Della grande trasformazione del paesaggio
Arturo Lanzani
Matteo Bolocan Goldstein
Federico Zanfi
Territori, culture, regioni
Dopo la Seconda guerra mondiale, scelto l’ordinamento repubblicano con [...] localmente, esprimendo sia un ampio gradiente di qualità (dall’agricoltura part-time che resiste nelle colline emiliane e marchigiane, fino alla geografia dei presidi Slow food, dei prodotti DOC e DOP) sia integrazioni con una filiera turistica ...
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Vitalità e varietà dei dialetti
Carla Marcato
La questione del dialetto in Italia
È ancora valida una considerazione che il dialettologo tedesco Gerhard Rohlfs fece già in un discorso tenuto nel 1964 [...] che appartiene alla provincia di Firenze), le Marche fino al corso dell’Esino. Se il passaggio verso l’area dialettale marchigiana, toscana e veneta è piuttosto marcato, più graduale è quello verso i tipi liguri, lombardi e piemontesi.
L’area rientra ...
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Geografia dei prodotti tipici locali e tradizionali
Graziella Picchi
Gli argomenti affrontati in questo saggio sono frutto di un’indagine sociologica e tecnologica condotta per conto dell’Istituto nazionale [...] di Norcia.
Non meno interessanti, sul piano genetico e gastronomico, sono i numerosi Fagioli zolfini e dell’Occhio toscani, marchigiani e di tante altre regioni, mentre il Carnino, ritrovato a Casale in provincia di Pesaro e Urbino, imparentato, pare ...
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ARCHITETTURA - Secoli 11°-12°
F. Gandolfo
Al di là dei toni millenaristici di cui è carica, la notizia riportata da Rodolfo il Glabro secondo cui, agli inizi del sec. 11°, l'Europa sarebbe stata tutta [...] monastico, attraverso i begli esempi superstiti dell'abbazia toscana di Sant'Antimo, presso Castelnuovo dell'Abate, e di quella marchigiana di S. Maria a Pié di Chienti, anche se esisteva già una tradizione precedente, priva di cappelle, testimoniata ...
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Avventure e metamorfosi di un genio: Raffaello da Urbino a Roma
Vincenzo Farinella
La vita
Raffaello era figlio d’arte: nato ad Urbino nel 1483, probabilmente il 6 aprile, trascorse i suoi primi anni [...] , «Et praedicti magistri Rafael et Evangelista». Intorno alla prima commissione documentata di Raffaello: riflessioni e rispondenze, in «Arte marchigiana», 1, 2014, pp. 15-34;
A. De Marchi, Raffaello, Polidoro e lo Spasimo di Sicilia: un caso di ...
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Un indicatore fondamentale dello stato di aggregazione delle regioni italiane è costituito dal grado di integrazione linguistica, ovvero dal ‘coefficiente di penetrazione’ dell’italiano nel tessuto linguistico [...] romana, meridionale) e un certo numero di varietà ‘minori’: piemontese, lombarda, veneto-giulia, emiliano-romagnola, umbro-marchigiana, abruzzese-molisana, siciliana, sarda.
La classificazione che segue (tab. 2) tiene conto sia dei diversi sostrati ...
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9 maggio 1978: lo schiaffo a Paolo VI. Storia e fallimento della mediazione vaticana per la liberazione di Aldo Moro
Miguel Gotor
Le tre cerimonie, i due corpi del re
Il modo migliore per raccontare [...] accento «dell’Italia centrale, intendo la Toscana, il Lazio, l’Umbria, le Marche» (Mario Moretti è di origine marchigiana come Eleonora Moro). Il telefonista che chiamò alla Caritas, invece, non «aveva lo stesso livello culturale» del precedente ...
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La laguna e il mare
Giovanni Uggeri
Il mito
La naturale vocazione di Venezia, e prima ancora della "Venetia", per il mare, richiama alla mente remote memorie di relazioni che avrebbero collegato [...] l'arco costiero alto-adriatico con la sottesa fascia lagunare rimane provincia dell'impero di Costantinopoli, dalla Pentapoli marchigiana alla penisola istriana, che acquista ora un particolare prestigio per la nuova funzione di porta di Bisanzio ...
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Il Paese dei cento paesaggi
Claudio Cerreti
Ripercorrendo fino alla condizione attuale le vicende del paesaggio italiano a partire dal secondo dopoguerra – e più indietro: attraverso gran parte del [...] a produrre effetti, più o meno deprecabili che siano. Se è plausibile che «i figli e i nipoti dei mezzadri marchigiani che tornano a vivere in campagna per effetto della rurbanizzazione credono di restaurare le case di un tempo trasformandole in ...
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PERUGIA
A. Caleca
(lat. Perusia; Peroscia nei docc. medievali)
Capoluogo dell'Umbria, centro di origine umbra e fiorente città in epoca etrusca e poi romana, nella Tarda Antichità assurse al ruolo di [...] della Deputazione di storia patria per l'Umbria 69, 1972, 1, pp. 53-59; M. Boskovits, Pittura umbra e marchigiana tra Medioevo e Rinascimento. Studi sulla Galleria Nazionale di Perugia, Firenze 1973; R. Longhi, La pittura umbra nella prima metà ...
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vincisgrassi
s. m. pl. [voce marchigiana di incerta origine; anche, più raram., pincisgrassi o princisgrassi]. – Preparazione di pasta all’uovo, caratteristica della cucina marchigiana: è costituita da lasagne condite con ricco sugo di frattaglie...
crescia
créscia s. f. [der. di crescere] (pl. -sce). – Focaccia marchigiana di pasta salata, fatta di acqua e farina con aggiunta di olio o strutto, e fritta o cotta alla brace.