La retorica è, assieme alla grammatica, la più longeva disciplina che studi il linguaggio e il suo uso. Proprio per questa ragione, ogni tentativo di ricostruirne le vicende storiche, oltre che essere [...] segno della crisi della retorica. Nel 1800, ad es., esce a Pisa il Saggio sulla filosofia delle lingue, di ➔ MelchiorreCesarotti, che sostiene la naturalità dell’eloquenza.
L’Ottocento è il secolo della crisi della retorica e del suo discredito ...
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Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 dalla figlia di Cesare Beccaria, Giulia, moglie presto separata del ricco possidente Pietro Manzoni. Dopo un decennio trascorso in collegio dai padri somaschi [...] sul carattere dell’uso linguistico e sulla sua interpretazione nei vari «sistemi» teorici – in particolare quelli di Melchiorre ➔ Cesarotti e di Vincenzo ➔ Monti – sistemi tutti orientati a «un fine non sociale, ma letterario». Manzoni invece ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] efficacemente a tale pregiudizio denigratorio. Solo nel XVIII secolo personalità del calibro di ➔ Ludovico Antonio Muratori e ➔ MelchiorreCesarotti ripristinarono, almeno sul piano teorico, la parità di stato e di diritti tra le lingue. Al ‘buon ...
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In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] forma evropeizm; Peruzzi 1958: 25, nota). Se non il termine, la nozione s’incontra del resto già presso ➔ MelchiorreCesarotti (Nencioni 1983). Nel Novecento l’idea della convergenza delle lingue europee e della formazione di un tipo linguistico ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] con i suffissi -ismo, -ista, -aggio (fanatismo, dispotismo, libertinaggio, ecc.). Un impulso valutato positivamente da ➔ MelchiorreCesarotti, che nel Saggio sulla filosofia delle lingue (1800) sostiene l’utilità delle traduzioni nel caso della ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Settecento filosofi e grammatici esaminano le relazioni del linguaggio con il pensiero [...] ’ordine sintattico naturale), le lingue traspositive (che seguono l’immaginazione) e le lingue miste.
In Italia MelchiorreCesarotti, nel Saggio sulla filosofia delle lingue (1785), distingue nel genio della lingua un “genio grammaticale”, costituito ...
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ALGAROTTI, Francesco
Ettore Bonora
Nacque a Venezia l'11 dic. 1712 da Rocco, facoltoso mercante, e da Maria Mercati. Dopo aver fatto i primi studi nella città nativa, fu per un anno a Roma al Collegio [...] cessò poi di esercitarsi la riflessione dei nostri letterati sino al Saggio sulla filosofia delle lingue di MelchiorreCesarotti.
Nell'ambito della letteratura, pur sfruttando la specifica competenza acquisita nelle arti figurative, resta anche il ...
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MAZZA, Angelo
Marco Catucci
– Nacque a Parma il 16 nov. 1741, ultimo dei ventiquattro figli di Orazio e di Rosa Benelani. Nel 1753, alla morte del padre, entrò nel collegio di Reggio Emilia, dove ebbe [...] , dedicato ai duchi regnanti (ibid. 1774). Al luglio del 1774 risale invece la prima stesura delle Stanze a MelchiorreCesarotti.
Composte in un suo possedimento sull’Appennino dove si era recato per sfuggire all’epidemia che aveva colpito Parma ...
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Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] o gallicismi (cioè francesismi), in nome di una concezione antipuristica della lingua (comune, per es., a quella di ➔ MelchiorreCesarotti) che ha salde radici nell’Illuminismo europeo.
In campo linguistico l’interesse teorico di Leopardi si coniuga ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] del greco (auricrinito) o, più tardi, su quello dell’inglese dei poemi di Ossian tradotti da ➔ MelchiorreCesarotti (ondicerchiata). Contemporaneamente, l’ampliarsi, più deciso nel Settecento (➔ Settecento, lingua del), delle tematiche, con agganci ...
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