Letteralmente, dialettica significa esercizio concreto dell'attività o funzione logica dell'uomo, procedimento concettuale, arte della conversazione, del dialogo, della discussione, e però del distinguere, [...] non scienza necessaria, ma verità ut in pluribus.
Alcuni pensatori del Rinascimento, come Lorenzo Valla, Rodolfo Agricola, il Melantone, il Vivès, il Nizolio, assegnarono alla dialettica l'ufficio di spianar la via alla grammatica e alla retorica di ...
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CASTELVETRO, Ludovico
Valerio Marchetti
Giorgio Patrizi
Nacque a Modena nel 1505 circa. Era figlio di Giacomo, ricco mercante dell'arte della lana e banchiere, e di Bartolomea Della Porta.
Fece i suoi [...] Pallavicini il tribunale possedeva, come prova dell'eterodossia del C., l'autografo di un volgarizzamento di un'opera di Filippo Melantone (donde il sospetto che all'interno della famiglia ci fosse stato un delatore). Il Muratori mise poi in dubbio l ...
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CARLI PICCOLOMINI, Bartolomeo
Valerio Marchetti
Rita Belladonna
- Nato a Siena nell'anno 1503 (l'atto di battesimo è del 1ºmaggio) da una famiglia di "grandi", il ramo Carli dei Piccolomini, era figlio [...] infatti, sulla base delle comuni conoscenze della letteratura critica protestante (in particolare di Lutero e di Melantone) e delle loro ricerche intorno al problema della giustificazione dell'uomo, approdarono a una concezione religiosa valdesiana ...
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POLE, Reginald de la
Nacque nel marzo 1500 a Stourton Castle (Staffordshire), da sir Richard e da Margherita, figlia di Giorgio Plantageneto duca di Clarence, fratello di Riccardo III. Era dunque di [...] , e molto poco delle pure questioni dogmatiche, disposti quindi a cercare il terreno d'intesa con i riformati, tra i quali un Melantone era certo uomo a loro affine di temperamento e d'idee, veniva in luce in quello che fu il periodo dei tentativi d ...
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TUBINGA (ted. Tübingen; A. T., 51-52)
Elio MIGLIORINI
Hans MOHLE
Karl JORDAN
Alberto PINCHERLE
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Cittadina della Germania nel Württemberg (circolo della Foresta Nera), la quale si trova presso una [...] (v.). Fin dall'inizio l'università si assicurò maestri di grande fama; tra gli altri, vi insegnarono Ecolampadio e F. Melantone (1512-18). Nel 1534 l'università passò alla Riforma e nel 1537 vi fu aggregato un collegio, il cosiddetto Stift; nel ...
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NEGRI, Francesco
Lucio Biasiori
(in religione Simeone). – Nacque a Bassano del Grappa nel 1500 da Cristoforo e da Dorotea, discendente dalla nobile famiglia vicentina dei Chiaromonte.
Ricevette un’educazione [...] motivi religiosi come diffusori su scala europea della cultura italiana. L’opera, accompagnata da una prefazione di Filippo Melantone, ebbe un successo immediato, anche in virtù della ‘ossessione turca’ dell’epoca (se ne conoscono quattro ristampe ...
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MORATO, Fulvio Pellegrino
Lisa Saracco
MORATO, Fulvio Pellegrino. – Nacque a Mantova nella seconda metà del XV secolo con il nome di Pellegrino Moretto, che cambiò, secondo la moda umanistica, in Fulvio [...] nobili e gli intellettuali della città, diffondendo riassunti delle opere di Erasmo, ma anche di Ulrich Zwingli e di Filippo Melantone. L’influenza di Erasmo già da tempo rappresentava un punto fermo nella visione di Morato: ne è prova la lettera ...
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DELLA VOLTA, Gabriele
Matteo Sanfilippo
Nacque nel 1468 probabilmente a Venezia, come indicherebbe il soprannome di "Venetus". Nulla si sa della sua infanzia e della sua giovinezza: secondo alcune fonti [...] il D. tentò infine di raggiungere Lutero stesso con un messo, ma questi poté parlare soltanto con A. Carlostadio e F. Melantone: a questo punto finirono i tentativi del D., mentre proseguiva la crisi dell'Ordine in Germania.
Negli stessi anni il D ...
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Costantino e la Riforma radicale nel Cinquecento
Il successo di un mito negativo
Marco Cavarzere
Con la comparsa della Riforma protestante sulla scena cinquecentesca, furono revocati in dubbio molti [...] del Cinquecento. Forte di decine di edizioni, per importanza la Chronica può essere accostata alle corrispondenti opere di Melantone e Sleidano, per superarle in popolarità alla fine del Seicento, grazie alla ripresa che del libro fece Gottfried ...
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BORGHINI, Vincenzio Maria
Gianfranco Folena
Nacque a Firenze da famiglia nobile e agiata il 29 ott. 1515, figlio di Domenico di Piero e di Mattea di Agnolo Capponi (nei suoi scarni Ricordi autobiografici, [...] greci, latini e volgari e ai classici greci e latini, fanno spicco opere grammaticali e retoriche di Erasmo e di Melantone (e anche teologiche di Erasmo), testi commentati e annotazioni del Verini, dello Zeffi e di Piero Vettori, e vari libri ...
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criptocalvinista
s. m. e f. [comp. di cripto- e calvinista] (pl. m. -i). – Nome con cui furono designati polemicamente (in ted. Kryptokalvinisten) i seguaci del riformista Filippo Melantone (1497-1560), accusati dai luterani di coperta adesione...
adiaforista
s. m. e f. [der. di adiaforia, adiaforo] (pl. m. -i). – 1. Seguace dell’ideale etico dell’adiaforia. 2. Al plur., adiaforisti, i sostenitori della concezione teologica degli adiaphora enunciata da Melantone (v. adiaforo).