi miti: Don Juan (1948) [...] grâce, 1947; Chant noir, 1949). Come romanziere, nel Journal d'un crime (1961) inserisce in una trama poliziesca inquietudini metafisiche e umane alla Dostoevskij, mentre con Le bel âge (1964) traccia un quadro psicologico e di costume che richiama ...
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Scrittore latino cristiano originario dell'Africa (n. 280-285 circa). Dotato di notevole vigore, V. utilizza, negli scritti teologici ed esegetici, la sua cultura retorica e filosofica nell'ambito di una [...] al De inventione) che ebbero larga fortuna: scritti poco prima della conversione, esse contengono digressioni su nozioni metafisiche (per es., substantia) e, discutendo dei tipi di argomentazione (probabile e necessaria) polemizzano contro dottrine ...
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metafisi
metàfiṡi s. f. [comp. di meta- e (dia)fisi]. – In anatomia, ciascuna delle due congiunzioni della diafisi con le epifisi, nelle ossa lunghe, costituita da un nucleo di tessuto osseo spugnoso coperto da uno strato sottile di osso compatto.
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...