ANIMUCCIA, Giovanni
Liliana Pannella
Nacque a Firenze nei primi anni del XVI secolo. "Inter amoenissimos hortos educatus", come scrisse di lui il Poccianti, egli trascorse in Firenze gli anni giovanili [...] comprese da tutti, l'A. mirò soprattutto, come era del resto nella tradizione di questo genere di composizione, a dare sviluppo alla melodia che spicca nella voce soprana. Le laudi del primo libro sono tutte quasi a 4 voci; solo le ultime tre sono a ...
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MUZIO, Emanuele Donnino
Piero Faustini
MUZIO (Mussio, Muzzio), Emanuele Donnino. – Nacque a Zibello, nel Parmense, il 24 agosto 1821, da Silvestro, calzolaio, e da Maria Stagnaro, da poco trasferitisi [...] ’ultima opera cui attendeva attorno al 1861, non fu forse nemmeno terminata.
Se lo stile operistico e il dettato melodico di Muzio recano il segno dell’influenza verdiana, la scrittura vocale, assai impervia, abbonda negli abbellimenti mutuati dallo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giuseppina Brunetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La poesia tedesca del Seicento, come altri generi letterari, ha una traiettoria [...] poetica dei sonetti e degli alessandrini, ad esempio, è giocata sull’immediatezza del sentimento e sul ritmo melodico della scansione metrica, in un virtuosismo stilistico sempre controllato dalla morale stoica dell’autodominio.
La poesia religiosa ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Con l’opera aperta, l’opera d’arte si trasforma da “oggetto” a “processo”. In musica, [...] brani come Madrigals, per tre voci, lascia indeterminate le altezze indicando soltanto la direzione ascendente o discendente del profilo melodico; verso la fine di quell’anno Feldman scrive quella che è considerata la prima opera in notazione grafica ...
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BOVIO, Libero
Raoul Meloncelli
Nato a Napoli l'8 giugno 1883 dal filosofo e uomo politico Giovanni e da Bianca Nicosia, fu avviato agli studi tecnici, che non portò a termine, come non riuscì a dedicarsi [...] particolare tipo di canzone dal ritmo vivace (2/4 - 6/8), forse d'origine spagnola e popolaresca, la cui melodia accompagnata dal tamburello si ricollegava alle più antiche forme della canzone napoletana. Delle canzoni in lingua (Cara piccina, 1918 ...
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ESPOSITO, Michele
Carla Di Lena
Nato a Castellammare di Stabia (Napoli) il 29 sett. 1855 da Domenico e da Rosa D'Angelo, rivelò presto spiccate doti musicali e iniziò gli studi pianistici regolari sotto [...] e argomenti dal colore caratteristico. In Camorra, che fu delle tre la più popolare in Russia, la facilità melodica è particolarmente convincente nell'espressione della cantabilità e del folclore napoletano e la funzionalità della musica all'azione ...
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BIXIO, Cesare Andrea
Lucia Bonifaci
Nacque a Napoli l'11 ott. 1896 da Carlo, ingegnere genovese, nipote del generale Nino Bixio, e da Anna Vilone, napoletana. Dopo la perdita prematura del padre, fu [...] il film Il pirata sono io del 1940 e Organetto vagabondo per il film Vagamondo del 1941, scritte per Macario. Nel consueto genere melodico sentimentale si inseriscono, nel 1943, La strada nel bosco e Soli soli nella notte per il film Fuga a due voci ...
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NASCI, Michele
Cesare Corsi
NASCI, Michele. – Nacque probabilmente a Napoli tra il 1745 e il 1750.
Dai documenti d’archivio degli antichi conservatori napoletani si apprende che il 19 giugno 1758 entrò [...] peraltro consueto nella musica strumentale italiana coeva, mostrano una commistione tra nuovo e vecchio, tra un gusto melodico già galante e strutture motiviche e formali ancora barocche (nell’abbondanza delle progressioni e nell’adozione della forma ...
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GUBITOSI, Emilia
Emanuele Carlo Mongiovì
Nacque a Napoli il 3 marzo 1887, da Samuele e Filomena Abbamonte. Allieva del conservatorio di S. Pietro a Majella, studiò composizione e armonia con N. D'Arienzo [...] ; ne sono causa un discorso musicale pesante e l'impiego di una declamazione tesa. Degno di nota, per la spontaneità melodica, appare il duetto tra Sergio e la protagonista. Nei momenti di alta concitazione drammatica è poi frequente il ricorso al ...
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GIAPPONE (A. T., 101-102)
Fabrizio CORTESI
Giuseppe COLOSI
Gioacchino SERA
Pino FORTINI
Guido PERRIS
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Anna Maria RATTI
Edoardo GOULET
Carlo TAGLIAVINI
Alfred SALMONY
Marcello [...] :
Simile all'oboe è il kichiriki, con 7 fori (per le dita) sul lato esterno e 2 sull'interno; usato specialmente per accompagnare la melodia. Dà la serie:
Si dice fue un flauto con un foro per la bocca e 7 per le dita, lungo 40 cm., la cui estensione ...
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melodico
melòdico agg. [dal lat. tardo melodĭcus, gr. μελῳδικός] (pl. m. -ci). – Della melodia, attinente alla melodia, che ha carattere di melodia: pensiero, discorso m.; frase m.; sviluppo di un’idea m., di un tema o motivo m.; la parte...
melode1
melòde1 s. f. [dal lat. tardo melode, rifacimento su ode del gr. μελῳδία], poet., ant. – Melodia: S’accogliea per la croce una melode Che mi rapiva (Dante); tacquer le melodi sante (Carducci).