Biologo (Boulder, Colorado, 1909 - New York 1975); prof. di biologia (1948) alla Stanford University (California); dal 1957 prof. al Rockefeller Institute di New York. Premio Nobel per la medicina nel [...] 1958. Nel 1941 collaborò con G. W. Beadle agli studî sulla genetica della muffa Neurospora, e contribuì alla scoperta del fatto che le sintesi delle vitamine e degli amminoacidi nella cellula vivente sono ...
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Chimico e biologo francese (Dôle 1822 - Villeneuve l'Étang, Seine-et-Oise, 1895). Considerato il padre della microbiologia, a lui si devono sia la scoperta della fermentazione sia l'introduzione delle [...] teoria della generazione spontanea alla teoria generale dei germi patogeni il passo era breve e quasi obbligato. La medicina in generale e la chirurgia in particolare acquisivano i concetti fondamentali di sepsi e asepsi. Il grande chirurgo inglese ...
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WOLFF, Ètienne
Biologo francese, nato il 12 febbraio 1904 ad Auxerre (Yonne). Assistente alla facoltà di scienze di Parigi dal 1926 al 1928, e poi a quella di medicina di Strasburgo dal 1931 al 1938, [...] conseguì il dottorato in scienze naturali nel 1936. Fu professore di zoologia ed embriologia sperimentale alla facoltà di scienze di Strasburgo dal 1945 al 1955, direttore del laboratorio di embriologia ...
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WUNDT, Wilhelm
Delio Cantimori
Fisiologo, psicologo e filosofo tedesco, nato il 16 agosto 1832 a Neckerhau presso Mannheim, morto il 31 agosto 1920 a Lipsia. All'università studiò medicina, e si addottorò [...] in fisiologia (a Heidelberg, nel 1857). Nel 1865 divenne professore di fisiologia e assistente di H. L. F. Helmholtz. Nel 1874 fu chiamato alla cattedra di filosofia a Zurigo; nel 1875 a Lipsia, dove rimase ...
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Elemento che costituisce l’apparato scheletrico dell’uomo e degli altri Vertebrati (➔ scheletro); è formato per la massima parte da un particolare tessuto connettivo differenziato (➔ osseo, tessuto).
Anatomia [...] e medicina
Anatomia
Dal punto di vista della configurazione generale le o. si possono suddividere in tre gruppi. Le o. lunghe, di cui sono tipici rappresentanti il femore, l’omero, il radio, l’ulna, la tibia e il perone, descrittivamente presentano: ...
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Biologia
Le proteine g. sono le molecole proteiche con struttura tridimensionale sferica. Caratteristica di tali proteine è quella di non essere coinvolte in funzioni di sostegno. Tipico esempio è l’emoglobina.
medicina [...] Resistenza g. Quella dei globuli rossi alla loro dissoluzione (emolisi): viene studiata in alcune malattie (itteri emolitici, malattia emolitica del neonato ecc.) caratterizzate da un’abnorme tendenza ...
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Biologo inglese naturalizzato statunitense (n. Londra 1952). Professore di genetica nella Harvard University. Nel 2009 ha ricevuto, con E. Blackburn e C.W. Greider, il premio Nobel per la fisiologia o [...] la medicina per aver scoperto come i telomeri proteggono i cromosomi. ...
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Biologia
Nella tecnica istologica, la separazione degli elementi (cellule, fibre ecc.) che costituiscono un tessuto. Si può fare meccanicamente o per mezzo di reagenti (prevalentemente enzimi) che digeriscano [...] la matrice proteica intercellulare.
Medicina
D. albumino-citologica Particolare alterazione del liquor cefalo-rachidiano; consiste nell’aumento del tasso di albumina non accompagnato dall’aumento del numero delle cellule. D. atrioventricolare ...
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Biologia
La condizione di un organismo che si nutre solo di una sostanza o di una specie animale o vegetale; in particolare, parassita monofago è quello che vive a spese di una sola specie.
Medicina
Patologica [...] propensione al consumo quasi esclusivo di un solo gruppo di alimenti (carni, cereali ecc.). Protratta nel tempo, è causa di malnutrizione per difetto ...
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Biologo statunitense (n. South Bend, Indiana, 1947), prof. di biologia molecolare all'univ. di Princeton (New Jersey) dal 1981. Per i suoi studî riguardanti i geni che sovraintendono allo sviluppo nel [...] europeo di biologia molecolare (EMBL) di Heidelberg, gli è stato conferito nel 1995 il premio Nobel per la medicina o fisiologia insieme a Edward B. Lewis e Christiane Nusslein-Volhard. Lewis nei suoi esperimenti pionieristici, iniziati nel ...
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medicina
s. f. [dal lat. medicina, in origine ars medicina, femm. dell’agg. medicinus «pertinente al medico o al curare», der. di medĭcus «medico2»]. – 1. a. La scienza che ha per oggetto lo studio delle malattie, la loro cura e la loro prevenzione:...
caro-medicine
(caro medicine), s. m. inv. Aumento del prezzo delle medicine. ◆ [tit.] Caro medicine. La spesa sanitaria nei bilanci regionali 1999 (Sole 24 Ore, 25 settembre 2000, p. 27, Enti locali) • Caro-medicine addio. Per chi ne ha gli...