Guglielmo di Lorris
Luigi Vanossi
Autore della prima parte del Roman de la Rose (il nome appare al v. 10526 della continuazione di Giovanni di Meung, v.). La sua rilevanza nel campo degli studi danteschi [...] e immagini del giardino di Deduit, trasferiti dall'originario contesto cortese al nuovo della salvezza (cfr. E. Köhler, Lea, Matelda und Oiseuse, in " Zeit. Rom. Phil. " LXXVIII [1962] 464-469; rist. in Esprit und arkadische Freiheit, Bonn 1966, 370 ...
Leggi Tutto
acrostico
Lia Baldelli
. Soltanto piuttosto recentemente sono stati indicati alcuni a. nell'opera dantesca: nessuno era stato notato dai commentatori antichi.
Sarà opportuno dir subito che alcune di [...] " XIV (1898) 98 ss.; F. Flamini, Appunti d'esegesi dantesca, in Miscellanea di studi critici... Arturo Graf, Bergamo 1903, 645-654; E. Morpurgo, Matelda, in " Neophilologus " XXXIV (1950) 80-81; W. Arensberg, The cryptography of D., New York 1921. ...
Leggi Tutto
musica
Alessandro Niccoli
Raffaello Monterosso
. Il vocabolo ricorre solo nel Convivio, in accezioni che gli sono proprie anche oggi.
Come sostantivo astratto, indica l'arte che si esprime per mezzo [...] mundo corde è intonato in voce assai più che la nostra viva, XXVII 8-9; nel Paradiso terrestre tutto è canto: Matelda, gli augelletti per le cime, il suon della foresta, i ventiquattro seniori; alternando / or tre or quattro dolce salmodia, XXXIII 1 ...
Leggi Tutto
cantare (verbo; cante, in rima, II singol. pres. indic.)
Emilio Pasquini
A un'analisi statistica, sono assai rari, ma non univoci, gli esempi di questo verbo nella prima cantica, sei in tutto (Scartazzini: [...] sono organi, in quo aliqua verba intelliguntur, aliqua non ".
3. Transitivo, ma con reggimento pronominale, là dove D. prega Matelda di avvicinarsi quanto basti per lasciargli cogliere le parole del suo canto: tanto ch'io possa intender che [‛ quid ...
Leggi Tutto
alto
Domenico Consoli
1. Vocabolo molto frequente in Dante. In un gran numero di casi ha valore proprio, come in If IV 107 alte mura, VIII 2 alta torre; XI 1 alta ripa; e ancora in IV 116, IX 133 e [...] . si volge a guardare i candelabri, o meglio ancora le luci che fiammeggiano sulla loro cima (cfr. la successiva domanda di Matelda, Perché pur ardi / sì ne l'affetto de le vive luci, ecc.). Altri dà all'aggettivo il valore generico di " meravigliose ...
Leggi Tutto
scaldare
Andrea Mariani
Del verbo, che vanta un discreto numero di occorrenze (tredici, di cui dieci nella Commedia), un primo uso proprio è in If XXIX 74 Io vidi due sedere a sé poggiati, / com'a scaldar [...] , scalda e m'avviva, per spiegare l'effetto delle parole della donna: " il suo parlare inaffia e scalda ", commenta l'Ottimo. Così Matelda che ‛ si scalda ' a' raggi d'amore (Pg XXVIII 44), " arde " di amore per Dio, e manifesta questo suo amore nei ...
Leggi Tutto
intendimento
Vincenzo Valente
Parola di uso frequente nella prosa della Vita Nuova e del Convivio. In poesia ricorre solo due volte nelle Rime e due nella Commedia.
La nozione più spesso rappresentata [...] parole "; affine a ,questo è il senso espresso in XXVIII 60 'l dolce suono / veniva a me co' suoi intendimenti: il canto di Matelda, che prima giunge a D. come a colui che non intende e ode (Pd XIV 126), arriva poi distinto e intelligibile anche nel ...
Leggi Tutto
Porena, Manfredi
Nlcolò Mineo
, Critico Letterario (Roma 1873 - ivi 1955).
Laureatosi nel 1899 a Napoli col D'Ovidio, insegnò nelle scuole secondarie sino al 1909, quando ottenne la cattedra di stilistica [...] Accad. Arcadi " VII-VIII [1931]); Il titolo della D.C., in " Rendic. Accad. Lincei. Classe Scienze morali " s. 6, IX (1933); Matelda, in " Atti Accad. Arcadi " XI-XII (1934-35); [con G. Ferretti], I due tempi della composizione della D.C., in " La ...
Leggi Tutto
pio
Antonio Lanci
Esclusivo della Commedia; è usato per lo più in rima.
Nel senso proprio di " devoto a Dio " ricorre, probabilmente, solo in Pg XXI 70 li pii / spiriti, " quelli del Purgatorio, devoti [...] abbia semplicemente il valore di santa " (Chimenz); tale ultima sfumatura, " santa ", sembra presente anche in Pg XXXII 82 quella pia, cioè Matelda.
Due volte il termine P. è usato insieme con l'aggettivo giusto: Pd XIX 13 giusto e pio, e XXXII 117 ...
Leggi Tutto
La Commedia dantesca non è soltanto il primo dei testi capitali della letteratura italiana («assunta quasi a libro santo della nazione» fin dal Trecento; Migliorini 1994: 180), ma anche uno dei documenti [...] mitologici o di fantasia: Caco (Inf. XXV), Caronte (Inf. III), Cerbero (Inf. VI), Gerione (Inf. XVII), Lucifero (Inf. XXXIV), Matelda (Purg. XXVIII-XXXIII), Minosse (Inf. V), Pluto (Inf. VII).
Vale per i luoghi la stessa precisazione fatta per i ...
Leggi Tutto
primordiale
agg. [dal lat. tardo primordialis]. – 1. Dei primordî, delle origini più lontane: fase, stadio p.; primitivo, originario: l’aspetto p. del paese era molto diverso dall’attuale. 2. Primigenio, relativo alle origini della terra e...
tramortire
v. intr. e tr. [der. di morto, col pref. tra- (cfr. lat. intermortuus «svenuto, tramortito»)] (io tramortisco, tu tramortisci, ecc.; come intr., aus. essere). – 1. intr. Perdere la coscienza: era tramortito, e non si riusciva a...