Il periodo ipotetico (detto meno spesso costrutto condizionale) è una costruzione formata da due frasi, la principale (detta apodosi, cioè «conseguenza») e una subordinata ipotetica (detta protasi, cioè [...] d’oggi, è attestato nell’italiano letterario dei primi secoli, per es. in ➔ Dante, e poi in ➔ Niccolò Machiavelli e ➔ Alessandro Manzoni:
(39) Se potuto aveste veder tutto
mestier non era parturir Maria (Dante, Purg. III, 38-39)
(40) se io non vi ...
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BILLIA, Lorenzo Michelangelo
Francesco Traniello
Nato a Cuneo il 1º dic. 1860 da Giandomenico, farmacista, e da Marianna Fiacchetti, era nipote del consigliere di stato Michelangelo Tonello; al liceo [...] memorie e comunicazioni scientifiche contenute negli Atti della R. Acc. dei Georgofili, Firenze 1934, p. 12; E. Flori,Il figliastro del Manzoni,Stefano Stampa, Varese-Milano 1939, II, pp. 211, 230, 239, 242, 252, 271, 295, 301, 304, 307, 325-329, 337 ...
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COLORNI, Eugenio
Eugenio Garin
Nacque a Milano il 22 apr. 1909, secondogenito di Alberto, industriale, di famiglia ebraica mantovana, e di Clara Pontecorvo di origine pisana. Per indole incline all'introspezione, [...] l'orientamento, si dette anche a studiare l'ebraico. Cercava però una strada sua, e negli anni di liceo, al "Manzoni" di Milano, credette di trovare un "filo conduttore", "un criterio" e "una chiave", nel Breviario di estetica di Benedetto Croce ...
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DE CASTILLIA, Gaetano
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Milano il 28 ott. 1794 da Giorgio, titolare d'un affermato studio notarile, e da Erminia Alciati, quarto di cinque fratelli. Dopo i primi studi nel [...] di A. Malvezzi, Milano 1924, pp. 30, 34, 174 s., 192, 264 s., 272, 279, 296, 316 ss., 368 s., 388 s., 394 s.; A. Manzoni, Lettere, a cura di C. Arieti, II-III, Milano 1970, ad Indicem. Notizie sulla vita del D. dopo la scarcerazione sono i in M. E ...
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CARMINATI, Tullio
Roberta Ascarelli
Nacque a Zara il 21 sett. 1892, da Domenico e da Giuseppina Bettiza, in una famiglia nobile e agiata. Avviato senza particolare successo agli studi classici, il C. [...] ventre di Enrico Cavacchioli e Luca in Ali di Seni Benelli, rappresentato per la prima volta il 4 marzo 1921 al teatro Manzoni di Milano.
Nei panni di Luca, il C. venne particolarmente apprezzato da Praga: "Egli la disse da attore provetto, non solo ...
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SCOTTI, Antonio
Gabriele Bucchi
– Nacque nel 1866, il 25 gennaio a Napoli (come risulta da un articolo del New York Post pubblicato in occasione della sua beneficiata d’addio dal Metropolitan Opera [...] Scotti si affermò soprattutto nel repertorio del primo Ottocento (La favorita, I puritani, Lucia di Lammermoor), eseguito a Milano (Teatro Manzoni) e ripreso tra il 1892 e il 1897 in numerose scritture in Europa (a Madrid per la stagione 1891-92 ...
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GARULLI, Alfonso
Maria Caterina Calabrò
Nacque a Bologna il 2 dic. 1856 da Giovanni e da Veronica Parmeggiani. Dapprima impiegato di banca, fu per un breve periodo allievo di A. Busi al liceo musicale. [...] del 1882, quando impersonò Alfredo nella Traviata di G. Verdi. Nel 1884 fu Don José nella Carmen di G. Bizet al teatro Manzoni di Milano; subito dopo venne invitato al teatro Rossetti di Trieste per Mignon di A. Thomas. Nel gennaio 1885 replicò con ...
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CANELLA, Giulio
Rosanna Daga
Nacque a Padova il 2 dic. 1882 da Giuseppe, insegnante di disegno presso la Scuola industriale di Padova, e da Amalia Trivellato. Conseguita nel 1900 la licenza liceale [...] 1905, fu congedato nell'agosto 1906; nell'ottobre dello stesso anno cominciò ad insegnare presso la scuola normale "A. Manzoni" di Verona, prima in qualità di supplente di lettere, successivamente come professore ordinario di pedagogia e morale. Il ...
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neocrusc
(neo-crusc), s. m. e f. inv. (scherz. iron.) Nuovo tipo di purista linguistico intransigente.
• [tit.] La carica dei «neo-crusc» [testo] […] L’identikit di quei «puristi della domenica» scherzosamente [...] amico); l’insofferenza per gli col valore di «a loro» e per lui, lei, loro in funzione di soggetto (anche se già Manzoni, nella seconda edizione dei «Promessi sposi», «aprì le chiuse del bon ton stilistico e inondò il romanzo di lui, lei e loro usati ...
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Critico letterario (Delia 1892 - Marina di Pietrasanta 1961); allievo della Scuola Normale Superiore di Pisa (1919-14), prof. universitario dal 1927, insegnò letteratura italiana nell'univ. di Pisa; direttore [...] senza retorica (1957); Il tramonto del letterato (raccolta di saggi, 1960). Notevoli i suoi commenti a Boccaccio, Machiavelli, Manzoni, Foscolo e Leopardi. Diresse le riviste Leonardo (1925-29) e Nuova Italia (1930-31); fondò nel 1946 la rivista ...
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manzoniano
manżoniano agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce ad A. Manzoni (1785-1873), al suo pensiero e alla sua opera: gli scritti m., la poesia, la prosa m.; la teoria m. della lingua (v. manzonismo). In partic., e per lo più come sost.,...
manzonismo
manżonismo s. m. – 1. L’adozione del fiorentino parlato dalle persone colte propugnata da A. Manzoni come lingua letteraria comune per tutti gli italiani; più in partic., il carattere e lo stile di coloro, soprattutto scrittori,...