diesis
Raffaello Monterosso
Il termine, che nella teoria musicale moderna indica l'innalzamento per semitono cromatico di un grado qualsiasi della scala diatonica, fu usato nella musicografia greca [...] un ininterrotto fluire; ma, in ogni caso, la presenza della d. musicale è reale quando è avvertibile una netta distinzione fra le due parti della melodia applicata alla stanza. Fra gli esempi più probanti dell'esistenza di una doppia d. - strofica e ...
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Diritto
Si intendono per m. tutte le rappresentazioni mentali che determinano un soggetto a dare una certa regola ai propri interessi, ponendo in essere un negozio giuridico (per es., l’acquisto di un [...] richiesta, comunicarli per iscritto, altrimenti il licenziamento stesso è inefficace (art. 1-2, l. 604/1966).
Musica
In generale, idea melodica di senso compiuto, facilmente ricordabile. In particolare, frammento di frase, caratterizzato sul piano ...
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Espressione vocale della musica. In quanto espressione totale il canto va considerato libero dalla sintesi a priori "gesto-parola-suono" in cui teorici e artisti, fra i quali il Wagner, hanno cercato il [...] :
Parimente se si voleva introdurre nei modi III-IV quello che sarebbe stato un fa diesis (che non si poteva scrivere) si portava la melodia da mi ancora a la:
Ma perché la scala di la sia uguale a quella di mi, bisogna che in la il si sia bemolle ...
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. Anche il teatro moderno europeo, come il greco classico, ha origine religiosa. Il Medioevo cristiano conobbe infatti, avanti il sorgere degl'idiomi romanzi, produzioni drammatiche d'argomento sacro in [...] e interessanti. Si è creduto per lungo tempo che essa avesse origine dai tropi, cioè da intercalazioni di testo e di melodia che si apponevano a passi varî dell'ufficio liturgico - in particolare agli uffici di Natale e di Pasqua - presso varî centri ...
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. È uso di antica tradizione dare questo nome al frazionarsi dell'unità di tempo in due o più suoni. Tale denominazione ha avuto origine dall'immagine del fiorire che i suoni ricordano nel loro succedersi [...] . In seguito, lo sviluppo della coloritura vocale (v. color) portò a fioriture di maggiore estensione e respiro melodico, nello stile responsoriale e particolarmente nei pezzi affidati al solista liturgico della Messa e dell'Officio. Ricco di ...
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WINTHER, Christian Ferdinand
Giuseppe Gabetti
Poeta danese, nato a Fensmark, presso Næstved, il 29 luglio 1796, morto a Parigi il 30 dicembre 1876. Fu, anche nella realtà quotidiana dell'esistenza, [...] ma il W. continuò ad aggiungervi sempre nuovi canti fino alla morte), la Danimarca ha ricevuto il suo Buch der Lieder. L'onda melodica era nel W. così congenita e naturale, che continuò a Huire con identica facilità anche quando la vita del W., nella ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] e un nuovo modello emergente, che mostra caratteri prosodici comuni a quelli di altre varietà regionali (➔ curva melodica). Il primo ha intonazione discendente-ascendente sulla sillaba tonica finale e discendente su quella postonica finale, con ...
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Letteratura
Disciplina che ha per oggetto lo studio della versificazione, fondata su un complesso di norme che variano secondo la natura di ciascuna lingua e le convenzioni che si stabiliscono in rapporto [...] il suo uso nella melica del 18° e 19° secolo. Il novenario, dopo un abbandono di secoli, piacerà per le singolari possibilità melodiche all’arte metrica libera e dotta insieme di G. Carducci, G. Pascoli e G. D’Annunzio. L’ottonario, il decasillabo ...
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Travestimento burlesco di un’opera d’arte, a scopo satirico, umoristico o anche critico, consistente, nel caso di opere di poesia (meno spesso di prosa), nel contraffare i versi conservandone la cadenza, [...] conosciuto, assumendone anche il nome (per es., la messa di Palestrina Assumpta est Maria è una p. del suo omonimo mottetto). Può prendere spunto dal materiale melodico ma anche dalla struttura ritmica o da qualsiasi elemento del brano pre-esistente. ...
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Poeta e storico svedese, nato a Vinberg il 29 febbraio 1708, morto il 12 agosto 1763. Gli Svedesi lo considerano come il loro Voltaire. Razionalista per natura, incline all'osservazione spregiudicata dei [...] canzonetta d'occasione; e per la vivezza del ritmo, la grazia delle immagini e della punta epigrammatica, la limpidezza del getto melodico occupa pure come lirico, nella storia della poesia svedese, un posto notevole fra l'epoca del rococò e l'età di ...
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melodico
melòdico agg. [dal lat. tardo melodĭcus, gr. μελῳδικός] (pl. m. -ci). – Della melodia, attinente alla melodia, che ha carattere di melodia: pensiero, discorso m.; frase m.; sviluppo di un’idea m., di un tema o motivo m.; la parte...
melode1
melòde1 s. f. [dal lat. tardo melode, rifacimento su ode del gr. μελῳδία], poet., ant. – Melodia: S’accogliea per la croce una melode Che mi rapiva (Dante); tacquer le melodi sante (Carducci).