I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] es., in leggeva il giornale); in parallelo, /-a # u-/ può dar luogo a [o] (ad es., in mangiava un gelato: cfr. Marotta & Sorianello 1998).
Nell’ambito del consonantismo, a confine di parola si verificano in italiano, come accade in molte lingue ...
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Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard [...] , -ll-, -rr-, -nn- (ma non -mm-) e -ss- (cfr. già Martinet 1955: 251 segg.; Zamboni 1976: 326, quindi Giannini e Marotta 1989; Formentin 1995; Loporcaro 1997b), cui si aggiungerà anche -tt- per l’ibero-romanzo e il sardo (Loporcaro 1997b: 79 segg ...
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Il dittongo è una sequenza di suoni formata da due vocali appartenenti alla stessa ➔ sillaba (tecnicamente, tautosillabiche): contengono dittonghi, ad es. le parole piede, fuoco, fiato, euro, baita, pausa. [...] invece parte della rima, sia che si tratti del complemento del nucleo sia che risulti associata alla coda sillabica (Marotta 1988).
Di conseguenza, il grado di solidarietà strutturale con la vocale tautosillabica sarà diverso nei due tipi di dittongo ...
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Il termine sandhi indica i processi fonetici che intervengono tra segmenti contigui al confine di morfema o di parola: nel primo caso, si tratta di sandhi interno (alla parola) o sandhi morfologico (per [...] Giovanna (1995), Apocope nel parlato di Toscana, «Studi italiani di linguistica teorica e applicata» 24, 2, pp. 297-322.
Marotta, Giovanna (2000), Oxytone infinitives in the dialect of Pisa, in Phonological theory and the dialects of Italy, edited by ...
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Per quantità fonologica si intende il tratto distintivo di carattere prosodico (➔ prosodia) che oppone i segmenti fonici, sia vocalici sia consonantici, secondo la loro lunghezza. Essendo una proprietà [...] la quantità era fonologica sia nel vocalismo che nel consonantismo; si considerino, ad es., le seguenti coppie (cfr. Giannini & Marotta 1989):
(2)
per il vocalismo
vĕnit «(egli) viene» ~ vēnit «(egli) venne»
mălum «male» ~ mālum «mela»
(3)
per il ...
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Con il termine ritmo si indica in linguistica la successione regolare nel tempo di accenti (➔ accento) o prominenze. Il ritmo può anche essere definito come la successione ordinata e alternata di sillabe [...] (Padova, 25-27 settembre 1997), a cura di P. Benincà, A. Mioni & L. Vanelli, Roma, Bulzoni, pp. 97-116.
Marotta, Giovanna (2003), What does phonology tell us about stress and rhythm? Some reflections on the phonology of stress, in Proceedings of ...
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Con il termine iato (lat. hiatus «apertura») si intende una sequenza di due vocali eterosillabiche, in cui cioè ciascuna delle due vocali mantiene il valore di nucleo sillabico (➔ sillaba): appare iato, [...] tra poi veniamo, non l’ho mai visto, con dittongo, e veniamo poi, non l’ho visto mai, con iato (cfr. Marotta 1987).
Beltrami, Pietro G. (20024), La metrica italiana, Bologna, il Mulino (1a ed. 1991).
Chiari, Isabella (2002), Ridondanza e linguaggio ...
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Si definisce trittongo una sequenza di tre suoni vocalici (➔ vocali) tautosillabici (appartenenti cioè alla stessa ➔ sillaba), in cui un solo segmento è associato con la posizione strutturale del nucleo [...] , che diventa labiopalatale (cioè [w] → [ɥ]) mantenendo la labializzazione quale tratto distintivo, ma assumendo il timbro anteriore (Marotta 1987: 880; Bertinetto & Loporcaro 2005: 139). La trascrizione fonetica più congrua di forme come quiete ...
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Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo diretto e non mediato dalla grammatica.
Nell’accezione corrente del termine, il fenomeno fonosimbolico più noto è l’onomatopea (cfr. § 4), ma i confini del fonosimbolismo sono in realtà molto ampi, fino ...
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L’apposizione (lat. appositio «aggiunta») è un sintagma nominale che si affianca a un altro sintagma nominale per meglio descriverlo o definirlo. Più tecnicamente si può dire che l’apposizione è coreferenziale [...] anche espressioni come quel furbo di, quel bel tipo di, quel buono a nulla di, quel farabutto di, quel ceffo di (Marotta 1994: 78). Benché si tratti di formule più frequenti nel parlato colloquiale, non ne mancano esempi anche nella prosa colta:
(11 ...
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marotta
maròtta s. f. [voce veneta, di etimo ignoto]. – Recipiente di legno a forma di barca, chiuso e munito di fori, che si tiene nelle valli da pesca legato a pali o a cavalletti ancorati sul fondale; è usato per conservare temporaneamente...
straccione
straccióne s. m. (f. -a) [der. di straccio2]. – Persona vestita di stracci, che va in giro con abiti e indumenti stracciati, e, più genericam., miserabile, pezzente: all’angolo, uno s. (una s.) gli chiese l’elemosina; morì su un...