squarciare
Maria Adelaide Caponigro
Il verbo compare quattro volte in D., e solo nella Commedia.
Ricorre, in senso proprio, in Pd XXIII 99 nube che squarciata tona, in quanto nelle dottrine meteorologiche [...] / del sonno.
In If XXX 124 Così si squarcia / la bocca tua per tuo mal come suole, nell'invettiva di MastroAdamo a Sinone, dove alcuni interpretano: " perché la tua malattia ti costringe a tenere [la bocca] sempre avidamente spalancata " (Del Lungo ...
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ruscello
Lia Baldelli
La suffissazione della parola non è sentita come tale da D., trattandosi di un dato meramente etimologico: il senso delle attestazioni è tuttavia " piccolo corso d'acqua ". Così, [...] vezzeggiativo più che vero diminutivo, indicante acuto desiderio e rimpianto, in li ruscelletti che sempre stanno innanzi all'idropico MastroAdamo (If XXX 64; e appare intenzionale il vicino gocciol d'acqua, anche se probabilmente si tratti di forma ...
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arsura
Domenico Consoli
Il sostantivo ha scarsa frequenza nelle opere dantesche. Significa " arsione " in Pg XXVI 81, dove dei lussuriosi è detto che, avvolti dalle fiamme, aiutan l'arsura vergognando, [...] di nuovo piovea " (Boccaccio) - si noti l'antifrasi - il vocabolo trapassa al senso concreto di " materia ardente ".
Infine nelle parole di mastroAdamo a Sinone, s'i' ho sete e omor mi rinfarcia, / tu hai l'arsura e 'l capo che ti duole (If XXX 127 ...
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croio
Lucia Onder
Dal provenzale croi (la voce ha riscontri anche in alcuni dialetti dell'Italia settentrionale; cfr. Parodi, Lingua 279), col valore di " non arrendevole " (Anonimo), " duro ", ricorre [...] in If XXX 102, detto de l'epa [" pancia ", " ventre "] croia (in rima con Troia e con noia) dell'idropico MastroAdamo, gonfia e indurita come cuoio, tanto che, percossa, sonò come fosse un tamburo (v. 103). Meno probabile è in questo caso il valore ...
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asciugare
Appare tre volte nelle opere sicuramente dantesche (una volta anche nelle Rime dubbie), sempre in poesia. Ha il significato comune di " togliere via l'umidità ", e più precisamente di " tergere [...] riflessivo : costei che m'è da lato / e che s'asciuga con la treccia bionda.
Nelle parole dell'idropico mastroAdamo, evocanti con un moto di avido desiderio i ruscelletti del Casentino, il verbo scivola dal valore di " disseccare ", " inaridire ...
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contrasto
. La tecnica medievale del c. ma non l'uso concreto dei modi anche formali del componimento poetico dialogato, che pur era senza dubbio nelle conoscenze letterarie di D. (il quale cita nel [...] di elementi caratteristici del dibattito si potrebbero opportunamente invocare gli esempi delle altercazioni tra i diavoli, tra MastroAdamo e Sinone, ecc. In senso molto lato, infine, si potrebbe considerare tutta la Commedia come un grandioso ...
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undici
Maria Adelaide Caponigro
Compare in If XXX 86, nelle parole di MastroAdamo contro i conti di Romena: S'io fossi pur di tanto ancor leggero / chi' potessi in cent'anni andare un'oncia, / io sarei [...] messo già per lo sentiero, / cercando lui tra questa gente sconcia, / con tutto ch'ella volge undici miglia, a designare la circonferenza della bolgia dove sono puniti i falsari (ma la misura, ovviamente, ...
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piato
Luigi Vanossi
Indica propriamente la contesa giudiziaria, la lite che si agita nei tribunali (cfr. infatti l'anonimo siciliano Disidero lo pome 12 " ché 'n tut〈 t >e parti il piato perderia [...] la sentenza "). Col significato più generico di " litigio ", " baruffa ", ricorre in If XXX 147 riferito all'alterco sorto tra Sinone e MastroAdamo: E fa ragion ch'io ti sia sempre allato, / se più avvien che fortuna t'accoglia / dove sien genti in ...
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epa
Enrico Malato
Il sostantivo è usato sempre nell'Inferno, nel senso di " ventre ", con riferimento a dannati: una volta in forma plurale (XXV 82, in rima con sepe e pepe), per i ladri fiorentini [...] Buoso e Puccio, altre due volte al singolare (XXX 102 e 119), per indicare il ventre gonfio (l'epa croia) del falsario mastroAdamo. Anche al v. 119 è in rima, con crepa e assiepa. Già usato da Brunetto Latini (Tesoretto 2837 " mette tanto in epa / ...
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rinfacciare
Ricorre una volta sola, in If XXX 126 s'i' ho sete e umor mi rinfarcia, " mi riempie " (parla l'idropico mastroAdamo, cui l'acqua marcia / 'l ventre innanzi li occhi... assiepa, vv. 122-123). [...] " Il brutto rinfarcia... non può essere davvero da *farcitare, e credo appartenga a Dante in proprio; lo spiegano però i paralleli scherma schermisce ecc., falla fallisce... sebbene questi non siano perfettamente ...
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monetiere
monetière s. m. [der. di moneta]. – 1. ant. a. Coniatore di monete, chi lavora a battere monete. b. Chi falsifica monete (così è chiamato da Dante, in Inf. XXX, 124, mastro Adamo, che falsificò il fiorino d’oro fiorentino); Di monetieri...
marcio
màrcio agg. e s. m. [der. del lat. marcere «marcire»] (pl. f. -ce). – 1. agg. a. Che si sta decomponendo o putrefacendo, detto di sostanza organica: carne, frutta m.; pesce, formaggio m.; l’acqua marcia Che ’l ventre innanzi a li occhi...