Poeta (Londra 1613 circa - Loreto 1649). Sotto l'influsso dell'ambiente mistico di N. Ferrar e di G. Herbert, scrisse le poesie religiose raccolte sotto il titolo Steps to the Temple (1646). Esule all'avvento [...] evidente nei giovanili Epigrammata sacra, 1634), egli si sviluppò dal concettismo (letteratura emblematica, poesia "metafisica") verso altissime espressioni di quella spiritualizzazione del senso cui tendeva la migliore arte barocca. Celebre ...
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METODO (dal gr. μέϑοδος; lat. methŏdus)
Angiolo Gambaro
Etimologicamente (da μετὰ e ὁδός) significa "via, direzione a un termine, a una meta". Ma presso gli antichi il vocabolo μέϑοδος o suona per lo [...] sulle sue massime; in J. F. Herbart la metodologia è la prima delle quattro parti in cui si distingue la metafisica, e tratta precisamente del metodo dei rapporti con il quale si possono togliere le contraddizioni che viziano i nostri concetti ...
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Pensatore tedesco, nato a Pfaffroda (Sassonia) il 2 luglio 1796, morto a Dresda il 22 settembre 1862. Dopo essersi occupato di studi teologici e filologici, acquistò fama per la sua Historische Entwicklung [...] 1850, voll. 2). Vi sostiene, contro il hegelismo e in parte anche contro il herbartismo, una sorta di metafisica e teologia della morale, che partendo dalla sopravalutazione kantiana della ragion pratica rispetto alla ragion teoretica giunge a porre ...
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luce
Antonietta Bufano
Attilio Mellone
Guido Di Pino
– In un passo del Convivio D. afferma che l'usanza de' filosofi è di chiamare ‛ luce ' lo lume, in quanto esso è nel suo fontale principio... ‛ [...] o gloria de la gente umana).
D. ha raffigurato gli effetti e i fenomeni della l. secondo l'ordine fisico e secondo quello metafisico. Ha avvertito che la l. passa senza alcun ostacolo attraverso i cieli in quanto corpi diafani (Pg III 29-30) e su ...
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cagione
Alfonso Maierù
. Nell'uso filosofico il termine ‛ causa ' (ma la forma prevalente in D. è c.) designa i principi operatori e giustificativi della vita, del movimento e di tutto ciò che accade [...] de causis.
È noto che Aristotele ha innanzitutto identificato le c. del divenire fisico e poi ne ha ripreso i temi nella Metafisica concependo la conoscenza filosofica come conoscenza delle c. prime (Metaph. I 3, 983a 25-26) e trasferendo le c. sul ...
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sostanza
Nozione che viene determinandosi nella filosofia antica a partire da Aristotele, il quale la designa con il termine οὐσία, che indica la forma intesa in relazione all’individuo concretamente [...] La s. è causa dell’essere degli accidenti. Essa è, nella proposizione, ricondotta al nome che funge da soggetto; a livello metafisico essa indica sia qualcosa che esiste in sé e non in altro, ossia la ‘sussistenza’, sia la ‘natura’, ossia la ‘realtà ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Armando Bisogno
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dalla logica tradizionale la logica umanistica si distingue per il rifiuto del tecnicismo [...] ’intero della logica, non solo alle categorie, ma anche a tutte le cose, a tutti i nomi”. Alla definizione aristotelica di metafisica come la scienza che contempla l’essere in quanto essere e i suoi aggiunti, la Ramée replica che questa definizione è ...
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ROCCATI, Cristina
Miriam Focaccia
– Nacque a Rovigo il 24 ottobre 1732 da Giovan Battista e da Antonia Campo, ambedue appartenenti a famiglie dell’aristocrazia cittadina.
Di ingegno acuto e vivace sin [...] all’Università di Bologna per gli studenti stranieri. Le tesi, una di logica, una di fisica, due di metafisica, vennero sostenute magistralmente da Roccati di fronte ai quattro ‘argomentanti’: i monaci olivetani Giuseppe Marini di Brescia e Giuseppe ...
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Storico della filosofia italiano (Carrara 1902 - Pisa 1990). Dal 1950 ha insegnato negli Stati Uniti, alla Columbia University di New York (1950-60), poi alla University of California di Berkeley, fino [...] dello spirito (2 voll., 1933-36, rived. 1960), dei frammenti giovanili, degli scritti del periodo jenense. Altre opere: La metafisica di B. Varisco (1929), La crisi del positivismo nella filosofia dell'immanenza (1929) e, di particolare rilievo, La ...
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Medico (Coutances 1644 - Parigi 1682). Scarse le notizie sulla sua vita. Quando, nel 1672, ricevette la laurea in medicina a Parigi, aveva già pubblicato un De principiis rerum (1669) in cui, rinviando [...] delle cause finali, criticava invece tanto il dubbio metodico, quanto le leggi del movimento, sia infine i capisaldi della metafisica. Nei Discours anatomiques (1675), raccolta di sei lezioni tenute al Jardin du roy, l'antifinalismo (inteso come ...
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metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...
metafisi
metàfiṡi s. f. [comp. di meta- e (dia)fisi]. – In anatomia, ciascuna delle due congiunzioni della diafisi con le epifisi, nelle ossa lunghe, costituita da un nucleo di tessuto osseo spugnoso coperto da uno strato sottile di osso compatto.