Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] posizione iniziale o finale:
(27) a che cosa è allergico Marco? → Marco, a che cosa è allergico?
Non risentono di questa restrizione (c) lingue a soggetto quasi obbligatorio, come il tedesco e altre lingue germaniche; in esse il soggetto argomentale ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] di solito scritto e non parlato. Il grafema ‹j› vale [j] nei tedeschismi (per es., Jäger), [ʤ] negli anglicismi (per es., jazz), [ʒ] nei francesismi Roma, La Nuova Italia Scientifica.
Bertinetto, Pier Marco & Loporcaro, Michele (2005), The sound ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] e, benché fosse prescritto l’uso e l’insegnamento del tedesco, l’italiano rimase in uso nella marina fino al Italia, in L’Italia fuori d’Italia 2003, pp. 31-55.
Mancini, Marco (2006), Contatti linguistici: Arabo e Italoromania, in HSK 1991-2006, vol. ...
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Un enunciato contiene tipicamente (ma non necessariamente) informazioni di due tipi; una parte indica qualcosa che parlante e ascoltatore sapevano già: dà cioè un’informazione data; un’altra indica qualcosa [...] mostra del resto già la traduzione dell’esempio in lingua tedesca in (24), in italiano un referente dato che funge proprio su questo costituente):
(37) A: Che cosa ha mangiato Marco?
B: Marco ha mangiato una mela
La frase (36) non permette invece di ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] del suo primitivo sviluppo. Nel 1890 il linguista tedesco Wilhelm Meyer-Lübke pubblicò la prima edizione della Marazzini & S. Fornara, Pordenone, Accademia San Marco.
Fortunio, Giovanni Francesco (2001), Regole grammaticali della volgar ...
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Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 dalla figlia di Cesare Beccaria, Giulia, moglie presto separata del ricco possidente Pietro Manzoni. Dopo un decennio trascorso in collegio dai padri somaschi [...] manoscritta per la severa censura austriaca ma fu tradotta in tedesco da Goethe nel 1822. La sintassi è rapida e spezzata narrato (Sabatini 1987; Testa 1997: 19-57): le costruzioni marcate, gli anacoluti e i cambi di progetto, la frammentazione del ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] un alto numero di lingue (cfr. Cardinaletti 1983 per il tedesco; Blasco-Dulbecco 1999 e Pagani-Naudet 2005 per il francese de la terra ch’erano colpevoli, Il Grande Cane li fece uccidere (Marco Polo, Il Milione)
(75) Di ciò che dici, vitama, neiente ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] ), dal francese (Morgana 1994; ➔ francesismi), dal tedesco (Arcamone 1994; ➔ germanismi) e anche, grazie ” nel Rinascimento, in Petrucci 1993a, pp. 631-675.
Mancini, Marco (1994), Voci orientali ed esotiche nella lingua italiana, in Serianni ...
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I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] di vista geografico, l’uso degli allocutivi è molto variegato. Nell’italiano popolare di un’ampia area dell’Italia centrale (Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo), soprattutto nel contado, si usa quasi soltanto il tu. A un livello più elevato, si conserva ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] grandi (Pizzolotto 1991: 89; ital. / svizzero tedesco)
L’enunciazione mistilingue richiede una notevole capacità di atto I, scena VII): «Spuleggia de non calarte in solfa per questa marca, che al cordoan si mochi la schioffa», e quella in versi del ...
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climate positive loc. agg.le inv. Nell’àmbito delle strategie produttive aziendali, si dice di quanto riesce a superare il raggiungimento dell’obiettivo di emissioni di anidride carbonica e di gas serra pari a zero, determinando in questo modo...
D. M.
– Sigla, abbreviazione del ted. Deutsche Mark «marco tedesco», unità monetaria della Repubblica Federale di Germania fino all’introduzione dell’euro.