Marāṭhi (o Maratti) Popolazione dell’India sud-occidentale sparsa nello Stato del Maharashtra. La loro lingua appartiene al ramo indoario dei linguaggi neoindiani ed è la continuazione della lingua pracrita [...] mahārāṣṭrī; si suddivide in tre gruppi dialettali: il gruppo costiero, il dakhinī e, molto differenziato, il konkanī.
Poco noti nella storia dell’India antica, i M. rivelarono nel Medioevo e nei tempi ...
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Pēshwā In origine (1674), uno degli otto ministri alla corte del re dei Marāṭhi in India. La carica divenne poi ereditaria in una famiglia di brahmani, i Chitpāvan. Dal 18° sec. i P. divennero capi effettivi [...] della confederazione dei Marāṭhi. L’ultimo fu deposto dagli Inglesi nel 1818. ...
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Shinde, Tarabai
Attivista sociale indiana (n. 1850-m. 1910). Collaboratrice di «Mahatma» Jotiba G. Phule e membro del Satyasodhak samaj, partecipò al movimento per l’emancipazione femminile e nel saggio [...] in marathi Confronto tra donne e uomini (1882) denunciò le discriminazioni subite dalle donne. ...
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Shah 'Alam II
Shah ‛Alam II
Appellativo di sovranità di ‛Ali Jawhar, uno degli ultimi imperatori della dinastia mughal (n. 1728-m. 1806). Succeduto al padre ‛Alamgir II nel 1759, nel corso del suo lunghissimo [...] alla Compagnia delle Indie orientali il controllo finanziario sulle province del Bengala, Bihar e Orissa; per essersi appoggiato ai marathi, la compagnia gli ritirò tuttavia l’appannaggio concordato. La fine del sec. 18° vide l’estrema decadenza dell ...
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Ramabai Saraswati, Pandita
Pedagoga e riformatrice sociale indiana (Gangamul, Karnataka, 1858-Kedgaon, Maharashtra 1922). Fu inizialmente istruita dal padre, un brahmano modernista, nell’antica letteratura [...] Pune la Mukti mission (1889). Autrice di importanti saggi sull’emancipazione femminile, nonché di una versione in marathi della Bibbia, fu vista con diffidenza dagli indù conservatori. Nel 1919 ricevette dal governo britannico l’onorificenza «Kaiser ...
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Tata
Famiglia indiana originaria di Baroda (od. Vadodara, in Gujarat). Di religione parsi, i T. si distinsero fin dai primi del 19° sec. nelle attività commerciali, accumulando ingenti capitali che permisero [...] ), che nel 1954-56 appoggiò il movimento Save Bombay, volto a contrastare il piano di creazione di uno Stato federato a maggioranza linguistica marathi (il Maharashtra), e nel 1975 si schierò con Indira Gandhi dopo la proclamazione della Emergency. ...
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Stato dell’India (308.255 km2 con 69.279.000 ab. nel 2008); capitale Bhopal. Occupa la parte settentrionale dell’Altopiano del Deccan, con i rilievi dei monti Satpura e Vindhya; numerosi i corsi d’acqua, [...] , creato nel 1948, fu modificato nel quadro del riordinamento del 1956. La capitale Nagpur, con il suo territorio di lingua marāṭhī, passò al Mahārāṣṭra. Al M. furono aggiunti i territori degli ex Stati di Madhya Bharat, Vindhya Pradesh e Bhopal: a ...
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India
Stato dell’Asia, nella sezione centromeridionale del subcontinente indiano. Dal punto di vista geografico l’I. è divisa in tre grandi regioni: l’area himalayana; la pianura solcata dai fiumi Indo, [...] da Aurangzeb (1658-1707), che completò la conquista del Deccan. Le successive guerre, la lotta contro il nascente Stato maratha, la politica repressiva contro indù e sikh, segnarono il declino dell’impero. Il commercio delle spezie attirò sulle coste ...
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Una delle cinque tradizionali parti del mondo e la più vasta tra esse (44.600.000 km2, comprese le acque interne). Si estende per oltre 75° di latitudine (tra Capo Čeljuskin, 77° 41' N, e Capo Piai, 1°16' [...] ; panjābī; bhili; khandesci); gruppo orientale (bengalī, lingua ufficiale del Bangladesh; bihari; oṛiyā; assamese); gruppo meridionale (marāṭhī; konkani); gruppo nord-occidentale (sindhi).
L’area dravidica occupa la maggior parte del Deccan ed è ...
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