(arabo Dār al-Baiḍā’) Città del Marocco (2.933.684 ab. nel 2004; 3.875.000 ab. nel 2007, considerando l’intera agglomerazione), porto, sull’Atlantico, circa 100 km a SO di Rabat. Capoluogo dell’omonima [...] alla città francese si è estesa la città araba moderna (Nuova Medina). Nel 1934 era completato il porto, il maggiore del Marocco (che movimenta oltre 20 milioni di t all’anno): se ne esportano cereali, pelli, fosfati, minerali di ferro e manganese ...
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Muhammad V
Sultano, poi re del Marocco della dinastia ‛alawita (Rabat 1909-ivi 1961). Salito al trono nel 1927, per la sua politica nazionalista entrò in conflitto con la Francia che aveva il protettorato [...] sul Marocco. Deposto ed esiliato dai francesi nel 1953, fu richiamato due anni dopo per l’aggravarsi della situazione interna. Ottenuta l’indipendenza dalla Francia (1956), assunse il titolo di re. Durante il suo regno sostenne la decolonizzazione e, ...
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Dinastia musulmana berbera che dominò il Marocco, parte dell'Algeria e della Spagna tra l'11° e il 12° secolo. In origine gli A. furono riformatori religiosi alla guida di una comunità che iniziò una guerra [...] santa per la riunificazione sotto un unico dominio dei vari Stati del Maghreb occidentale ...
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Fès (o Fez; arabo Fās) Città del Marocco (946.815 ab. nel 2004; 1.050.000 ab. nel 2007 considerando l’intera agglomerazione urbana), posta a 350 m s.l.m., in una regione fertile e fittamente abitata; [...] capoluogo della provincia F.-Boulemane (19.795 km2 con 1.573.055 ab. nel 2004). È nodo di comunicazioni fra l’Atlante e l’Algeria e fra Tangeri e i passi del Medio Atlante, attraversato dalla ferrovia ...
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Maometto V Sultano poi re del Marocco
Maometto V
Sultano poi re del Marocco (Rabat 1909-ivi 1961). Terzogenito del sultano Mulay Yusuf, appartenente alla dinastia sceriffiana Filali che dalla seconda [...] metà del sec. 17° regna sul Marocco. Salito al trono nel 1927, la sua politica progressista e nazionalista lo condusse dopo la guerra a un aperto contrasto con la potenza protettrice, la Francia, che nel 1953 lo depose ed esiliò, ponendo sul trono ...
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Califfo almohade d'Africa (n. 1218 - m. in Marocco 1242). Salì al trono nel 1232; sostenne dure lotte contro pretendenti e ribelli, tra cui specialmente i Banū Marīn, che negli ultimi anni del suo califfato [...] riuscirono a insediarsi stabilmente, dopo una serie di brillanti vittorie, nei suoi stati. Incaricò Ibn Sab῾īn (v.) di rispondere alle "questioni" proposte da Federico II ...
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Terzogenito (Rabat 1909 - ivi 1961) del sultano Mūlay Yūsuf, appartenente alla dinastia sceriffiana Filālī che dalla seconda metà del sec. 17º regna sul Marocco. Salito al trono nel 1927, la sua politica [...] progressista e nazionalista lo condusse dopo la guerra a un aperto contrasto con la potenza protettrice, la Francia, che nel 1953 lo depose ed esiliò, ponendo sul trono Ibn ῾Arafa; l'aggravarsi della situazione ...
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Benī Waṭṭā´s Dinastia berbera musulmana che regnò nel Marocco, succedendo a quella dei Marinidi con cui era imparentata, dal 1470 al 1550. ...
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Dinastia berbera musulmana. Regnò riconoscendo nominalmente la sovranità abbaside nel Marocco dalla seconda metà del sec. 8º al 10º con capitale a Sigilmāsa. ...
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(lat. Mauretania) Antica regione dell’Africa settentrionale, corrispondente all’odierno Marocco e a parte dell’Algeria. Il nome deriva da quello della tribù dei Mauri, prevalsa in un dato momento sulle [...] altre.
Affini ai Numidi e ai Libi, con scambi culturali ed etnici in età remota con i popoli iberici, i Mauri dalla fine del 5° sec. alla metà del 3° sec. a.C. furono in rapporti di amicizia con Cartagine ...
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marocca
maròcca s. f. [der. di marra2 «mucchio di sassi»], settentr. – Accumulo di detriti rocciosi di origine sedimentaria; rifiuto, scarto di una mercanzia qualsiasi
marocchino1
marocchino1 (ant. marrocchino) agg. e s. m. (f. -a). – 1. Appartenente o relativo al Maròcco, territorio e regno dell’Africa nord-occid.: le popolazioni m.; l’artigianato, il cuoio m.; pelli marocchine. Come sost., abitante o nativo...