Filosofia
Termine filosofico entrato nell’uso per il senso che la scolastica diede all’attributo di immanens (designando con esso quegli atti, come il vedere o il sentire, il cui fine risieda in sé stessi), [...] a quello di ‘trascendenza’, e per il significato che tale contrapposizione assunse nel campo della gnoseologia e della metafisica idealistiche. Secondo questa antitesi, ‘immanente’ è ogni realtà che non ‘trascende’ la sfera di un’altra realtà, e ...
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(XIV, p. 243; App. IV, i, p. 720)
Filosofia
di Valerio Verra
Negli ultimi anni l'e. è stata indubbiamente una delle correnti filosofiche che ha avuto maggiore diffusione e risonanza, fino al punto che [...] centrale nel pensiero aristotelico alla phrónesis, come forma di sapere pratico, distinto da quello della logica e della metafisica che pure hanno garantito la fortuna secolare, se non addirittura millenaria, del pensiero di Aristotele: un sapere che ...
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pragmatismo
Paolo Casini
La filosofia delle azioni e dei fatti
Il pragmatismo (dal greco pràgma «azione», «fatto») è una corrente filosofica che si sviluppò tra la fine del 19° e gli inizi nel 20° secolo [...] , cioè posti da parole che hanno significati diversi o sono prive di significato, mostrando come ogni proposizione ontologico-metafisica è irrilevante o assurda. Il criterio positivo è quello di spiegare o ricostruire il significato di concetti poco ...
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Atteggiamento del pensiero rispetto alla verità, analogo a quello del credente rispetto al dogma: l’accettazione di un principio vi è determinata dal riconoscimento di un’autorità divina o umana, e non [...] che con d. indicava «il pregiudizio di poter progredire nella metafisica senza una critica della ragione», e quindi, in generale, l’indirizzo della metafisica tradizionale. In tempi più recenti, riprendendone il significato originario di posizione ...
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Movimento filosofico (anche detto positivismo logico, neoempirismo, empirismo logico) sorto, sviluppatosi ed esauritosi tra il terzo e il sesto decennio del 20° secolo.
I primi sviluppi
La data di nascita [...] la forma; la filosofia non doveva più parlare di enti, bensì di segni, se voleva evitare di sfociare nella metafisica.
Negli anni 1940 Carnap intravide la possibilità di sfruttare alcuni risultati ottenuti dal logico polacco A. Tarski per introdurre ...
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Fenomenologia
Herman L. Van Breda
di Herman L. Van Breda
Fenomenologia
sommario: 1. Introduzione. 2. Itinerario fenomenologioo di Husserl. 3. La fenomenologia pura di Husserl. 4. La fenomenologia filosofica [...] dopo il 1920 un discepolo di Ortega, X. Zubiri, avvia ricerche sulla dottrina husserliana; ma, verso il 1930, la sua problematica metafisica lo porta a preferire la via di recente aperta da Heidegger. Nel 1929 altri due membri del gruppo di Ortega, M ...
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RELATIVITÀ
Christian Moller
Tullio Regge
Eugenio Garin
Relatività di Christian Møller
sommario: 1. Introduzione e panorama storico: a) il principio di relatività speciale. Sistemi inerziali; b) relatività [...] e r e a l t à-d el l ' E s s e r e [...]. Sarà sorpreso del metafisico Einstein. Ma ogni animale, quadrupede o bipede, è in questo senso metafisico" (v. Holton, 1967, p. 135). Confermerà il 24 gennaio del 1938 scrivendo a C. Lanczos: "Iniziai con un ...
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darwinismo sociale
Locuzione che apparve negli anni Ottanta dell’Ottocento per indicare l’applicazione dell’evoluzionismo allo studio delle società umane. La locuzione non acquistò mai, però, contenuti [...] ’Ottocento. Con Spencer il darwinismo si trasformò da teoria probabilistica della mutazione in tassello di una metafisica naturalistica finalisticamente orientata a interpretare la storia umana. Il meccanismo della selezione naturale, ribattezzata da ...
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Movimento di pensiero sviluppatosi dalla metà del 2° sec. d.C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°). È caratterizzato dalla tendenza a rinnovare le concezioni del platonismo [...] messaggio della filosofia greca.
In generale si distinguono in esso tre correnti, prevalentemente orientate l’una verso la speculazione metafisica, l’altra verso la religione e la teurgia e la terza verso l’erudizione. Alla prima appartiene la più ...
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verità Conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva.
Filosofia
Definizione e criterio di verità
Nella storia della filosofia il concetto di v. è stato concepito in almeno due diverse [...] sono», falso «quello che dice come non sono» (Cratilo 385 b). Tale concetto di v. sarebbe stato codificato da Aristotele nella celebre definizione della Metafisica (IV, 7, 1011 b) secondo cui «dire di ciò che è che non è, o di ciò che non è che è, è ...
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metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...
metafisi
metàfiṡi s. f. [comp. di meta- e (dia)fisi]. – In anatomia, ciascuna delle due congiunzioni della diafisi con le epifisi, nelle ossa lunghe, costituita da un nucleo di tessuto osseo spugnoso coperto da uno strato sottile di osso compatto.