Sono ambigeneri le parole che possono essere usate sia al maschile sia al femminile senza che si modifichi la forma del suffisso flessivo (➔ genere):
(1) il nipote / la nipote
(2) il giornalista / la giornalista
(3) [...] unica forma due generi diversi (il ➔ maschile e il femminile). Si distinguono dunque dai nomi in cui il genere è espresso da marche flessive tipiche (-a per il singolare, -e per il plurale per il femminile: casa / case; -o per il singolare, -i per il ...
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Natura e cultura nel linguaggio
Elizabeth Bates
(Center for Research in Language, University of California San Diego, California, USA)
In questo saggio vengono discussi la struttura, le origini, lo sviluppo [...] suffissi di caso su ogni nome, che indicano in maniera non ambigua 'chi ha fatto cosa a chi', e delle marche speciali sul verbo che concordano con l'oggetto in defrnitezza. Quindi, la traduzione in ungherese dell'esempio inglese equivarrebbe a "John ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] regione – quanto l’improbabile, netto stacco rispetto alle percentuali di regioni vicine e linguisticamente simili come l’Umbria e le Marche – dove pure la forza del modello toscano non può certo dirsi assente – stanno lì a indicarci che il metodo di ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] di conseguenza il soggetto si trova di solito collocato in posizione iniziale o finale:
(27) a che cosa è allergico Marco? → Marco, a che cosa è allergico?
Non risentono di questa restrizione frasi introdotte da perché, per quale motivo e altri nessi ...
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LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] . Lingua nazionale e identità regionali, a cura di F. Bruni, Torino 1992 (poi Milano 1996), pp. 84-142; G. Breschi, Le Marche, ibid., pp. 462-506; M.A. Cortelazzo-I. Paccagnella, Veneto, ibid., pp. 220-281; T. Poggi Salani, La Toscana, ibid., pp ...
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La composizione è un procedimento morfologico che permette di formare parole nuove (➔ neologismi) combinando insieme due (o più) morfemi lessicali invece che una parola e un affisso (➔ affissi), come accade [...] Benché questo tipo di composto sia per lo più invariabile, sono attestati pochi casi in cui il nome può acquisire una marca di plurale (grattacielo / grattacieli); nei casi in cui il membro nominale è al plurale, il composto è invariabile: uno, due ...
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I tempi semplici sono forme della ➔ coniugazione verbale in cui la morfologia grammaticale viene suffissata (➔ flessione) alla base lessicale del verbo (➔ tempi composti).
Questa struttura morfologica [...] - (in canta-ss-e-ro) e -a- (in anda-v-a-no).
Nei tempi composti la distinzione tra marche semantiche e marche morfosintattiche è resa ancora più trasparente dalla distinzione tra ausiliare e participio. Mentre l’ausiliare ha le stesse caratteristiche ...
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In linguistica il termine correlativo può indicare una coppia di parole messe in relazione attraverso sintagmi o intere proposizioni, l’unione di una proposizione e di un pronome a essa collegato o, in [...] si hanno strutture correlative sia nella comparazione di grado sia in quella di analogia. Nella comparazione di grado le marche correlative più usate sono più / meglio ... di quanto / di quello che, meno / peggio ... di quanto / di quello che, tanto ...
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Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] che riguarda la pronuncia, dei veri e propri standard regionali, cioè varietà di italiano che, pur essendo diatopicamente marcati, sono comunemente usate anche dai parlanti più colti, non sono sanzionate come lingua non corretta e valgono da norme ...
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Si definisce isoglossa la linea immaginaria con la quale, mediante un’ipotesi metodologica, si uniscono i punti estremi di un’area geografica caratterizzata dalla presenza di uno stesso fenomeno linguistico [...] importante confine linguistico, la «Linea (o fascio di isoglosse) Roma-Ancona» (Rohlfs 1937), che con un andamento a S passa nelle Marche per la valle dell’Esino, in Umbria lungo la valle del Chiascio e poi segue tutto il corso del Tevere tra Umbria ...
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marc'
marc’ ‹marč› (o march; anche marsc’ o marsch), interiez. – Forma abbreviata per marcia in comandi militari, come avanti marc’; anche in usi estens., scherz., per lo più rivolgendosi a ragazzi.
marca1
marca1 s. f. [dal germ. marka «segno»]. – 1. a. Segno variamente impresso o applicato (mediante un timbro a secco o a inchiostro, oppure inciso, dipinto, stampato) su un oggetto per indicarne la proprietà, il luogo di provenienza o...