BARSOTTINI, Geremia
Maria Luisa Scauso
Nato l'8 maggio 1812 a Levigliani, fraz. di Stazzema (Lucca), da modesta famiglia di piccoli proprietari, entrò a diciotto anni novizio nella casa scolopica del [...] 1849 a favore della conservazione delle libertà costituzionali), era, in letteratura, ammiratore della scuola romantica, specialmente del Manzoni e del Prati; i suoi sentimenti patriottici e il senso della storia non mancarono di esercitare una certa ...
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TROMPEO, Pietro Paolo
Arnaldo Bocelli
Scrittore, nato a Roma, di famiglia piemontese, il 2 dicembre 1886. Professore di lingua e letteratura francese nell'università di Roma, prima (dal 1923) come incaricato, [...] de littérature comparée, IV, 1924, p. 527 segg.; V. Lugli, in Corriere padano, 8 ottobre 1931; F. Crispolti, Indagini sopra il Manzoni, Milano 1940, pp. 45-53; C. Linati, in L'Ambrosiano, 20 giugno 1942; G. Macchia, in Primato, 1° ottobre 1942; E ...
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ZANOIA, Giuseppe
Guido Mazzoni
Architetto e poeta, nato a Genova l'11 gennaio 1752, morto a Omegna (Novara) il 18 ottobre 1817. Educato in Milano come ecclesiastico, giunse a esservi canonico della [...] bibliografia particolareggiata. Nella raccolta dei Satirici italiani (Torino 1854), fu attribuito allo Z. un sermone, La visione di Parini, diretto a Sofronio (Giampiero Arese, discepolo del Parini e amico del Manzoni), che invece è di G. Torti. ...
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PISANI DOSSI, Alberto Carlo
Francesco Lioce
PISANI DOSSI, Alberto Carlo (Carlo Dossi). – Nacque a Zenevredo (Pavia) il 27 marzo 1849, da Giuseppe, ingegnere di nobile famiglia pavese, imparentata con [...] Dossi, Giuseppe Rovani e il mito della Scapigliatura, pp. 135-143; A. Saccone, Il ‘geroglifico’ Dossi e la ‘difficile facilità’ di Manzoni e Rovani, pp. 145-159; R. Salsano, Carlo Dossi, Alberto Cantoni e le prospettive dell’umorismo, pp. 161-181; M ...
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BETTI, Salvatore
Mario Scotti
Nacque a Roma, dai marchigiani Teofilo e Maria Buzzetti, il 31 genn. 1792.
Era nipote del pesarese Cosimo Betti (Orciano, 28 marzo 1727 - ivi, 28 marzo 1814, magistrato [...] con la cultura e il movimento romantico, e alle pesanti critiche a Byron, Hugo e Scott unì un'intemperante ostilità per il Manzoni.
Il Belli lanciò più di uno strale contro gli scrittori del Giornale (cfr. sonetto del 23 apr. 1834 e lettera ad Amelia ...
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PIAZZA, Antonio
Anselm Gerhard
Vincenzina C. Ottomano
Letterato e giornalista, spesso confuso con l’omonimo romanziere veneziano nato nel 1742 e morto nel 1825. Nacque a Brescia nel 1795.
Figlio di [...] d’inserirsi nei circoli milanesi più influenti, intrecciando contatti con Andrea Maffei, Opprandino Arrivabene, Carlo Cattaneo e Alessandro Manzoni. Non è da escludere che sia stato proprio Maffei, allora impiegato presso lo stesso tribunale e socio ...
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fotoromanzo
Ermanno Detti
Racconto in posa
Storia a metà strada tra fumetto e cinema, con fotografie e attori al posto dei disegni, il fotoromanzo nacque in Italia nell'immediato secondo dopoguerra [...] i fotoromanzi? Molte erano storie d'amore, ma altre erano riprese da romanzi famosi, come i Promessi Sposi di Alessandro Manzoni o I miserabili di Victor Hugo; altre dalla Bibbia; altre ancora erano inventate da celebri soggettisti.
Milioni di copie ...
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CASTI, Giambattista
Salvatore Nigro
Nacque ad Acquapendente (Viterbo) il 29 ag. 1724 da Francesco, nativo di Montefiascone, e da Francesca Pegna, di Cassino. All'età di dodici anni entrònel seminario [...] facile accusa di oscenità è stato desemantizzato il messaggio politico e civile del malfamato C., chiamato "uomaccio" dal Manzoni (R. Bonghi, Diario, in Colloqui col Manzoni, a cura di G. Titta Rosa, Milano 1954, pp. 328 s.) e aggredito dal Porta ("a ...
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GRAMEGNA, Luigi
Giuseppe Zaccaria
Nacque, il 3 ott. 1846 a Borgolavezzaro, nel Novarese, ai confini con la Lomellina, da Gaudenzio e da Giovanna Carboni, primogenito di quattro fratelli. Il padre, medico [...] G. morì a Torino il 29 marzo 1928.
Il modello a cui il G. lontanamente si ispira è rappresentato dal Manzoni, ma un Manzoni che giunge attraverso la mediazione di W. Scott e, soprattutto, del feuilleton storico-avventuroso francese: non a caso si è ...
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BRANDA, Paolo Onofrio
GG. B. Salinari
Nacque in Milano l'11 ott. 1710. Studiò grammatica e umanità nelle scuole di S. Alessandro dirette dai barnabiti, nel cui Ordine entrò, dopo un breve noviziato [...] l'8 febbr. 1776.
Fonti e Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Gli Scritt. d'Italia, II, 4, Brescia 1763, pp. 2000 ss.; A. Manzoni, Una discussione sui dialetti del sec. XVIII, in Opere inedite e rare, V, Milano 1898, pp. 99 ss.; G. Boffito, Scrittori barnabiti ...
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manzoniano
manżoniano agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce ad A. Manzoni (1785-1873), al suo pensiero e alla sua opera: gli scritti m., la poesia, la prosa m.; la teoria m. della lingua (v. manzonismo). In partic., e per lo più come sost.,...
manzonismo
manżonismo s. m. – 1. L’adozione del fiorentino parlato dalle persone colte propugnata da A. Manzoni come lingua letteraria comune per tutti gli italiani; più in partic., il carattere e lo stile di coloro, soprattutto scrittori,...