("Menecmi") Commedia ddel commediografo latino Plauto (250 a.C. circa - 184 a.C.), ritenuta forse la più antica, viene datata da alcuni al 206, anche se molti studi la riconducono al 194 a.C.
La trama è basata sull'ingannevole somiglianza di due gemelli, di nome Menecmo, e sugli equivoci che ne nascono, prima che i due si ritrovino; uno di loro, infatti, era stato rapito da bambino e l'altro lo ...
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BERARDI (Berardo), Girolamo
Giancarlo Mazzacurati
Visse a Ferrara, alla corte di Ercole I e poi di Alfonso d'Este nella seconda metà del sec. XV e probabilmente fino ai primi decenni del XVI. Nessúna [...] usciva, presso lo stesso editore, una traduzione anonima dei Menaechmi, che per molte ragioni, ricorrendovi tra l'altro la tre commedie risale agli anni del ducato d'Ercole I: i Menaechmi furono dati sulle scene nel 1486 (ripetuti nell'89), la ...
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Letterato e diplomatico (Bibbiena 1470 - Roma 1520). Fedele ai Medici anche nell'esilio, da Leone X fu creato cardinale (1513) e gli furono affidate importanti missioni diplomatiche. Fu legato presso l'esercito [...] ), la Calandria (rappresentata a Urbino nel 1513, con prologo di B. Castiglione; in Vaticano nel 1518; alla corte di Francia nel 1548), derivata dai Menaechmi di Plauto: vivace, arguta e ben connessa, è una delle migliori commedie del Cinquecento. ...
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Commediografo latino (Sarsina 250 a. C. circa - forse Roma 184 a. C.). Una tradizione vuole che il cognomen originario fosse Plotus, poi urbanizzato in Plautus; il prenome e il nome sono incerti: probabilmente [...] alfabetico: Amphitruo, Asinaria, Aulularia, Captivi, Curculio, Casina, Cistellaria, Epidicus, Bacchides, Mostellaria, Menaechmi, Miles gloriosus, Mercator, Pseudolus, Poenulus, Persa, Rudens, Stichus, Trinummus, Truculentus, Vidularia ...
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DOVIZI, Bernardo, detto il Bibbiena
Giorgio Patrizi
Nacque a Bibbiena, nel Casentino, il 4 agosto 1470 da Francesco e da Francesca Nutarrini.
Secondo alcune fonti la sua famiglia sarebbe stata tra le [...] il Ruffini) ed amalgamare i prestiti, le citazioni, le allusioni presenti nel testo: Plauto, come si è già detto (per i Menaechmi, ma anche per la Casina), i Suppositi e la Cassaria, e soprattutto il Decameron che si offre anche come modello di ...
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GIANNOTTI, Donato
Sergio Marconi
Primogenito di Lionardo, di mestiere orafo, e di Alamanna Gherardini, nacque a Firenze il 27 nov. 1492.
Il suo primo maestro fu Marcello Virgilio Adriani, discepolo [...] qualche anno più tardi (1520) è la commedia in terzine Milesia, i cui modelli sono l'Eunuchus di Terenzio e i Menaechmi di Plauto. Queste prime prove letterarie si intrecciano subito con forti interessi politici. All'ordine del giorno in quel giro d ...
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DI COSTANZO, Angelo
Paola Farenga
Nacque a Napoli con ogni probabilità nel 1507 da Alessandro e Roberta Sanfremondo.
Appartenente al ramo della famiglia ascritto al "seggio" di Portanuova dove, nei [...] e inoltre, come testimonia la lettera al Rota del dicembre 1547, una commedia, IMarcelli, scritta ad imitazione dei Menaechmi plautini.
La commedia, oggi perduta, dovette avere una certa diffusione e conferirgli prestigio anche come autore teatrale ...
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LORENZINI, Francesco Maria
Valentina Gallo
Nacque a Roma il 4 ott. 1680 da Sebastiano e Orsola Maria Neria, bolognese. La famiglia del padre, fiorentina, si era trasferita nell'Urbe al seguito di Cristina [...] un teatro domestico, noto come Sala Latina, o Serbatoio, in cui fece rappresentare commedie plautine (Epidicus, Curculio, Menaechmi, Captivi, Miles gloriosus) e l'Eunuchus di Terenzio, nonché il dialogo ciceroniano De amicitia e la contesa tra ...
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FIRENZUOLA, Agnolo
Franco Pignatti
Nacque a Firenze il 28 sett. 1493, primo dei cinque figli del notaio Bastiano Giovannini da Firenzuola e di Lucrezia Braccesi, figlia dell'umanista Alessandro, che [...] di affermarsi che l'ostico ambiente romano gli aveva negato. Sono di questo periodo le commedie I Lucidi (rifaciniento dei Menaechmi plautini) e Trinuzia.
A Prato per iniziativa del F. sorse l'Accademia dell'Addiaccio (dal nome del recinto all'aperto ...
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DOLCE, Lodovico
Giovanna Romei
Nacque a Venezia nel 1508 da un'antica famiglia che aveva accesso al Maggior Consiglio: ma, di essa, un ramo si estinse nel 1248 con Filippo e l'altro ne fu escluso dalla [...] , II, pp. 205-293). L'impianto aretinesco del lessico e del discorso, gli inserti boccacciani, le eredità della Casina, dei Menaechmi e della Clizia non offuscano la vivacità di questa pièce, che tra i prodotti medi della commedia "erudita" si pone ...
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