È lapalissiano, oltre che incontestabile, che Alessandro Manzoni abbia esercitato, soprattutto con I promessi sposi, «un influsso evidente sulla lingua italiana, letteraria e non letteraria» (Bonomi 2010: [...] 854), per via prima di tutto della grandezza ...
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(I gueffus) Si chiamano così perché quando li mettiamo a caramella nella carta, tagliuzziamo i bordi a denti piatti, come le torri dei castelli guelfiMichela Murgia L’Italia dei mille campaniliI prestiti [...] indicano lo stesso referente, e dei geoomonimi, parole uguali che designano cose diverse. Si può ricordare che Alessandro Manzoni, nel suo eterno lavoro sulla lingua, consultava il ricco Prontuario di Giacinto Carena e raccoglieva informazioni sulla ...
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La seconda giornata del convegno Luca Serianni e la storia dell’italiano (30 e 31 ottobre 2023, Accademia dei Licei e Sapienza-Università di Roma) si tiene nell’Aula magna del Rettorato dell’Ateneo in [...] ’Ottocento (si vedano i due volumi della collana curata da Francesco Bruni per Il Mulino) e della prosa di Alessandro Manzoni, soprattutto in relazione al confronto della lingua del romanzo con la norma coeva, alla fortuna della riforma e alle scelte ...
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Le illustrazioni di Francesco Gonin che accompagnano l’edizione del 1840-1842 dei Promessi sposi, riproposte di recente in una edizione critica che recupera le disposizioni segnalate dallo stesso Alessandro [...] Manzoni (Promessi sposi 2006) e in una note ...
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I nomi di fantasia, che qui proponiamo di chiamare fantasionimi con una nostra coniazione (ci sembra per la prima volta), sono parole o combinazioni di parole inventate. A volte sono termini già presenti [...] con il musical Notre-dame de Paris, scritto da Luc Plamondon e musicato da Riccardo Cocciante. Dai Promessi Sposi di Alessandro Manzoni avremo il termine perpetua ‘domestica di un prete’ (per approfondire si veda il saggio di Luca Bellone) e le ...
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«I vocaboli sono stati più volte, non so s’io dica definiti o chiamati: Segni dell’idee» (Manzoni: 380) L’ironia di Manzoni stupisce ancoraIl romanzo che consegna la lingua agli italiani contiene una sottile [...] e corrosiva critica al linguaggio (verbal ...
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«Imperciocché essendo cosa evidente [...], non essere i nomi se non puri purissimi accidenti...» (Manzoni: 6) Non ci abitueremo mai a Manzoni, né mai vorremmo farlo, troveremo sempre nel suo capolavoro [...] nuovi sentieri, nuovi spazi da esplorare. La su ...
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«Manzoni sperava che questa modalità di racconto per immagini potesse gareggiare in capacità espressiva con le parole, nell’obbiettivo di mostrare ciò che esse erano restie a comunicare» (Cesaro: 2)Il [...] romanzo visualeLa sfiducia nelle parole sembra l ...
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Il tema del cibo nei Promessi sposi è da sempre stato oggetto di studio: critici della letteratura, linguisti e storici hanno a lungo ragionato sull’argomento, focalizzando le indagini non tanto sull’osservazione della varietà del cibo nel romanzo, ...
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«Carneade! Chi era costui?». Il celebre interrogativo che nel capitolo VIII dei Promessi sposi Alessandro Manzoni mette in bocca a don Abbondio, immerso in letture erudite poco prima dell’arrivo di Tonio [...] e Gervaso per il matrimonio improvvisato di R ...
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manzoniano
manżoniano agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce ad A. Manzoni (1785-1873), al suo pensiero e alla sua opera: gli scritti m., la poesia, la prosa m.; la teoria m. della lingua (v. manzonismo). In partic., e per lo più come sost.,...
manzonismo
manżonismo s. m. – 1. L’adozione del fiorentino parlato dalle persone colte propugnata da A. Manzoni come lingua letteraria comune per tutti gli italiani; più in partic., il carattere e lo stile di coloro, soprattutto scrittori,...
Scrittore italiano (Milano 7 marzo 1785 - ivi 22 maggio 1873). Autore tra i massimi della letteratura, con I promessi sposi realizzò, anche per l'uso di una lingua nazionale, un modello fondamentale per la successiva letteratura, che costituì inoltre l'esito...
Attrice (n. Padova 1745 circa), primeggiò in ogni genere per talento drammatico e intelligenza e fu acclamatissima a Livorno (1766) e a Venezia (1768-74). Si ritirò nel 1774; aveva sposato (1762) il comico G. B. Manzoni.