Sommo sacerdote ebreo, contemporaneo di Alessandro Magno. Secondo il racconto di Flavio Giuseppe (Antiq. Iud. XI 326-39), andò incontro ad Alessandro presso Gerusalemme e ne ricevette in cambio onori personali [...] e privilegi per gli Ebrei: l'autenticità del fatto, tuttavia, è messa in dubbio dalla critica. ...
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Voce ebraica di acclamazione e di preghiera (ebr. hōshī ῾āh-nnā «salva!»), diretta dalla folla verso Gesù in occasione della sua entrata trionfale a Gerusalemme (Matteo 21, 9, 15 e paralleli). La voce [...] è quindi entrata nella liturgia cristiana, oltreché nel Sanctus della messa e nella domenica delle Palme; nella liturgia ebraica è ripetuta nella festa dei Tabernacoli. ...
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CATALAN, Carlo
Evandro Putzulu
Mercedario cagliaritano e fondatore, sul colle di Bonaria, del primo cenobio dell'Ordine in Sardegna, nacque nella seconda metà del sec. XIII a Cagliari, da nobile famiglia [...] di origine catalana, che da taluni storici è messa - ma senza fondamento alcuno - in rapporto di parentela con la casa reale di Aragona. Non conosciamo nulla della sua formazione culturale e religiosa. In età giovanile, verso il 1300, venne inviato ...
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Traslitterazione del termine ebraico ṣĕbā’ōt (plur. di ṣābā «esercito»), nelle locuzioni bibliche Yahweh ṣĕbā’ōt «Dio degli eserciti», e Yahweh Elōhē ṣĕbā’ōt «Dio Signore degli eserciti. Dalla Bibbia l’espressione [...] è passata nella liturgia (Sanctus sanctus sanctus, Dominus Deus sabaoth, nella Messa). L’espressione biblica celebra in Dio la prerogativa di capitano degli eserciti d’Israele o di Signore delle schiere celesti, ma in ambito cristiano si preferisce ...
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Teologo (Francoforte sul Meno 1516 - ivi 1577), capo del movimento luterano rigido a Francoforte, fu amico di J. Westphal e di Melantone (che poi avversò); polemizzò con Th. Thamer; scrisse (sotto gli [...] pseudonimi M. Sigismundus Cephalus e Andrea Epitimus) contro il papato e contro la Messa. ...
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Mistica (Quito 1618 - ivi 1645). Educata religiosamente, voleva recarsi a evangelizzare gli Indî o ritirarsi a vita eremitica; non concessole questo dai parenti che volevano metterla in convento, preferì [...] vivere in alcune stanze della sua abitazione dedicandosi alla preghiera e uscendo solo per ascoltare la messa. Molto venerata dai suoi concittadini; beatificata nel 1853, fu canonizzata nel 1950 dal papa Pio XII. È stata proclamata eroina nazionale ...
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Esposizione e commento di passi della Sacra Scrittura. È la forma più antica dell’oratoria cristiana e ne è ricca tutta la letteratura patristica e medievale. Nella liturgia cattolica attuale, secondo [...] lo spirito del Concilio Vaticano II, segue la proclamazione del Vangelo durante la messa e non deve sovrapporsi alla celebrazione in corso, poiché è parte dell’azione liturgica; ha il compito di completare e commentare la Parola di Dio rievocata ...
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Teologo luterano (Norimberga 1506 - ivi 1549); discepolo e segretario di Lutero a Wittenberg, predicò a Norimberga (1535), dove venne in conflitto con A. Osiander su questioni di rito: si opponeva all'ordinazione [...] dei sacerdoti mediante imposizione delle mani, e all'elevazione delle specie eucaristiche durante la messa, che riteneva sopravvivenze cattoliche. Partecipò al colloquio di Ratisbona (1546) e si oppose energicamente all'introduzione nella città di ...
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Predicatore (Milano 1450 circa - Melegnano 1513); nato dalla famiglia Busti, si fece minore osservante (1475), celebre per il Rosarium sermonum per Quadragesimam (Venezia 1498), schemi di prediche, e soprattutto [...] per il Mariale (1a parte, Milano e Strasburgo 1492; opera completa, Milano 1493); compose l'Ufficio e la Messa per il Nome di Gesù e per l'Immacolata Concezione approvati da Sisto IV. È detto popolarmente beato. ...
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Teologo (Saint-Ghislain, Hainaut, 1625 - Lilla 1686); entrò (1653), dopo vicende di carriera militare, nell'ordine dei carmelitani scalzi e insegnò teologia nel collegio di Douai. Nel suo Pentalogus diaphoricus [...] (1678) sostenne che bisognava assolvere un penitente che si confessi ogni settimana dei medesimi peccati. L'opera, messa subito all'Indice, suscitò vasta polemica, anche dopo che C. ne pubblicò (1682) un'edizione francese corretta. ...
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messa1
méssa1 s. f. [lat. tardo, eccles., mĭssa (propr., part. pass. femm. di mittĕre «mandare, inviare»), tratto dalla formula di congedo ite, missa est (v.)]. – 1. a. Il più importante rito liturgico della Chiesa cristiana cattolica e ortodossa,...
messa2
méssa2 s. f. [femm. sostantivato di messo, part. pass. di mettere]. – 1. In genere, l’azione di mettere. Si adopera solo con determinati complementi, formando locuzioni (alcune delle quali modellate sul francese) corrispondenti ad altre...