Critico e filologo (Saint-Étienne 1772 - Parigi 1844); insegnò dal 1830 letterature straniere a Parigi. Nel 1802 ebbe una relazione, durata vent'anni, con la vedova di Condorcet, e si stabilì alla Maisonnette, [...] uno dei massimi punti d'incontro del Romanticismo europeo. Lì conobbe, fra gli altri, A. Manzoni, di cui fu a lungo amico e consigliere, e Madame de Staël, a cui ispirò molte idee sul Romanticismo. Il F. ha un posto di primo piano nell'elaborazione ...
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Saggista e giornalista italiano (Milano 1913 - Marina di Pietrasanta 2005). Formatosi nel clima dell'ermetismo, se ne affrancò poi attraverso un'intensa attività di critico militante, esercitata su riviste [...] insieme a D. Javarone. Dal 1977 diresse La nuova rivista europea. Tra le sue pubblicazioni: Eloquenza dei sentimenti (1943); Il Manzoni e il silenzio dell'amore (1954); Il gesuita proibito. Vita e opere di P. Teilhard de Chardin (1963); Apollinaire ...
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Letterato (Milano 1784 - Crema 1841). Collaborò al Conciliatore, sostenendo le dottrine romantiche: si ricordano di lui soprattutto la serie di articoli, apparsi nel 1818, sulle Idee elementari sulla poesia [...] , e il Dialogo sulle unità drammatiche di luogo e di tempo, apparso sul periodico l'anno seguente. Fu molto amico di Manzoni, di cui seguì l'esempio passando dall'indifferenza religiosa alla fede, e di C. Fauriel, che tradusse alcuni suoi lavori ...
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MAGGI, Carlo Maria
Emanuela Bufacchi
Nacque a Milano il 3 maggio 1630 da Giovanni Battista, di un'antica famiglia della borghesia milanese, e Angela Riva.
L'anno di nascita del M. fu segnato da un avvenimento [...] tristemente noto: la terribile e famosa pestilenza immortalata da A. Manzoni nei Promessi sposi, che spopolò la città di Milano. Il M. trovò scampo dal contagio insieme con i genitori nella tenuta di famiglia a Lesmo, in Brianza. A Milano condusse ...
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L'esperienza letteraria
Alberto Guasco
«Generazioni ne ho vedute molte...»
I confini di un problema
«Uomini, persone: generazioni ne ho vedute molte succedersi o variare da quelle originarie e via via [...] al dissesto della «metafisica d’una Provvidenza capace di volgere in bene anche il male»51, centocinquant’anni dopo se stesso, Manzoni/Pomilio giunge a scrivere all’amico Fauriel/lettore:
«Perché… la storia delle vittime è la storia stessa di Dio? Ma ...
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Filologo e dantista italiano (Taviano, Sambuca Pistoiese, 1867 - Firenze 1941); dapprima bibliotecario, poi prof. di letteratura italiana nelle univ. di Messina (1901-12) e di Firenze (1923-37); dal 1912 [...] , alle quali il B. attese particolarmente negli ultimi suoi anni (La nuova filologia e l'edizione dei nostri scrittori da Dante al Manzoni, 1938), e che segnano un nuovo, fecondo indirizzo ponendo il B., insieme con V. Rossi, a capo d'una vera e ...
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senàrio Verso composto di sei sillabe metriche, con accento principale fisso sulla 5ª sillaba ("Taci. Su le soglie", G. D'Annunzio); compare per lo più accostato ad altri versi. S. doppio o accoppiato [...] è detto il verso costituito da due emistichi di sei sillabe metriche ciascuno, separati da una cesura fissa ("Dagli atri muscosi, dai fori cadenti", A. Manzoni), chiamato anche dodecasillabo. ...
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Archeologo, erudito e rimatore (Brescia 1570 - ivi 1630). Illustrò le iscrizioni di Brescia nell'opera Memorie Bresciane (1616), sulla cui attendibilità per quanto riguarda la parte antica sono stati avanzati [...] serî dubbî, e raccolse interessanti notizie negli Elogi historici di Bresciani illustri (1620); come rimatore fu tra i più artificiosi. Morì durante l'epidemia di peste descritta da Manzoni. ...
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Storico e critico letterario (Ceva 1883 - Firenze 1952); prof. di letteratura italiana dal 1922, successivamente nelle univ. di Catania, Pisa e Firenze (ma dovette lasciare l'insegnamento tra il 1938 e [...] con i testi, interpretati alla luce di un sottile psicologismo. Pubblicò studî monografici (L'opera di Carlo Porta, 1909; Alessandro Manzoni: la vita e le opere, 2 voll., 1915-19; Verga narratore, 1923; Saggio sull'Orlando Furioso, 1928) e volumi di ...
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Letterato (Fourneaux, Savoia, 1879 - Roma 1955), prof. di letteratura italiana nell'univ. cattolica di Friburgo (dal 1902), di cui fu anche rettore (1928); tenne anche corsi di lezioni nelle univ. di Losanna [...] di Neuchâtel; è autore di novelle e romanzi, d'ispirazione cattolica (Il cielo senza Dio, 1922; Palanche, 1930; ecc.), e di studî critici (su Parini, Manzoni, Pascal, Amiel, ecc.). Fondò a Milano (1914) il periodico nazionalista e liberale L'Azione. ...
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manzoniano
manżoniano agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce ad A. Manzoni (1785-1873), al suo pensiero e alla sua opera: gli scritti m., la poesia, la prosa m.; la teoria m. della lingua (v. manzonismo). In partic., e per lo più come sost.,...
manzonismo
manżonismo s. m. – 1. L’adozione del fiorentino parlato dalle persone colte propugnata da A. Manzoni come lingua letteraria comune per tutti gli italiani; più in partic., il carattere e lo stile di coloro, soprattutto scrittori,...