In economia, sia il metodo di analisi basato sul principio marginalistico e, in particolare, sull’individuazione delle scelte ottime degli agenti economici attraverso il confronto tra beneficio e costo [...] mercati (analizzato da A. Marshall attraverso l’analisi della domanda e dell’offerta). A differenza della scuola classica i marginalisti ritengono che il valore di un bene non sia dovuto al costo oggettivo del lavoro sostenuto per la produzione dello ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Marginalismo
Domenico da Empoli
Definizione e storia
Il marginalismo ha avuto inizio nei primi anni Settanta del 19° sec. quasi contemporaneamente in tre diversi Paesi, per un fenomeno di ‘scoperta [...] del pensiero economico e altri saggi, Milano 1970, pp. 377-90.
P. Barucci, The spread of marginalism in Italy, 1871-1890, in The marginal revolution in economics, ed. R.D. Collison Black, A. W. Coats, C.D.W. Goodwin, Durham (N.C.) 1973, pp. 246-66.
P ...
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Croce e il marginalismo
Riccardo Faucci
La criptoeconomia crociana degli anni giovanili
Di tutti i filosofi italiani del secolo scorso, Benedetto Croce appare quello che ha dato il maggiore rilevo alla [...] e Karl Marx. In quel breve lasso di tempo egli spazia da Adam Smith a David Ricardo, ad Alfred Marshall, ai marginalisti della Scuola austriaca (Conversazioni critiche, serie I, 1918, 19422, p. 293), per cercare l’elemento comune a tutte le varie ...
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Taylor, Fred Manville
Economista statunitense (Northville, Michigan, 1855 - Pasadena, California, 1932). Professore all’Università del Michigan (1892-1929) e presidente dell’American Economic Association [...] (1928), si dedicò alla divulgazione del marginalismo austriaco negli Stati Uniti, in opposizione alla consolidata tradizione storicista, dando contributi specifici all’analisi dell’equilibrio parziale (Principles of economics, 1911). È ricordato ...
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marginale
Termine riferito al cambiamento di una variabile economica che si verifica in relazione a variazioni infinitesime di un fenomeno considerato. Questo strumento di analisi, introdotto dalla scuola [...] modo, un’impresa è chiamata a decidere la quantità dei fattori da utilizzare, in base alla loro produttività marginale, che misura l’incremento della produzione ottenibile impiegando un’unità addizionale del fattore. Il rapporto tra la produttività ...
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Walras, Marie-Esprit-Leon
Bruna Ingrao
Walras, Marie-Esprit-Léon Economista francese (Évreux 1834 - Clarens, Losanna, 1910), figlio di Auguste (1801-1866), professore all’Università di Losanna (1870-92). [...] in quantità limitata rispetto ai bisogni e introdusse la nozione di rareté (scarsità) per denotare l’utilità marginale (➔ utilità - La rilevanza del concetto di utilità nella teoria economica). Studiò il coordinamento nel mercato delle scelte ...
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Simmel, Georg
Filosofo e sociologo tedesco (Berlino 1858 - Strasburgo 1918). Studiò e insegnò a Berlino e dal 1914 all’Università di Strasburgo. Nella sua principale opera sociologica, Die Philosophie [...] (1900), analizzò, sulla scia delle concezioni soggettivistiche del valore economico affermatesi con la scuola marginalistica (➔ marginalismo) alla fine del 19° sec., gli elementi sociologici presenti nello sviluppo storico di un’economia monetaria ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
La cultura economica (1850-1950)
Riccardo Faucci
Questi cento anni segnano l’ascesa e il declino della scuola economica italiana: una scuola che presenta caratteristiche proprie pur all’interno di un [...] 1973.
Il pensiero economico italiano 1850-1950, a cura di M. Finoia, Bologna 1980 (in partic. P. Barucci, La diffusione del marginalismo. 1870-1890 [1972], pp. 67-91; J.M. Buchanan, La scuola italiana di finanza pubblica [1960], pp. 203-42; R. Faucci ...
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GRAZIADEI, Antonio
Pietro Maurandi
Nacque a Imola il 5 genn. 1873, da Ercole e Giulia Trotti, in una famiglia benestante e di antica nobiltà. A venti anni entrò nel Partito socialista, partecipando [...] al di sotto di un certo livello, ed esercita un'azione stabilizzatrice sui prezzi, con l'uscita dal mercato delle imprese marginali in fase di declino dei prezzi e l'ingresso di nuove imprese in fase di prezzi crescenti. Inoltre, il comportamento di ...
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Jennings, Richard
Economista inglese (n. 1814 - m. 1891). Allievo dapprima dell’Eton College e poi del Trinity College (Cambridge); il rilievo dei suoi Natural elements of political economy (1855) [...] leggi psicologiche e alle applicazioni matematiche in economia. In questo quadro egli va annoverato tra i precursori del marginalismo inglese (in particolare di W.S. Jevons). Ostile al laisser faire (➔), enunciò diversi propositi in tema di riforma ...
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marginalismo
s. m. [der. di marginale]. – Teoria economica sviluppatasi nella seconda metà dell’Ottocento, che si fonda sul concetto di utilità marginale, cioè sull’incremento di soddisfazione che il consumatore ricava da una nuova dose di...
marginale
agg. [der. di margine]. – 1. Del margine, che è al margine, che costituisce un margine: zona, area, spazio marginale. In partic.: a. Che è segnato sul margine di una pagina stampata o manoscritta: disegni, fregi m.; glosse m.; numeri...