. Si designa così l'arte che si sviluppò in Occidente all'epoca delle invasioni germaniche, dal sec. V ai sec. IX. In singolare contrasto con l'arte classica l'arte dei barbari deforma la realtà, impone [...] così perfetta come quella dei tesori ungheresi o asiatici; le materie adoperate sono spesso comuni (vetro, stagno per le filigrane, rame importanti nell'arte europea. L'arte dell'epoca carolingia è ancora tutta impregnata d'influenze barbariche che ...
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Uno dei sacramenti della Chiesa, in cui sotto le specie del pane e vino si contengono il corpo, sangue, anima e divinità di Gesù Cristo.
Il dogma e la sua teologia. - Il nome. - I vocaboli con cui si designò [...] vino dev'essere puro di vite: pane e vino costituiscono la "materia" del sacramento. La "forma" di esso sono le parole dell'istituzione , fu naturale che i maggiori liturgisti dell'età carolingia si occupassero dell'eucaristia. Con il suo De corpore ...
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SALLUSTIO, Gaio Crispo (C. Sallustius Crispus)
Gino Funaioli
Storico romano, un Sabino di Amiterno, nato nell'86 a. C. e morto secondo ogni verosimiglianza nel 35, quattro anni prima di Azio. La sua [...] arma di battaglia per un oratore politico o non trascurabile materia di giudizio per uno storico, tace Cicerone nella Miloniana, . Il primo Medioevo non perde le sue tracce; l'era carolingia ne riallarga la conoscenza. Dal sec. X al XV fioriscono le ...
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GRAMMATICA (γραμματική, grammatica)
Gino FUNAIOLI
Alfredo SCHIAFFINI
Antichità classica. - Fino al Medioevo grammatica non significò strettamente quella disciplina che noi così chiamiamo; all'idea [...] grammatici, specie a Prisciano, o ai trattati della Rinascenza anglosassone e carolingia, specie a Beda (673-735) e Alcuino (730-804), seguiti, per il metodo, per la ripartizione della materia. Come opposizione al Medioevo, benché non ancora liberi ...
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. Lavorazione. - Col nome di cristallo si designò, fino al sec. XVI, il cristallo di rocca, che veniva soprattutto intagliato come una gemma. Già di sant'Eligio (morto nel 659) sappiamo che aveva un sigillo [...] intagliato in tal materia, sigillo che scomparve durante la rivoluzione francese dalla cattedrale di Noyon dove fino allora era stato conservato; ma specialmente nel periodo carolingio rifiorì l'intaglio in cristallo: lo dimostra il sigillo di ...
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Autore di una storia delle imprese di Alessandro Magno in dieci libri pervenuta all'epoca di Carlo Magno in un solo esemplare mancante dei primi quaderni e di altri fogli che contenevano la fine del quinto [...] romanzo, a loro trasmesso da adeguate fonti. Nel rinnovato fervore di studî dell'era carolingia l'opera. di C., incompleta sì, ma non povera di materia e gradita per forma, destò interesse e da due copie immediate dell'archetipo discesero parecchie ...
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Piccolo stato d'Europa, compreso tra la Spagna e la Francia. È formato essenzialmente dall'alta valle del Riu Valira (Balira), che si versa nel Segre, affluente dell'Ebro. Ha un territorio montuoso, costituito [...] spagnola". In quella zona, si trova, sin dall'epoca carolingia, Andorra. Negli atti della consacrazione della chiesa di Urgel, delle sue deliberazioni.
La giustizia viene esercitata, in materia criminale, dai magistrati detti vegueres, dal giudice di ...
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Tassa di un decimo, pagata, così in Grecia come a Roma, allo stato, alla città, a un tempio, sopra i frutti d'un terreno o l'entrata di merci in una città o il bottino di guerra. La più caratteristica [...] ripetono questo precetto di pagare la decima. La legislazione carolingia alla fine del sec. VIII rende generale l'obbligo giuridico Nel secolo seguente una serie di norme particolareggiate in materia di decime viene dettata da Alessandro III. Il III ...
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Nato a Pisa il 20 febbraio 1835, morto a Firenze il 9 novembre 1914. Ha uno dei primi posti tra i rinnovatori degli studî storici nella seconda metà del sec. XIX. In Pisa iniziò gli studî di lettere sotto [...] (1880-3), la leggenda di Maometto in Occidente (1889) le tracce della tradizione carolingia in Italia (1880-1889), alcuni di questi scritti di materia medievale raccogliendo in volume: Studi di critica e di storia letteraria (1880), e componendone ...
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Nel comune uso della lingua parlata codardo è colui che fugge i pericoli, o in mezzo a essi si scoraggia, o in altro modo rivela la propria viltà d'animo. In senso più ristretto e tecnico, la voce codardia [...] la pena di morte. Con la fine del dominio dei Carolingi, la dissoluzione della regia potestà e l'organizzazione della ricercarsi attraverso le varie disposizioni che regolano questa materia. Esse possono raggrupparsi secondo il sistema seguente:
...
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purpureo
purpùreo agg. [dal lat. purpureus, e questo dal gr. πορϕύρεος, der. di πορϕύρα «porpora»], letter. – 1. Di color porpora: cielo p.; tramonto p.; labbra p.; tinto di un colore rosso simile a quello della porpora: manto p.; tendaggio...
campo
s. m. [lat. campus «campagna, pianura» poi «campo di esercitazioni, campo di battaglia»]. – Termine che ha assunto (per evoluzione dai sign. principali che già aveva nella lingua d’origine) notevole varietà di accezioni e di usi, rimanendo...