In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] impostare i giudizi sul corso postunitario della lingua italiana, non per condividere a posteriori le posizioni di coloro (i manzonisti) che all’epoca, di fronte allo stato dei fatti, proponevano un programma di governo per istituire per decreto e ...
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L’imperfetto è un tempo passato del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che indica principalmente simultaneità rispetto a un momento passato (Bertinetto 1986; Vanelli 1991). Dal punto di [...] a per la I persona sing.: io avea, cantava, dicea. Dal Quattrocento tale forma regredisce a favore della forma in -o. Manzoni cambia in -o tutte le desinenze in -a per la I persona sing. nella seconda versione dei Promessi sposi (Migliorini 1960: 136 ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] facilità e larghezza in direzione di quello che è stato chiamato «lo stile semplice» e che ha nei Promessi sposi di Manzoni il suo testo inaugurale e a lungo più autorevole.
Testa (1997) ha stabilito il regesto dei tratti che corrispondono a questa ...
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Il discorso indiretto libero è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione [...] , a scapito però di contenuti più analitici, più adatti al discorso indiretto, gli scrittori della fine del XIX secolo (da Alessandro Manzoni in poi) sentono il bisogno di una nuova forma che permetta di salvare la verità e la vivacità della lingua e ...
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Un linguaggio tecnico della gastronomia si può datare per l’italiano già ai primi secoli (sicuramente agli inizi del Trecento), molto prima cioè della circolazione di ricettari classici, dai trattati rinascimentali [...] una lingua nuova, moderna, di matrice fiorentina, tanto che Serianni (2009: 107) ha definito Artusi come il Manzoni della lingua gastronomica italiana. Anche nella Scienza in cucina, accanto a termini nostrani, toscani in particolare, trovano posto ...
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giochi enigmistici
Ennio Peres
Come tenere allenata la mente
L'enigma è un gioco, di antichissima tradizione, la cui risoluzione comporta un ragionamento e non solo uno sforzo di memoria. I giochi enigmistici [...] composizione anche illustri personaggi, come Dante Alighieri, Galileo Galilei, Leonardo da Vinci, Vittorio Alfieri e Alessandro Manzoni.
Enigmi moderni
I testi degli antichi enigmi, sia colti sia popolari, erano costruiti essenzialmente su una serie ...
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La d. nasce nel 19° secolo con ritardo rispetto alla linguistica tout court, e non soltanto perché ne forma un sottoinsieme ancillare, dedito all'indagine sulle varietà (di frequente segnate da inferiorità [...] della Société de linguistique de Paris. Peraltro, sul nuovo uso ''tecnico'' di dialetto già nel 1845 giocava Manzoni nella lettera a G. Carena, servendosi dell'impossibilità di una distinzione scientifica, ossia fenomenologica e antropologica, tra ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] ricevono nelle innovative grammatiche di tipo ‘ragionato’ (per es. in quella di Francesco Soave, istruttore del giovane Manzoni). Nel Settecento e nel primo Ottocento sono ancora molto diffuse in lettere private di scriventi colti (Antonelli 2003 ...
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In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] sembra utile né persuasivo definire puriste, sulla base di alcune convergenze, la teoria e la prassi di ➔ Alessandro Manzoni e dei manzoniani, che propongono e diffondono l’ideale di una lingua nazionale fondata sull’uso fiorentino colto, espresso ...
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BIGNONE, Ettore
Piero Treves
Nato a Pinerolo il 17 dic. (non il 16 luglio) 1879 da Carlo e da Anita Matteucci, il B. si laureò a Torino in lettere (con una dissertazione su Lucrezio) nel 1901 e in filosofia [...] 197-206).
Il B., mentre iniziava il suo ventennale tirocinio d'insegnante medio, da un ginnasio di Sicilia al liceo "Manzoni" di Milano, quasi naturalmente venne a consociarsi non con l'antifilologismo, a così dire, filosofico della Critica, ma con l ...
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manzoniano
manżoniano agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce ad A. Manzoni (1785-1873), al suo pensiero e alla sua opera: gli scritti m., la poesia, la prosa m.; la teoria m. della lingua (v. manzonismo). In partic., e per lo più come sost.,...
manzonismo
manżonismo s. m. – 1. L’adozione del fiorentino parlato dalle persone colte propugnata da A. Manzoni come lingua letteraria comune per tutti gli italiani; più in partic., il carattere e lo stile di coloro, soprattutto scrittori,...