OFFRII O OFFERSI?
Entrambe le forme sono corrette, ma quella di gran lunga più comune nell’italiano contemporaneo è offrii (alla 3a persona singolare offrì, alla 3a persona plurale offrirono).
Offersi [...]
Storia
Nell’edizione definitiva dei Promessi sposi, la cui lingua è modellata sul parlato fiorentino colto del primo Ottocento, Manzoni corresse i vari aperse, coperse, scoperse, offerse sostituendoli rispettivamente con aprì, coprì, scoprì, offrì. ...
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Cardinale, arcivescovo di Milano (Milano 1564 - ivi 1631); dopo aver assunto l'abito ecclesiastico (1580), studiò a Bologna e nel collegio istituito a Pavia dal cugino s. Carlo B.; morto il quale, passò [...] delle sue creazioni, la Biblioteca Ambrosiana con l'annessa Pinacoteca. Da ciò il ritratto entusiastico che ne tracciò A. Manzoni nei Promessi Sposi: ritratto che resta sostanzialmente esatto anche se B. per alcuni aspetti (per es., nei processi ...
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Poeta e critico svizzero di lingua italiana (Airolo 1921 - Bellinzona 2013), cugino di Giovanni. Laureatosi all'università di Friburgo, dove ebbe tra i suoi maestri G. Contini, e stabilitosi (1945) a Bellinzona, [...] e capace di recuperare con naturalezza gli echi più suggestivi della tradizione poetica italiana (da Dante ad A. Manzoni), ha privilegiato nella sua poesia il mondo circoscritto (il "cerchio familiare") della sua patria svizzera, orientandosi, nelle ...
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Romanzo storico (1819) del poeta e romanziere scozzese Sir Walter Scott (1771-1832), dal nome del protagonista.
Figlio di Cedric, di nobile stirpe sassone, valoroso compagno di battaglie di Riccardo [...] romanzo, che esercitò notevoli influssi sulla letteratura europea del tempo (ve ne è traccia anche nei Promessi sposi di A. Manzoni), furono ricavate alcune opere in musica, fra cui quella omonima (1832) di G. Pacini, e Rebecca (1865) di B. Pisani ...
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Uomo politico spagnolo (n. dopo il 1590 - m. 1635); dal 1620 al 1625, ora sotto A. Spinola, ora quale comandante in capo delle forze spagnole, combatté in Fiandra e nel Palatinato, segnalandosi a Wimpfen, [...] , che dovette togliere nel marzo 1629. Ambasciatore straordinario a Parigi nel 1632, partecipò quindi di nuovo alle guerre di Fiandra e del Palatinato fino al nov. 1634, epoca del suo ritorno in Spagna. È ricordato dal Manzoni nei Promessi Sposi. ...
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Mercante e finanziere (Genova 1475 - Milano 1572). Intraprendente uomo d'affari, trasferitosi a Milano radunò una vistosa fortuna (ben noto il palazzo milanese che porta il suo nome, ora sede del Comune), [...] ducato di Terranova, lo condussero a dover duramente lottare proprio sul finir della sua vita, funestata anche da una tragedia familiare, l'uxoricidio del figlio Niccolò. Fu l'avo materno di Virginia De Leyva, la famosa "Signora di Monza" di Manzoni. ...
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UNCINI, Giuseppe
Rosalba Zuccaro
Scultore, nato a Fabriano (Ancona) il 31 gennaio 1929. Lasciata l'attività di disegnatore-litografo nell'industria grafica, su determinante sollecitazione di E. Mannucci [...] Uncini. Di particolare rilievo, tra le sue prime mostre, quelle alla Galleria Appia Antica di Roma nel 1958 con F. Lo Savio, P. Manzoni, M. Schifano, e alla Galleria La Salita di Roma nel 1959 con F. Angeli e T. Festa ai quali nel 1960 si aggiungono ...
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Milli, Giannina
Poetessa (Teramo 1825 - Firenze 1888). Mostrò fin da giovanissima una grande predisposizione per gli studi letterari nei quali fu guidata da Stefano de Martinis, poeta e letterato teramano. [...] Tra il 1850 e il 1860 viaggiò per l’Italia frequentando diversi salotti letterari ed entrò in contatto con Manzoni, De Sanctis, Villari, Prati, Settembrini. Nel 1865 fu nominata dal ministero della Pubblica istruzione ispettrice scolastica per Napoli ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Le trasformazioni socio-antropologiche che segnano l’Ottocento rendono i paradigmi [...] di Stendhal, esce la traduzione francese, curata da Fauriel, del Conte di Carmagnola (1820) e dell’Adelchi (1822) di Manzoni.
In appendice alle tragedie, Fauriel traduce pure una favorevole recensione di Goethe al Carmagnola e il Dialogo di Visconti ...
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CARINI, Luigi
Sisto Sallusti
Nato a Cremona il 21 dic. 1869 da Giacomo, medico, e da Emilia Lamperti, frequentò gli studi di ragioneria, dimostrando una precoce passione per il teatro. Cominciò a recitare [...] il C. si segnalò per il garbo e l'intelligenza conferiti al personaggio di Pietro Badia in Ilbell'Apollo del Praga (teatro Manzoni di Milano, 2 dic. 1920) e per l'impegno con cui portò alla scena, dopo lunghi ripensamenti dell'autore, la novità Tutta ...
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manzoniano
manżoniano agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce ad A. Manzoni (1785-1873), al suo pensiero e alla sua opera: gli scritti m., la poesia, la prosa m.; la teoria m. della lingua (v. manzonismo). In partic., e per lo più come sost.,...
manzonismo
manżonismo s. m. – 1. L’adozione del fiorentino parlato dalle persone colte propugnata da A. Manzoni come lingua letteraria comune per tutti gli italiani; più in partic., il carattere e lo stile di coloro, soprattutto scrittori,...