BELMOSTO, Antonio
Giovanni Zarrilli
Nacque intorno al 1540, presumibilmente in Corsica, forse a Bastia, sebbene le fonti lo dicano genovese: era infatti figlio primogenito di Luigi, appartenente a una [...] Regno risale al 1569, allorché era impegnato nei mercato delle vettovaglie per la città di Napoli. Dovette diritti", cioè gli era consentito di speculare liberamente sulle differenze deicambi nelle varie piazze italiane.
In effetti, il B. ...
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STROZZI, Nofri
Sergio Tognetti
– Figlio di Palla di messer Jacopo Strozzi e di Margherita di Valorino Ciurianni, nacque nel 1345 a Firenze.
La sua attività politica assunse un discreto rilievo solo [...] vendita a Firenze di tali merci, ottenendo un utile netto del 25%. Investì anche nel connesso mercato delle polizze marittime, assicurando al mutuo incastrato nel meccanismo deicambi valutari con l’estero (il così detto cambio secco o senza lettera, ...
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Evoluzione del capitalismo
Giorgio Ruffolo
Capitalismo è termine dal significato non molto chiaro. Forse per questa ragione Marx non lo usò mai. In generale si denota con quel termine un sistema nel [...] sistema aureo, il gold standard, garante dell’equilibrio deicambi e degli scambi. Quelle regole governarono la prima globalizzazione rapporti di forza tra capitale e lavoro e tra il mercato e la politica a livello mondiale.
Nell’ultimo quarto del ...
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DALLA VOLTA, Riccardo
Denis Giva
Nacque a Mantova il 28 ott. 1862 da Giuseppe e Benvenuta Cantoni. Laureato in scienze economiche, iniziò ventiduenne la sua carriera di insegnante quale professore di [...] negativi esercitati tanto sulla spesa dei lavoratori - e quindi anche sulle opportunità di mercato per le aziende - La teoria moderna del valore economico, Mantova 1916; La crisi deicambi, Firenze 1925; La fase odierna del fenomeno emigratorio, ibid ...
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PICCAMIGLIO, Giovanni
Enrico Basso
PICCAMIGLIO, Giovanni. – Nacque a Genova in data imprecisata, presumibilmente tra il 1410 e il 1420. Come risulta da un atto del notaio Antonio Fazio (ASGe, Notai [...] in alcuni dei settori più dinamici dell’economia genovese: le assicurazioni, i prestiti a interesse, i cambi e la permettevano infatti di approfittare al meglio delle occasioni offerte dal mercatodei titoli di debito pubblico (ad esempio nel 1457 e ...
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PAGNOTTA, Remigio
Giuseppe Moricola
PAGNOTTA, Remigio. – Nacque ad Avellino il 29 settembre 1869, da Domenico, orologiaio, e da Ortensia Capaldo.
Ultimo di tre figli, rimase orfano di padre quando aveva [...] primo dopoguerra, segnata da forte instabilità deicambi e debolezza dei conti pubblici, la finanza privata e i tra i diversi livelli del mercato del denaro e di superare il diaframma che, nonostante l’ampliamento dei servizi bancari, ancora separava ...
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DE FRANCHI SACCO, Pietro
Maristella Cavanna Ciappina
Nacque a Genova attorno al 1545 da Giovan Battista e da Maria Bozoli, ed ebbe almeno due fratelli: Gregorio e Stefano.
Il ramo Sacco della famiglia [...] riprese alternativamente del Banco di S. Giorgio e del magistrato deiCambi, proprio in un periodo in cui tutta la politica sviluppare di fronte alle sempre più gravi carenze del mercato mediterraneo (dalla Corsica alla Sicilia al Levante). L ...
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PIL (Prodotto Interno Lordo)
PIL (Prodotto Interno Lordo) Principale misura di sintesi dell’andamento dell’attività economica di un Paese.
PIL
PIL (Prodotto Interno Lordo)
Fedele De Novellis
Misure [...] scambi ai prezzi di mercato, comprensivi quindi delle imposte cambio basati sulla parità dei poteri d’acquisto, che consentono di eguagliare il livello dei prezzi nei diversi Paesi, rendendo la misura indifferente rispetto alle oscillazioni deicambi ...
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BATTAGLIA, Michele
Mario Migliucci
Nato a Milano il 9 sett. 1800 da Giacomo e da Rosalia Pino, laureatosi in giurisprudenza nel 1923 all'università di Pavia, fu segretario della Camera di commercio [...] di borsa, i cambiamentidei consoli commerciali, i privilegi concessi alle fabbriche; segnalò i corsi deicambi, degli effetti l'iniziativa del De Welz, volta a modernizzare il mercato creditizio lombardo, fu sfumato e oscillante, in stretta ...
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parita
parità Rapporto di uguaglianza o di equivalenza fra due o più variabili economiche. In particolare, la p. si applica per studiare la relazione tra variabili finanziarie internazionali, espressa [...] di due Stati come il rapporto tra i rispettivi livelli generali dei prezzi (p. dei poteri di acquisto assoluta). In questo caso il tasso di cambio rende indifferente comperare le merci nella valuta nazionale o in quella estera (assenza di arbitraggio ...
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mercato s. m. [lat. mercatus -us, der. di mercari «far commercio, trafficare»]. – 1. a. In senso concr., il luogo, per lo più all’aperto, dove avvengono le contrattazioni per la vendita e l’acquisto di determinati prodotti e dove normalmente...
cambio
càmbio s. m. [der. di cambiare]. – 1. a. Permuta di una cosa con un’altra: fare, proporre, accettare un c.; rendere il c., contraccambiare; dare, ricevere in c., fare a cambio. b. In partic., la permuta di una moneta con un’altra e...