Storico dell'islamismo (Gand 1862 - Beirut 1937), gesuita. Insegnò arabo nell'univ. St. Joseph di Beirut dal 1882 fino alla morte, salvo il periodo 1908-19 (nel 1911-14 insegnò arabo al Pontificio istituto [...] immensa unì una vivace critica della tradizione storiografica indigena, con un giudizio in genere sfavorevole e tendenzioso di Maometto e dei suoi primi compagni e successori, rivalutando per converso i califfi omayyadi. Opere principali: Études sur ...
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babismo (dall'ar. Bab «porta»)
babismo
(dall’ar. Bāb «porta») Setta religiosa, nata in Persia (metà sec. 19°) in seno all’islam sciita. Suo fondatore fu il mistico ‛Ali Muhammad (1819-50), che si proclamò [...] è fra i dogmi dello sciismo. Tale dottrina, che apriva un nuovo ciclo profetico dopo quello chiuso da Maometto, provocò in Persia gravi disordini, conclusi dall’esecuzione del Bab. Sopravvissuto a questa e alle persecuzioni successive, scatenate ...
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CARDUCCI, Lorenzo
Perla Conti
Figlio di Agnolo di Bartolomeo e di Elisabetta Ricasoli, nacque a Firenze il 18 ott. 1427. Apparteneva ad una ricca famiglia di mercanti influente anche nella vita politica, [...] a Pera, forse in qualità di console. I rapporti tra la Sublime Porta e Firenze in questo periodo erano ottimi e Maometto II non mancò di manifestare la sua benevolenza nei confronti della Repubblica, quando, dopo l'assassinio di Giuliano de' Medici ...
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Figlio (m. dopo il 1476) di Vlad Dracul. Dopo essere stato ostaggio presso i Turchi e aver tenuto per un mese, nel 1448, il trono della Valacchia, rifugiatosi in Transilvania fu rimesso sul trono (1456) [...] Dan, il quale aveva tentato di detronizzarlo con l'aiuto dei Sassoni della Transilvania. Combatté con successo i Turchi. Maometto II condusse personalmente una spedizione (1462) contro di lui, che, pur vittorioso, perdette il trono e si rifugiò in ...
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MARCELLO, Bartolomeo
Giuseppe Gullino
Nacque a Venezia probabilmente nella seconda metà del 1402, primogenito del patrizio Benedetto di Bartolomeo e di Maddalena di Bianco di Alvise da Riva. Questo [...] 1855, pp. 260 s., 309 s., 528, 531; L. von Pastor, Storia dei papi, I, Roma 1942, pp. 619 s.; F. Babinger, Maometto il Conquistatore e il suo tempo, Torino 1967, pp. 117 s.; C. Coco - F. Manzonetto, Baili veneziani alla Sublime Porta. Storia e ...
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Stato turco musulmano durato oltre sei secoli (ca. 1300-1922), il cui nucleo originario si sviluppò nell’Anatolia nord-occidentale dalla dissoluzione del sultanato selgiuchide.
Storia
Espansione e apogeo
Eponimo [...] di Tamerlano, la cattura del sultano stesso e la susseguente anarchia, la parabola ascendente riprese, per culminare, sotto Maometto II, nella presa di Costantinopoli (1453), che pose fine all’Impero romano d’Oriente. Seguì la conquista della Grecia ...
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Famiglia feudale, insignita dell'ordine del Toson d'oro; prese nome appunto dalla signoria di Tocco (da Casauria) da essa posseduta. Fiorì a Napoli, a Venezia, a Benevento, ecc. Si estinse nel ramo primogenito [...] T. fu inviato (1357) a conquistare la Romania, l'Epiro, l'Acaia da Filippo principe di Taranto, e ritornati nel 1517 in Italia sfuggendo all'occupazione di Maometto II. Sopravvive il ramo dei patrizî di Tropea, cui appartenne lo storico Felice (v.). ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Michele Amari
Giuseppe Giarrizzo
Storico acclamato della Sicilia aragonese e musulmana, fu politico ‘nazionale’ e figura simbolo della lotta antitirannica e liberale.
La vita
Nato a Palermo il 7 luglio [...] e avvezze a chiamare in lor divisioni quegli aguerriti vicini […].
«Riducendoci adesso al secolo che corse avanti la nascita di Maometto, si ponga mente a ciò, che la popolazione stanziale era meno frequente nell’Arabia di mezzo e men corrotta forse ...
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Umanista (is. di Eubea primo decennio del sec. 15º - Venezia 1464), noto anche come Niccolò Euboico. Fu "advocatus curiae" della repubblica veneta in Calcide di Eubea (1434-37); ebbe poi funzioni di rilievo [...] incarichi diplomatici da parte di Venezia, Roma, Napoli; nel 1453 a Costantinopoli partecipò per conto di Venezia alle trattative con Maometto II. Fu in relazione con i maggiori umanisti italiani. Restano di lui: lettere (molto nota una del 1460 al ...
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Letterato e uomo politico egiziano (Kafr el-Ghannam, Daqahliyya, 1888 - Il Cairo 1956). La sua notorietà è legata, oltre alla sua attività giornalistica e politica (fu più volte ministro e presidente del [...] superiore, rappresenta una fondamentale innovazione nel panorama letterario arabo, cui era, fino ad allora, praticamente sconosciuto il genere romanzesco. Tra le altre sue opere, una vita di Maometto e una descrizione del pellegrinaggio nel Ḥigiāz. ...
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maomettano
agg. e s. m. – 1. agg. Che appartiene o si riferisce a Maométto (570-632), il profeta e fondatore dell’Islam, che conquistò militarmente buona parte dell’Arabia introducendovi la sua dottrina. 2. agg. e s. m. (f. -a) Seguace di...
maomettismo
s. m. [dal nome di Maometto]. – Il complesso della religione, delle credenze e della civiltà dei popoli maomettani, detto più spesso islamismo.