Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] ad affermarsi la consapevolezza del carattere convenzionale e non naturale delle denominazioni con cui una lingua (➔ logica) e del rapporto tra l. e realtà.
Medicina
Basi anatomiche e fisiologiche del linguaggio
Il problema delle basi fisiologiche ...
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sintesi In generale, composizione, integrazione di parti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tutto unitario (in contrapposizione ad analisi).
Chimica
Il complesso di reazioni mediante [...] nella s. di composti, spesso non accessibili per via chimica convenzionale, attraverso trasformazioni fotochimiche. Tali parola e non dalla giustapposizione dell’avverbio più all’aggettivo: per es., maggiore, minore, migliore, peggiore.
Medicina
In ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] si distingue dagli altri animali non per la capacità di articolare ha lo stesso s. che in x0.
Medicina
Alterazione anatomica o funzionale obiettivabile, legata a una S. di zecca In numismatica, segno convenzionale, posto di solito nel rovescio delle ...
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Sociolinguistica
Gaetano Berruto
Oggetto e ambito della sociolinguistica
Pur essendo una facoltà che fa parte del bagaglio di capacità innate degli esseri umani, il linguaggio verbale viene tipicamente [...] chiuse, esse usano più degli uomini forme locali e non standard (v. sopra).
La variazione nel repertorio: resa grafica è del tutto convenzionale: gniente, cuello, luogho, banbini ', per esempio la lingua della medicina, la lingua dell'informatica, la ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] […] pieno di toppe, di buchi e di sbrani» e non «l’intendersi di quelli che possiedono una lingua in comune il caso della medicina (➔ medicina, lingua della), caratteristiche, fissando un codice alto e convenzionale e un repertorio di espressioni e di ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] non dovevano avvalersi dei segni (Osservazioni di Giacomo Carbonieri sordo-muto sopra l’opinione del signor Giovanni Gandolfi professore di medicina modo che la forma diviene più convenzionale e l’iconicità originaria non è più riconoscibile (Klima, ...
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Semiotica
Thomas A. Sebeok
Introduzione
Tutti gli esseri viventi, sia gli organismi interi sia le parti che li compongono, sono interrelati in un modo altamente organizzato. Quest'ordine, o organizzazione, [...] quello simbolico.
La tesi di Ippocrate - che gli storici della medicina hanno talvolta definito con reverenza 'padre e maestro di tutta la , ma non necessariamente da altre. Il significato di un messaggio convenzionale, sia verbale che non verbale, è ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] XVI, la stampa aveva creato un mercato che non poteva essere più soddisfatto dalle opere in latino. testi di filosofia, matematica e medicina, ma negli ambiti tecnico- Porcu 1982), allontanandosi dalla convenzionale adesione al latino e assecondando ...
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Si definisce terminologia l’insieme dei termini e delle espressioni che designano i concetti e gli oggetti di un particolare settore del sapere o di una attività e professione umana (Marello 1995: 719) [...] indica la rifrazione della luce; (c) in medicina indica la flessione forzata di un arto.
Per specialistico di un univoco significato convenzionale: nella terminologia medica, ad certo ambito settoriale legati non «a effettive necessità comunicative ...
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punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo a breve distanza, e il risultato...
cavallo
s. m. (f. -a) [lat. caballus «cavallo da lavoro, cavallo castrato»] (pl. -i; pl. ant. cavagli). – 1. a. Mammifero ungulato perissodattilo, erbivoro, della famiglia equidi, già presente con i suoi più antichi antenati nell’eocene inferiore...