CASAROTTI, Ilario
Gian Paolo Marchi
Nacque a Verona l'8 luglio 1772 da Antonio e Teresa Cabianca, terzo di sei fratelli. Fu tenuto al fonte battesimale dal marchese Borgia Canossa e dalla contessa Lavinia [...] posizione di equidistanza tra le due correnti contrapposte; così, ad esempio, incaricò il C. di curare la consegna al Manzoni dei suoi Elogi di letterati.
In realtà, la posizione del C. ha ben scarsa rilevanza nella polemica classico-romantica, dal ...
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PARZANESE, Pietro Paolo
Valerio Camarotto
PARZANESE, Pietro Paolo. – Terzo di undici figli, nacque ad Ariano Irpino, nei pressi di Avellino, l’11 novembre 1809 da Giuseppe, modesto venditore di tessuti, [...] dalla predominante vena idillica e sentimentale si alternano testi di marcato impegno civile (ad esempio le ottave Ad Alessandro Manzoni). La seconda è invece composta dalla visione I fiori di una stella (1842) e dalle Canzoni popolari (1841), nella ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] o (noi : lui) come eredità dell’impianto di rime a vocalismo siciliano; e sicilianismi (nui) si trovano ancora in ➔ Alessandro Manzoni poeta. Lo stesso si può dire (anche se qui ha contato pure la somiglianza col latino) per la grande prevalenza di ...
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FERRUCCI, Michele
Lidia Maria Gonelli
Nacque a Lugo (Ravenna) il 29 sett. 1801 da Filippo Ferruzzi, proprietario terriero, e da Violante Malerbi.
A partire dal 1824 il F. (insieme con il fratello maggiore [...] e postillato, III,Torino 1907, p. 45; C. di Cavour, Epistolario, I, Bologna 1962, pp. 235 s., 255 ss., 263, 266-268, 281; A. Manzoni, Poesie e tragedie, a cura di A. Chiari, Milano 1969, pp. 261, 921 s.; Id., Tutte le lettere, a cura di C. Arieti-D ...
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realismo
Loredana Finicelli
Gianni Rondolino
Riprodurre fedelmente la realtà
Col termine realismo si intende normalmente la tendenza nelle arti figurative, nella letteratura, nel cinema, a rappresentare [...] varie tendenze, dal realismo all’irrealismo, non v’è dubbio che i grandi romanzieri dell’Ottocento e del Novecento – da Alessandro Manzoni a Gustave Flaubert, da Honoré de Balzac a Lev N. Tolstoj, da Giovanni Verga a Thomas Mann, solo per fare alcuni ...
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AMBROSOLI, Francesco
Alberto Asor Rosa
Nato a Como il 27 genn. 1797, studiò giurisprudenza a Pavia, laureandovisi nel 1818; recatosi a Milano per darsi all'avvocatura, si accostò agli ambienti culturali [...] pure: aveva un gran concetto di Schiller e di Goethe; sempre più si era andato avvicinando all'arte del Manzoni; ammirava Shakespeare; come il suo amico Giordani, e probabilmente sull'esempio di questo, stimava fervidamente Leopardi; pur proclamando ...
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BONINI, Pietro
Gaetano Perusini
Nato a Palmanova (Udine) il 14 maggio 1844 da Angelo, ingegnere del genio civile, e da Angela Ferazzi, si laureò a Padova in giurisprudenza nel 1866, maturando in quell'università [...] , imputabili al gusto del tempo e dell'ambiente in cui visse. Il B. morì a Udine il 22 febbr. 1905.
Altre opere notevoli: Manzoni e la questione della lingua in Italia, Udine 1871; Del teatro friulano, in Atti dell'Acc. di Udine, s. 2, III (1872-75 ...
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umorismo La facoltà, la capacità e il fatto stesso di percepire, esprimere e rappresentare gli aspetti più curiosi, incongruenti e comunque divertenti della realtà che possono suscitare il riso e il sorriso, [...] Finn di M. Twain. Al di fuori del mondo anglosassone l’u. assume manifestazioni differenti: per l’Italia, si ricordano il Manzoni di Don Abbondio e di tante umane riflessioni, il Giusti di Sant’Ambrogio, L. Pirandello, A. Campanile, C. Zavattini, I ...
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Ippolito Nievo: Opere - Introduzione
Sergio Romagnoli
«Ieri alla fine ho terminato il mio romanzo; son proprio contento di riposarmi. Fu una confessione assai lunga.» Con queste ormai famose parole, [...] seconda metà del secolo. È indubbio che il Nievo sentì l'influsso della tragedia alfieriana, che non dimenticò l'insegnamento manzoniano; ben poco dovette al Carcano che scrisse opera melodrammatica e fiacca. I Capuani. che pur hanno scene efficaci e ...
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Carlo Goldoni (Venezia 1707 - Parigi 1793) trascorse parte della fanciullezza a Venezia, e l’adolescenza e la giovinezza in varie sedi. Compì studi disordinati e concluse quelli di diritto. Avvocato a [...] apparirà «difettoso», mancante dell’organica unitarietà che possedeva invece il «puro e bel veneziano» delle altre sue commedie. Manzoni non poteva però non apprezzare di quell’italiano il tentativo di superare la distanza tra la lingua parlata e la ...
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manzoniano
manżoniano agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce ad A. Manzoni (1785-1873), al suo pensiero e alla sua opera: gli scritti m., la poesia, la prosa m.; la teoria m. della lingua (v. manzonismo). In partic., e per lo più come sost.,...
manzonismo
manżonismo s. m. – 1. L’adozione del fiorentino parlato dalle persone colte propugnata da A. Manzoni come lingua letteraria comune per tutti gli italiani; più in partic., il carattere e lo stile di coloro, soprattutto scrittori,...