Critico letterario italiano (Mantova 1915 - Milano 1998); prof. univ. dal 1965, ha insegnato lingua e letteratura italiana nell'univ. di Torino. Nei saggi di letteratura italiana e francese raccolti negli [...] del Settecento, 1951; Parini e altro Settecento, 1982). Notevoli anche gli studî manzoniani (commento dei Promessi sposi, 1972; Manzoni. Conclusioni e proposte, 1976). Per il Novecento sono da ricordare l'Interpretazione di Montale (2 voll., 1977-79 ...
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Poeti minori dell'Ottocento. Tomo I
Luigi Baldacci
Una strana impressione potrebbe fare al lettore (e intendiamo anche quello più avvertito) sentir dire che questa poesia minore dell'Ottocento, presa [...] la retorica classica era un possesso acquisito sulla base di un'esperienza secolare, la retorica romantica si presentava, nel Manzoni per primo, con i caratteri della più recente improvvisazione.
La voce del Berchet è stata ben riconosciuta dalla ...
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PASCAL, Carlo
Giorgio Piras
– Nacque a Napoli il 21 ottobre 1866 da Stefano e Maria Gaetana Lapegna (la famiglia era di lontana origine francese) e fu fratello del matematico Ernesto (1865-1940).
Laureatosi [...] alla libera docenza in letteratura latina presso l’Università di Napoli (1895), tornò all’insegnamento nel r. liceo Manzoni di Milano (lettere latine e greche, 1897-1900). Divenne quindi professore di letteratura latina presso l’Università di ...
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Scrittore italiano (Salerno 1904 - Roma 1990). Esordì con un libro di versi, Aver vent'anni (1929, rielaborati, più tardi, e raccolti con altri nuovi, in Poesie a ritroso, 1962); seguirono un romanzo, [...] (1938); L'arte del Verga (1941); Dostoevskij (1953); Narratori anti-narratori (1953); Tutto D'Annunzio (1960); Studi sul Manzoni (1962); D'Annunzio a contraggenio (1963); Approcci al Belli (1969); Novecento e dintorni (1976); Francesi in Italia (1985 ...
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Critico letterario (Padova 1891 - ivi 1980), prof. di letteratura italiana nelle univ. di Messina (1923-24), Cagliari (1924-28), Napoli (dal 1928); studioso dell'umanesimo europeo, del quale pose in particolare [...] , 1921), sulla restaurazione classicistica dell'Arcadia (L'eredità del Rinascimento in Arcadia, 1923; n. ed. col tit. L'Arcadia, 1946), su Manzoni e su Carducci, e l'ampia opera sul Cinquecento (1928; 8a ed. 1973). Scrisse anche novelle e drammi. ...
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BUTTI, Enrico Annibale
Ferruccio Marotti
Nato a Milano il 19 febbr. 1868, dopo gli studi classici intraprese quelli matematici che però interruppe per seguire, secondo la volontà del padre, giurisprudenza [...] trilogia seguirono le due opere del B. più celebri, per diverse ragioni: Il gigante e i pigmei, rappresentata a Milano al teatro Manzoni dalla compagnia Di Lorenzo-Andò il 23 genn. 1903 (edita a Milano lo stesso anno, con una difesa del B., pp. IX ...
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Ugo Foscolo, Opere: Avvertenza
Franco Gavazzeni
La scelta dei testi qui raccolti è dovuta al proposito di definire l'immagine dell'opera foscoliana quale essa apparve agli occhi dei suoi contemporanei. [...] da annoverarsi tra i maggiori responsabili della «nazionalizzazione» dell'autore del Giorno). Se dunque un raffronto tra Foscolo e Manzoni è affacciabile, esso è possibile in quanto si colloca al di là delle singole espressioni, per consegnarsi alla ...
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BENEDETTO da Cesena
Eugenio Ragni
Non si conosce l'anno della nascita di B., presumibilmente da collocare nei primi anni del sec. XV. Alcuni accenni autobiografici possono ricavarsi dal suo poema, De [...] - avesse omesso di dichiarare questo suo titolo di merito nel corso della sua opera.
Non potendo risalire alla fonte del Manzoni, l'ipotesi del Massera è forse la più probabile: essere la notizia frutto dell'errore di aver confuso l'incoronazione di ...
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Critico letterario (Roma 1900 - ivi 1974); si è occupato soprattutto di letteratura contemporanea Italiana, sia come redattore dell'Enciclopedia italiana, del Dizionario Enciclopedico Italiano e del Lessico [...] ). Parte dei suoi saggi e studî critici sono stati raccolti in volume: Aspetti del romanzo italiano dell'Ottocento (dal Manzoni al Verga) (1956); Giaime Pintor e la letteratura della Resistenza (1958); Letteratura del Novecento (post., 1975 e 1980 ...
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Letterato e uomo politico italiano (Lucca 1818 - Montignoso 1906), figlio di Gaetano; prof. nell'univ. di Siena (1840), poi di Pisa (1843), esercitò notevole influenza nella politica del granducato di [...] , esemplare per la ricchezza d'interessi, oscillò sempre fra la ricerca storico-politica e quella letteraria; vicinissimo ad A. Manzoni - nel 1846 ne aveva sposato la figlia Vittoria - divulgò le sue idee sulla lingua, come appare dalla prefazione al ...
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manzoniano
manżoniano agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce ad A. Manzoni (1785-1873), al suo pensiero e alla sua opera: gli scritti m., la poesia, la prosa m.; la teoria m. della lingua (v. manzonismo). In partic., e per lo più come sost.,...
manzonismo
manżonismo s. m. – 1. L’adozione del fiorentino parlato dalle persone colte propugnata da A. Manzoni come lingua letteraria comune per tutti gli italiani; più in partic., il carattere e lo stile di coloro, soprattutto scrittori,...