Critico letterario e romanziere italiano (Novara 1904 - Torino 1978); studioso di letteratura francese e italiana, è stato prof. di lingua e letteratura francese nelle univ. di Napoli e di Torino. Combatté, [...] Baudelaire, 1928; Ottocento francese, 1950; Caratteri del Romanticismo italiano, 1952; La letteratura francese del XVII secolo, 1955; Manzoni e il "realismo", 1956; Stendhal e il realismo, 1958. Da ricordare anche le sue traduzioni (Molière, Voltaire ...
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BUSETTO, Natale
Felice Del Beccaro
Nato a Padova il 20 dic. 1877 da Domenico e da Teresa Fanton, fece tutti gli studi nella città natale nella cui facoltà di lettere e filosofia fu allievo di F. Flamini, [...] critica letteraria in onore di F. Flamini, Pisa 1916; La poesia di Dante, Napoli 1921; Il pensiero e l'arte di A. Manzoni, in Nuova Antologia, 1º sett. 1923; Scrittori d'Italia, Milano-Roma 1926-1938; Studi e profili letterari: da Guido Cavalcanti a ...
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Figura retorica, detta dai latini distinctio, che consiste nel ripetere una stessa espressione attribuendole però un significato diverso: positivo, quando il significato viene rinforzato in direzione [...] dei significati dati con effetti di ironia o di amplificazione (La mattina seguente Don Rodrigo si svegliò Don Rodrigo, Manzoni). Nella sua funzione predicativa ha la forma di tautologia (Gli affari sono affari). Anticamente la d. era distinta dall ...
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Poeta russo (Mosca 1779 - Pietroburgo 1840). Mentre i suoi racconti poetici (Černec "Il monaco", 1825; Knjaginja Natal´ja Barisovna Dolgorukaja "La principessa N. B. D.", 1828) costituiscono un tributo [...] sue liriche (K Svetlane "A Svetlana", 1821), ripetutamente musicate, sopravvivono tuttora per la loro freschezza e melodiosità. Notevole è stata la sua attività di traduttore (Mickiewicz, Moore, pagine di Petrarca, Tasso, Ariosto, Manzoni, ecc.). ...
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Indianista e letterato italiano (Torino 1840 - Roma 1913). Insegnò sanscrito e glottologia a Firenze dal 1863 al 1890, e letteratura italiana, oltre che sanscrito, a Roma dal 1890 al 1908. In indologia [...] Indie (1875) e ricerche sui cultori italiani e stranieri degli studî orientali. Nel campo della letteratura si occupò soprattutto del Manzoni, e compose una Storia universale della letteratura (18 tomi in 23 voll., 1883-85). Svolse anche ricerche di ...
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PETRONIO, Giuseppe
Nicolò Mineo
Critico letterario, nato a Marano (Napoli) il 1° settembre 1909. Dopo aver studiato a Reggio Calabria, Napoli e Roma, avendo come maestri F. Torraca e G. Gabetti, fu [...] importanti personalità della cultura degli anni Trenta iniziando una intensa attività critica, con scritti su Tasso, Leopardi, Manzoni, Verga, Ariosto, i Crepuscolari, Boccaccio. L'opera più importante, Il Decameron: saggio critico (1935), era ancora ...
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Matematico, poeta e uomo politico (Reggio nell'Emilia 1760 - ivi 1826), figlio di Agostino. Docente di geometria e geodesia al liceo di Reggio nell'Emilia, ebbe alti uffici nella Repubblica cisalpina e [...] nel Regno italico, fino alla presidenza del Senato. Tra i primi effettuò studî sulle vibrazioni di lamine elastiche. Come poeta, seguì la scuola paterna, ma un'ode sulla Passione e un inno A san Pietro preludono alla lirica sacra di Manzoni. ...
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Letterato e giurista (Bologna 1574 - ivi 1640); prof. di diritto a Bologna (1598-1602, 1606-1609), a Ferrara (1609-1624) e a Parma (dal 1626 al 1636, anno in cui tornò a Bologna), sempre espletando notevoli [...] che gli arcadi e i romantici ci hanno tramandato in generale sui secentisti e in particolare la citazione ironica che fece il Manzoni (Prom. sp., 28) dell'inizio di un suo sonetto a Luigi XIII (Sudate, o fochi, a preparar metalli) e lo spunto che ...
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FAVA, Onorato
Franco D'Intino
Nacque a Collobiano, in provincia di Vercelli, il 7 luglio 1859 da Eusebio e da Gioacchina Fighetti.
Il padre, maestro elementare e autore di alcuni scritti di argomento [...] ricopri anche l'incarico di direttore didattico dell'"opera pei fanciulli usciti dagli asili", fondata da un amico di Alessandro Manzoni, il marchese A. Della Valle.
A Napoli il F. compì tutti gli studi, frequentando dapprima il r. istituto tecnico ...
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Educatore e poligrafo (Lugano 1743 - Pavia 1806). Entrò giovanissimo (1759) nella congregazione dei padri somaschi; fu professore a Milano, poi a Parma all'Accademia dei paggi e (1768) all'università, [...] Vera idea della rivoluzione di Francia (1795), si rifugiò a Lugano, nel collegio dei somaschi, dove ebbe discepolo A. Manzoni. Passò quindi (sett. 1798) a Napoli, chiamatovi dal principe d'Angri per l'educazione del figlio; nel 1799, riconquistata ...
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manzoniano
manżoniano agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce ad A. Manzoni (1785-1873), al suo pensiero e alla sua opera: gli scritti m., la poesia, la prosa m.; la teoria m. della lingua (v. manzonismo). In partic., e per lo più come sost.,...
manzonismo
manżonismo s. m. – 1. L’adozione del fiorentino parlato dalle persone colte propugnata da A. Manzoni come lingua letteraria comune per tutti gli italiani; più in partic., il carattere e lo stile di coloro, soprattutto scrittori,...