L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] a cura di P. Procaccioli, Milano, Rizzoli, 2 voll.
Bandello, Matteo (1990), Novelle, introduzione di L. Russo, note di E. giardino dei Finzi-Contini).
Boccaccio, Giovanni (1964), Commedia delle ninfe fiorentine, a cura di A.E. Quaglio, Milano, ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] negativo della polarità; la presenza di parole così formate non rende la frase negativa:
(4) Giovanni è infelice, anche [*neanche] sia: “sì” se è sì, “no” se è no» (Matteo 5, 37).
I pronomi indefiniti negativi latini nēmo «nessuno», nihil «niente ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] cavalleresco. Il genere, di origine popolare, aveva già intrapreso con ➔ Matteo Maria Boiardo il percorso di S. Debenedetti & C. Segre, Bologna, Commissione per i testi di lingua (prime edd.: Ferrara, Giovanni Mazocchi, 1516; Ferrara, Giovanni ...
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I possessivi (aggettivi e pronomi) indicano una relazione tra un’entità e un possessore (reale o figurato). In particolare, essi rinviano a colui che instaura una relazione (per lo più di possesso, ma [...] al soggetto della frase:
(60) Matteo ha visto il proprio vicino rientrare a casa
(61) Giovanni e Lucia sono usciti con i propri figli
È ora importante notare che la funzione di proprio è parzialmente sovrapposta a quella di suo o loro. Queste due ...
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Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] ’azione un’indicazione di involontarietà (un caso fortuito): gli venne questo spago trovato (Giovanni Boccaccio); a una assumere il significato di «persistere», «mantenere»: il marito teneva detto che allumasse il fuoco (Matteo Bandello) «persisteva ...
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L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] per i poeti non toscani (Giusto de’ Conti, ➔ Matteo Maria Boiardo, Cariteo, Jacopo Sannazaro), la cui produzione lirica cinquecenteschi (Bembo stesso, ma di più Giovanni Della Casa, Giovanni Guidiccioni, Galeazzo di Tarsia) riuscirono a contemperare ...
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La Corsica, seconda isola del Tirreno per estensione (8569 kmq), è situata a nord della Sardegna a una distanza di sole 7 miglia (Bocche di Bonifacio). Dista dalla costa toscana circa 50 miglia, e le isole [...] italiani in Certaldo alla festa del V centenario di Messere Giovanni Boccacci, omaggio di G. Papanti, Bologna, Forni, pp. .
Melillo, Armistizio Matteo (1977), Corsica, in Profilo dei dialetti italiani, a cura di M. Cortelazzo, [poi] di A. Zamboni, ...
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Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica [...] livornese Giovanni Papanti ne aveva raccolto una traduzione nei dialetti di 704 località italiane (Papanti 1875). Invece la tradizione della versione dialettale della parabola del figliuol prodigo (cfr. sopra) fu ripresa fra gli altri da Matteo ...
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CITTADINI, Celso
Gianfranco Formichetti
Nacque il 1º apr. 1553 a Roma da nobile famiglia che vantava tra i propri avi Cecco Angiolieri; il padre Francesco era procuratore della corte romana dove si [...] , ma sì ben Volgare"; questa tesi egli ritiene del resto corroborata dall'autorità di Dante, Petrarca, Boccaccio, Castelvetro, Giovanni e Matteo Villani. In questo lungo capitolo conclusivo vengono considerate la lingua volgare e quella latina ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] del Quattrocento l’intromissione di forme dialettali è palese, per es., in uno scrittore come ➔ Matteo Maria Boiardo, non solo . Giovanni Francesco Fortunio dai Fragmenta – e dai Trionfi – arriva a dedurre una serie di Regole grammaticali, di cui ...
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translinguismo s. m. Negli studi letterari e traduttologici, il fenomeno riguardante autrici e autori che scrivono in più d'una lingua o in una lingua diversa da quella materna. ♦ Cos’è il translinguismo? Forse un attraversamento tra i linguaggi...
POV Acronimo ingl. (Point Of View ‘punto di vista’), usato in it. come s. m. inv. per indicare un tipo di ripresa, utilizzato nei social media e nei videogiochi, nel quale il creatore del contenuto non compare in scena ma mostra in soggettiva...