PESTE
Aldo CASTELLANI
Filippo RHO
Nino BABONI
(fr. peste; sp. peste, plaga; ted. Peste; ingl. plague; sinonimi: peste bubbonica orientale, tifo pestilenziale, morte nera).
A causa della grande epidemicità [...] navi infette. Comparse circoscritte di minore importanza si ebbero ancora qua e là in seguito (come, per es., quella descritta dal Manzoni), fino all'epidemia più vasta e distruttiva che scoppiò a Napoli nel 1656 e di là si sparse nel resto d'Italia ...
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ORTIZ, José Joaquín
Angela Mariutti de Sánchez Rivero
Poeta e pedagogista colombiano, nato a Tunja nel 1814, morto a Bogotá nel 1892. Direttore e collaboratore di varî giornali, contribuì grandemente, [...] seguì l'ispirazione civile e politica; ma nella sua poesia si fa luce un sentimento religioso che potrebbe esser avvicinato al Manzoni. È uno dei più schietti lirici dell'America spagnola. Fra le poesie giovanili, pubblicate col titolo Mis horas de ...
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COSTANZO, Giuseppe Aurelio
Rosa Maria Monastra
Nacque a Melilli (Siracusa) il 6 febbr. 1841, e in quelle campagne trascorse la fanciullezza accanto alla madre Maria, la cui mite immagine di analfabeta [...] gli studi. Nel '69, mentre la pubblicazione dei Versi gli otteneva alcuni importanti consensi (tra cui quelli di Settembrini e Manzoni), anche egli, come tanti poeti del tempo, optava per l'integrazione professionale: ma senza retorica, anzi con la ...
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Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della [...] citate da De Mauro 19955), i libri, anche non scolastici (come Pinocchio), furono un ausilio indispensabile. Per influenza di Manzoni, si redassero libri di dialoghetti con una sintassi vicina al parlato (De Blasi 1997). Nel ruolo dei libri (Barausse ...
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MONACI, Ernesto
Domenico Proietti
– Nacque il 20 febbr. 1844, da Anacleto e da Rosa Panunzi, a Soriano nel Cimino (presso Viterbo), dove il padre era «governatore» della tenuta della famiglia Chigi. [...] Scuola poetica romana (tra cui D. Gnoli), era animato da personalità quali L.M. Rezzi e dall’esempio del conte G. Manzoni (padre dell’amico Pietro), dai quali il M. derivò il patriottismo e la concezione di Roma quale capitale anche ideale d’Italia ...
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CONTILLI, Gino
Sergio Martinotti
Nato a Roma il 19 aprile dell'anno 1907 da Maurizio e da Anna Colarossi, fu "fanciullo cantore" alla basilica di S. Giovanni in Laterano sotto la guida di R. Casimiri. [...] pianoforte (eseguiti parzialmente a Parigi nel 1950 da G. Macarini Carmignani nonché al saggio presso il liceo musicale messinese dall'allievo Manzoni), i tre Canti d'amore per voce e quattro strumenti (1949) ed i tre Canti di morte per voce e tre ...
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GATTI, Carlo
Elisabetta Natuzzi
Nacque a Firenze il 19 dic. 1876 da Giacomo, maestro di banda, e da Anna Maria Grasso. Dedicatosi sin dall'infanzia allo studio del pianoforte, nel 1889 fu ammesso al [...] con G. Coronaro.
Ancora studente compose il suo primo lavoro, musicando per coro e orchestra il IV atto dell'Adelchi di A. Manzoni. Il 2 luglio 1894 si diplomò in composizione e, dopo aver arricchito il suo bagaglio tecnico e culturale a Monaco di ...
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SCOPRII O SCOPERSI?
Entrambe le forme sono corrette, ma quella di gran lunga più comune è scoprii (e scoprì, scoprirono).
Scopersi (come scoperse e scopersero) è oggi di uso molto più raro e si avvia [...]
Storia
Nell’edizione definitiva dei Promessi sposi, la cui lingua è esemplata sul parlato fiorentino colto del primo Ottocento, Manzoni corresse i vari aperse, coperse, scoperse, offerse sostituendoli rispettivamente con aprì, coprì, scoprì, offrì. ...
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Critico letterario (Montescaglioso 1919 - Roma 1977). Partecipò alla lotta partigiana a Roma; allievo di N. Sapegno, dal 1963 fu prof. di letteratura italiana nelle univ. di Cagliari, Salerno, Milano e [...] al dibattito sulla letteratura da posizioni marxiste: La questione del realismo (1960); Miti e coscienza del decadentismo italiano (1960); Preludio e fine del realismo in Italia (1967). Postumo è apparso il volume Boccaccio Manzoni Pirandello (1979). ...
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Nacque in Gorizia il 16 luglio del 1829, e morì in Milano (dove, dal 1861, aveva occupato con grandissimo lustro la cattedra di linguistica) il 21 gennaio 1907. "Il più grande glottologo d'Italia e forse [...] ebbe anche il Proemio al vol. I dell'Archivio, in cui opponeva in pagine robuste e solenni la sua teoria a quella del Manzoni (cfr. Arch. glott. it., VIII, pp. 125 segg., e v. italia: Lingua e dialetti).
Secondo il piano prestabilito, l'Archivio era ...
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manzoniano
manżoniano agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce ad A. Manzoni (1785-1873), al suo pensiero e alla sua opera: gli scritti m., la poesia, la prosa m.; la teoria m. della lingua (v. manzonismo). In partic., e per lo più come sost.,...
manzonismo
manżonismo s. m. – 1. L’adozione del fiorentino parlato dalle persone colte propugnata da A. Manzoni come lingua letteraria comune per tutti gli italiani; più in partic., il carattere e lo stile di coloro, soprattutto scrittori,...