Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] in preda a un parossismo nervoso (Maraini 1993: 90)
Gli avverbi una volta o appena sono, in questo contesto, marche di immediatezza e di perfettività; segnalano, cioè, che l’azione espressa dalla principale segue immediatamente quella descritta dal ...
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Le frasi causali sono frasi subordinate che esprimono la causa (➔ causalità, espressione della) o il motivo dell’evento codificato nella principale; più in generale, esse rientrano tra le costruzioni sintattiche [...] di aver dimenticato gli occhiali (cit. in Previtera 1996: 40)
Il gerundio e il participio passato non sono accompagnati da marche che ne indichino il valore causale: è il contesto a sciogliere eventuali ambiguità, indicando che non si tratti, per es ...
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Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] dei ramai di Isili;
(h) in Toscana: l’arivarésco dei calderai ambulanti di Vico Pancellorum, sull’Appennino lucchese;
(i) nelle Marche, in Abruzzo e nel Lazio: la rəvareska dei ramai di Force e Monsampolo del Tronto; il gergo dei muratori di Nereto ...
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Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] sum «sono corso» («sono uno che ha corso»). Va però detto che la forma esse + participio passato era adoperata per marcare non tanto il tempo, quanto l’aspetto dell’azione: ivit «andò» (azione conclusa) contro itus sum «sono andato» (azione che ...
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GIACOMELLI, Raffaele
Domenico Proietti
Nacque a Roma il 5 apr. 1878, da Francesco, di origine bolognese, primo astronomo presso il R. Osservatorio del Campidoglio, e Maria Marucchi, in una famiglia [...] M. Palermo, Note sullo scempiamento di "r" nel romanesco pre-belliano, in Studi linguistici italiani, XIX (1993), p. 231 n.; C. Marcato, Il gergo, in Storia della lingua italiana, a cura di L. Serianni - P. Trifone, II, Scritto e parlato, Torino 1994 ...
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Tra i ➔ linguaggi settoriali una posizione preminente occupa il linguaggio della politica, le cui forme di realizzazione e diffusione dipendono da una vasta gamma di variabili congiunturali, quali la situazione [...] di matrice marxista, il linguaggio di Enrico Berlinguer è ordinato e disadorno, dominato dall’uso della forma impersonale, con marcata assenza di toni interattivi ed emozionali verso l’uditorio, al quale il segretario del PCI espone le proprie tesi ...
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Dal punto di vista linguistico il fascismo riveste grande interesse, perché il regime si propose di disciplinare l’intero repertorio linguistico italiano, non limitandosi al controllo della lingua nazionale [...] . (a cura di), Il segno in scena. Scritte murali e graffiti come pratiche semio-linguistiche, Ancona, Mediateca delle Marche, pp. 175-223.
Ferrarotto, Marinella (1977), L’Accademia d’Italia. Intellettuali e potere durante il fascismo, Napoli, Liguori ...
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Col termine idronimo si indica il nome proprio di un corso d’acqua, mentre idronimia (un settore della toponomastica) è il complesso degli idronimi e lo studio che li riguarda.
La principale caratteristica [...] (Interamna Nahars). Dal lat. fluvius «fiume», che ha continuatori solo francesi, derivano Fiobb(i)o, torrente delle Marche, e Fibbio, nel Veneto; dal derivato fluvione dipende Fluvione affluente del Tronto. Riflettono il lat. confluentia «confluenza ...
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Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard [...] accentata sulla prima sillaba, data la contiguità tra i due accenti lessicali, si crea infatti una configurazione ritmica marcata, dal momento che principi universali di eufonia ritmica prevedono piuttosto l’alternanza di sillabe toniche e atone (cfr ...
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Con genere e lingua ci si riferisce all’ampia problematica di studi, tipicamente interdisciplinari (in ingl. gender studies), sui risvolti sociali e culturali delle differenze sessuali e biologiche che [...] . Orletti, Bologna, il Mulino, pp. 215-240.
Casula, Sofia (1995), Imprecazioni al femminile in area sarda (Settimo S.P.), in Marcato 1995, pp. 489-498.
De Beauvoir, Simone (1949), Le deuxième sexe, Paris, Gallimard (trad. it. Il secondo sesso, Milano ...
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marc'
marc’ ‹marč› (o march; anche marsc’ o marsch), interiez. – Forma abbreviata per marcia in comandi militari, come avanti marc’; anche in usi estens., scherz., per lo più rivolgendosi a ragazzi.
marca1
marca1 s. f. [dal germ. marka «segno»]. – 1. a. Segno variamente impresso o applicato (mediante un timbro a secco o a inchiostro, oppure inciso, dipinto, stampato) su un oggetto per indicarne la proprietà, il luogo di provenienza o...